Prima di tutto occorre analizzare il testo dell’indovinello. Il più delle volte è strutturato in tre parti. La parte indicativa, la parte delimitativa e la parte estraniante. Diamo un’occhiata all’indovinello seguente:
Quando passa ci si deve togliere il cappello. Cos’è?
La parte indicativa in questo caso è la domanda “Cos’è?” Ma poteva anche essere “Chi è?”. Facendo attenzione a questa parte dell’indovinello saremo in grado di essere instradati fin da subito in una delle due macrocategorie della risposta: sapremo infatti immediatamente se si tratta di un oggetto o di una persona.
La parte delimitativa è invece, nel nostro esempio “ci si deve togliere il cappello”. La cosa da indovinare è messa in correlazione con tale azione vale a dire con il fatto che il cappello va levato dalla testa. Il fattore è delimitativo in quanto la soluzione dell’indovinello sconta la quadratura con questo aspetto reale, del cappello che deve essere levato, profilo che tanto è più rilevante del nostro indovinello in quanto, appunto, è reale, e cioè il cappello è davvero un cappello e realmente deve essere levato quando l’oggetto della soluzione “passa”. È il nocciolo duro dell’indovinello con cui occorre confrontarsi perché il segmento non ha altri significati.
La terza parte è quella straniante e gioca nell’indovinello il ruolo di portare fuori pista chi deve indovinare; nel nostro indovinello la parte è rappresentata da pressoché tutto il testo: “Quando passa ci si deve togliere il cappello”. Appena si legge o si ascolta l’indovinello si verrà quasi inevitabilmente a formare un’immagine mentale erronea o inesistente. È bene quindi sapere che è insito nell’indovinello il tranello logico in questione, in cui non dobbiamo cadere. È la raison d’être dell’indovinello: nascondere la soluzione dietro a un muro apparente che va aggirato.
Per trovare la soluzione occorre allora affidarsi al pensiero laterale, all’insight; occorre rompere la connessione forte tra il significato più immediato delle parole e l’immagine mentale cui siamo normalmente portati a pensare. Bisogna assegnare alla parte estraniante un significato diverso, meno immediato, meno scontato. Ci si toglie il cappello non solo per salutare qualcuno, ma anche per liberare i capelli da ciò che li copre consentendo che tra di essi “passi” un oggetto qual è il pettine.
Facciamo un altro esempio con un secondo indovinello.
Cos’é quella cosa che quando è in casa e piove, si bagna ugualmente?
La parte del “Cos’è?”, si è visto, è semplice.
“Quando piove si bagna ugualmente” è la parte delimitante e reale oltre che concreta. Si tratta ai fini della soluzione davvero di pioggia e si tratta davvero del fatto che, stando sotto la pioggia, l’oggetto in questione ci si bagna.
“In casa” è invece l’elemento straniante, confusorio, che alza il velo sulla comprensione. Si pensa subito infatti al concetto di “casa” che tutti abbiamo e che, unitamente alla parte delimitante, ci porta a pensare a qualcosa che si può trovare appunto nella nostra abitazione e che si può bagnare anche se al riparo.
In conclusione, per indovinare un indovinello (semplice) occorre smontarlo e rimontarlo in modo che porti a una direzione diversa da quella diretta e ovvia, ricercando, con il pensiero laterale, la soluzione alternativa legata al diverso significato da dare della parte confusoria dell’indovinello.