Sì, nel sogno era davvero tutto chiaro. Il comando era legittimo, l’inadempienza conclamata. Ma il Malinconico Dipendente non si ricordava più quale fosse la procedura necessaria per riattivare il flusso dati. Sapeva che era una procedura complessa, sapeva che contava su salienti passaggi necessari ma proprio non riusciva a farsi tornare in mente quali fossero. Perché mai non se li era segnati da qualche parte se era così importante? Era probabile però che la sua Volenterosa Segretaria potesse essergli d’aiuto. Così almeno pensava nel corso di ogni sogno. E pensava anche che l’indomani mattina glielo avrebbe potuto chiedere non appena lui fosse arrivato in ufficio. Per certo non poteva chiamarla subito: era notte fonda. Però forse, sognava, avrebbe potuto intanto scriverle una mail a mo’ di appunto; così la Volenterosa Segretaria l’avrebbe potuta leggerla già mentre faceva colazione, e dargli subito una dritta che gli avrebbe consentito di rimediare in modo sollecito. Il Radioso Titolare doveva ricredersi su di lui. Ma allora doveva alzarsi dal letto, sì o no? Lo avesse fatto per inviare la mail si sarebbe tuttavia svegliato e allora addio sonno, e non poteva permettersi di affrontare giornate di lavoro tanto estenuanti già stanco.
E così via, in queste ambasce, per tutta la notte.
Ma poi alla mattina si svegliava e capiva che era stato tutto un incubo. Il solito stupido incubo. Man mano che il tempo trascorreva dal risveglio, alla certezza della necessità opprimente di dover fare quanto il Solerte Funzionario esigeva, subentrava incalzante la altrettanto granitica certezza che non esisteva nulla di quanto aveva sognato. Non c’era un Centro di Controllo, non esisteva un Solerte Funzionario, non esisteva una Volenterosa Segretaria. Nè tantomeno esisteva un Astruso Codice da inserire per garantire il flusso dati ai Superiori Uffici. I dati venivano semplicemente trasmessi, ogni giorno, con regolarità: erano difatti del tutto sufficienti i protocolli ordinari.
Questa constatazione lo conciliava a poco a poco con la vita di tutti i giorni facendogli ritornare il buon umore. Quindi iniziava la sua giornata senza pensare più al suo incubo se non la notte successiva. Quando si addormentava di colpo per la stanchezza ripiombando di lì a pochi minuti in quella ansiogena routine di sempre. Il Solerte Funzionario fatalmente si rifaceva vivo reclamando attenzione e sbraitando le sue ragioni.
Provò allora a dormire meno o a dormire sulla poltrona dello studio nella speranza che qualcosa cambiasse. Ma fu tutto inutile. L’incubo si ripresentava puntuale ogni notte. Poi arrivò alla conclusione che se non poteva evitare di avere l’incubo poteva almeno cercare di modificarlo mentre lo aveva, giusto per renderlo innocuo o meno pressante. Sì, poteva anche funzionare.
Così una notte, nel bel mezzo del sogno, il Malinconico Dipendente rivelò al Solerte Funzionario, presentatosi di persona per reclamare l’Astruso Codice mai immesso, che lo aveva trovato. Il Solerte Funzionario non si aspettava una simile risposta tanto da rimanere del tutto ammutolito con l’indice intimidatorio ancora alzato pronto a vomitare ogni sorta di improperi. E il Malinconico Dipendente era già sul punto di gongolare per la sua trovata geniale quando Quello gli chiese allora di inserirlo in Rete e di fare finalmente il proprio dovere. Il Malinconico Dipendente non si fece trovare impreparato. L’Astruso Codice, grazie alle sue mai rinnegate conoscenze nel Losco Sottobosco che gli avevano anche rinfrescato le conoscenze sulla esatta procedura, ce l’aveva davvero e senza tante storie lo inserì. La Rete deglutì avidamente la lunga sequenza alfanumerica come un cibo prelibato. La Main Directory, sotto i piccoli Occhi da Topo del Malinconico Dipendente, si svuotò a ritmi serrati smistando, inoltrando, etichettando. Sembrava alla fine che tutto fosse andato per il verso giusto, con piena soddisfazione generale di tutti i Malinconici Dipendenti con gli Occhi da Topo della Insignificante Filiale della Periferica Agenzia e soprattutto sotto gli Occhi da Lucertola del Solerte Funzionario; ci fu addirittura chi giurò, ad anni di distanza dal Tragico Fattaccio, di aver intravisto in quel momento, sulle labbra ostili di Quello, un represso cenno di sorriso. Ma fu solo un attimo intenso, perché i pochi ricordi sopravvissuti divennero confusi per quanto poi accadde. Lo schermo del computer, infatti, di lì a poco, divenne improvvidamente blu e andò in crash. Subito anche tutti gli schermi degli altri computer della Insignificante Filiale della Periferica Agenzia diventarono blu andando in crash. E anche quelli di tutti gli altri computer collegati a tutte le residue Locali Reti interconnesse alla Globale Rete della Agiata Città, della Pingue Regione, dell’intero Squallido Paese diventarono blu andando in crash con una emorragica e inarrestabile perdita di dati.
«Ma lei è pazzo!» gli urlò in faccia il Solerte Funzionario, diventato pallido come una noce di ricotta, con tutta la rabbia che aveva in corpo. «Lei ha inserito un potentissimo virus direttamente nella Globale Rete. Ma cosa le è saltato in mente? Subirà, per questo, conseguenze inimmaginabili! Sanzioni indicibili! Ritorsioni efferate!» abbaiò al cielo prima di uscire sbattendo la porta che rovinò a terra nel diffuso sbigottimento generale.
Il Malinconico Dipendente si svegliò di soprassalto.
E capì con orrore che questa volta era tutto vero.