Tra le strade del centro

Sì, sono proprio fortunato. Fortunato di scorgere la chiesa di S. Croce dalla finestra di casa, con quella facciata così imponente da riuscire a superare le impalcature in ferro innalzate per il vip di turno. Sono proprio fortunato che, abitando in centro, io possa lasciare la macchina in strada perché assolva alla funzione pubblica di servire da gigantesco posacenere per le cicche mal spente dei ragazzotti in uscita dai numerosi pub della zona o perché funga da scolapasta per gli spaghetti al dente che puntualmente ritrovi al mattino attorcigliati alle spazzole tergicristallo. È poi ipnotizzante seguire le mandrie dei turisti che bovinamente sciamano nella via senza sosta lasciando dietro di sé scie di bottiglie di plastica e gomme da masticare; che poi può anche capitare che, tornando a casa, ti becchi la mandria in senso contrario e in un baleno, a forza di spintoni, ti ritrovi nuovamente alla scrivania dell’ufficio senza neppure fare lo sforzo di camminare. E che dire della meticolosa ricostruzione dei suk arabi, dove puoi acquistare preziose gigantografie del pisello del David o inedite inquadrature del Ponte dei Sospiri? Che tanto cosa vuoi che ne capisca il gelataio di Chattanooga di passaggio che lo compra o il Ben Mohammed che glielo vende. Tutto questo peraltro al costo di un ICI irrisorio che ti permette di riordinare gratis le priorità della tua vita: soprattutto quando decidi che in ferie, al posto tuo, è meglio che ci vadano i geniali amministratori della tua splendida città. Sì, sono proprio fortunato.

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