Altrove si è detto sul come caricare la stufa (–> Come ti accendo la stufa) e su quale legna usare (–> Quale legna usare per la stufa). Qui si parla invece del tipo di legna da ardere adatta specificatamente per la stufa, perché la legna non è tutta uguale. In particolare si distinguerà la legna a seconda della capacità di sprigionare calore, della durata nel tempo del calore e dell’impatto sulla canna fumaria in termini di sporco.
I tipi di legna
Abete (bianco o rosso che sia): legno dolce; ha potere calorifico pari a 4.600 kcal/kg e la fiamma è di breve durata; non è adatto per la stufa (mentre è ottimo per i forni tipo pane o pizza) perché, essendo resinoso, sporca la canna fumaria (in particolare produce creosoto, catrame di carbone) e produce scintille (sentirai come degli scoppi nella camera di combustione, mentre se viene usato in un caminetto necessita del parascintille se ci tieni a tappeti e divani); se proprio si vuole smaltire l’albero di Natale quindi è meglio mischiarlo con altro tipo di legna;
Acacia (o robinia): legno duro; è resistente all’umidità e come legna da ardere è indicata per il mantenimento del fuoco bruciando lentamente; molti la considerano come la migliore legna da ardere;
Alberi da frutto in genere: hanno legni sufficientemente duri che si prestano bene come legna da ardere. Bruciano lentamente, e rilasciano sostanze aromatiche che conferiscono un sapore particolare e gradevole al cibo;
Betulla: (foto appena sopra) con potere termico di 4.900 kcal/kg e fiamma di media durata; non molto adatta come legna da ardere ma piuttosto durante la fase di accensione perché si consuma molto in fretta; il suo legno è molto profumato;
Castagno: ha un legno compatto ed elastico non molto pesante e molto resistente; come legna da ardere; ha una buona concentrazione di tannino che viene in parte eliminato con la dilavazione della pioggia; occorre far attenzione perché questo tipo di legno scoppietta;
Ciliegio: il suo legno è ottimo come la legna da ardere soprattutto per cuocere i cibi al forno, ma meno come riscaldamento;
Faggio: ha un potere calorifico pari a 4.600 kcal/kg, e una fiamma di lunga durata che non produce scintille; il legno è compatto e pesante e molto adatto come legna da ardere; rilascia un ottimo profumo ed è per questo che viene usato per la fumigazione per esempio del salmone;
Larice: ha potere calorifico di 4.000 kcal/kg e fiamma di breve durata; legno duro ma essendo resinoso tende a fare fumo e a sporcare la canna fumaria (ma è meglio dell’abete). È di difficile reperibilità trattandosi di conifera d’alta montagna. Va bene per la cottura delle carni per la sua aromaticità;
Noce: con potere calorifico pari a 4.046 kcal/kg, fiamma di lunga durata; il suo legno è molto pregiato (viene usato per la costruzione di mobili) e dunque è piuttosto costoso e non consigliabile per questo motivo come combustibile; come la legna da ardere è comunque ottimo e quando brucia emana un forte e intenso profumo; è consigliabile per cuocere il pane e i dolci;
Olivo: è un’ottima legna da ardere, perché brucia anche quando è verde giusta la presenza di olio al suo interno, che lo porta a fare un fumo fragrante e aromatico. Va molto bene per cuocere pizze e focacce;
Olmo: il suo legno brucia molto lentamente con un ottimo potere calorico è ottimo come legna da ardere;
Pino: resa di calore pari a 4.900 kcal/kg, ha fiamma di breve durata; è un legno discreto come legna da ardere, perché riscalda rapidamente, ma si consuma altrettanto rapidamente; è resinoso (ma è meglio dell’abete) e dunque fa fumo e sporca la canna fumaria. Le pigne sono un ottimo combustibile. Essendo un legno aromatico profuma il cibo con cui viene cotto;
Quercia: (nella foto qui sopra) è il legno ottimo da ardere insieme al faggio e alla robinia (non solo per economicità e abbondanza ma anche) perché compatto; brucia molto lentamente con una diffusione uniforme del calore e mantenimento della fiamma nel tempo che però è meno bella esteticamente di quella del faggio (nel caminetto, in altre parole, fa più figura il faggio); ottimo per la produzione di brace e per il profumo (dovuto al tannino) che rilascia alle carni cotte al barbecue; ne esistono vari tipi: il rovere, la roverella, il cerro, il leccio, la farnia.
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