Il testo prende in esame le varie opzioni possibili analizzandone la portata semantica e l’efficacia espressiva all’interno di questo specifico provvedimento decisorio. L’utilizzo di un tempo anziché di un altro non è senza conseguenze importando infatti rilevanti spostamenti di significato.
La relazione, suddivisa qui in sei pagine, ha rappresentato il contenuto di una prolusione tenuta al Polo delle Scienze sociali dell’Università di Firenze nell’ambito del Corso di perfezionamento in professioni legali e scrittura del diritto – La lingua giuridica com’è, e come dovrebbe essere in data 17 maggio 2018.
Per leggere il testo puoi cliccare sul relativo titolo nella lista che vedi qui sotto.
- Premessa
- La finestra temporale della sentenza
- I tempi verbali praticabili
- L’imperfetto, in particolare
- Un tempo verbale unico per tutte le parti della sentenza?
- Quale tempo verbale privilegiare
- Conclusioni
–> Premessa