Per comprendere i mutamenti in atto nella comunicazione digitale basta dare un’occhiata a come sono cambiate le testate dei giornali ora anche on-line rispetto a quelle cartacee: l’informazione è divenuta più compatta, sintetica, immediata, a mappatura di concetti. Il lettore su internet è infatti distratto dalla straordinaria e sterminata varietà di materiale offerto e contestualmente raggiungibile e può passare da un sito all’altro, con estrema facilità, spesso facendosi guidare dalla mera voglia di esplorazione o dalla curiosità e persino dal caso.
Per poter catturare il lettore, interessarlo, anche con un prodotto squisitamente letterario — già di per sé di difficile smerciabilità per il suo stesso contenuto non ludico — ho pensato allora di creare un format ‘dedicato’ all’interno del quale veicolare una storia minima, di non più di una cartella, in modo di arrivare in modo rapido al cuore del lettore, catturando la sua attenzione, prima che gli venga l’idea di andarsene altrove.
Non è sufficiente in altri termini saper narrare, occorre anche che il lettore on-line, persino quello che non entrerebbe mai in una libreria per comprare un romanzo o una raccolta di racconti, sia posto nelle migliori condizioni per poter accettare di leggere quello che, all’apparenza sembra una manciata di righe, ma che in realtà altro non è se non una storia minima che reca in sé, tra le sue pieghe, un’emozione narrativa autosufficiente e una forza narrativa autonoma.
Le caratteristiche del blogtale sono quelle di avvalersi della tecnica chiaroscurale, a bozzetto, e si fonda sull’uso essenziale di tutti gli elementi costitutivi del racconto, senza per questo depauperarne il fascino, anzi traendo dalla sua concisione e stringatezza la propria forza impositiva; l’ambientazione, i personaggi, la loro storia vissuta, la trama, la tensione emozionale degli eventi sono poi affidati al peso specifico delle parole (ma anche alla punteggiatura che prende così un suo proprio significato espressivo) facendo loro assumere il compito, nella loro cifra semantica e nella loro valenza connotativa, di smistare il flusso narrativo gestendo il ritmo drammaturgico.
Viene sfruttato persino l’extratesto implicito, il ‘non detto’, vale a dire tutto ciò che forma il patrimonio condiviso tra scrittore e lettore e che può essere dato per scontato. Nulla, in questo ‘haiku’ in prosa, viene allora lasciato al caso tanto che ogni singolo elemento che compone il blogtale ha una sua precisa funzionalità, un suo ruolo specifico rispetto all’organicità complessiva. È un piccolo meccanismo di precisione con una sua unicità e armonia interne.
La forma, come si sa, è il rispetto della sostanza, la sua sottolineatura e valorizzazione e racchiude il coefficiente di efficacia della voce dell’Autore di cui ne accresce le probabilità di successo e di affezione.
Per saperne di più poi leggere gli articoli di scrittura creativa, in questo stesso blog (–> scrittura creativa).
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