Il girotondo – Dietro al racconto

L’idea per il racconto ‘Il girotondo’ mi è venuta spontanea leggendo qualche giorno fa su Wired (–> Perché questi tacchini “danzano” intorno a un gatto morto?) l’articolo di Gianluca Dotti su una strana danza di tacchini ripresa da un tale @TheReal_JDavis a Randolph in Massachusetts, a pochi chilometri da Boston. Nel video si vedono effettivamente dei tacchini che girano, quasi ossessivamente, attorno alla carcassa di un gatto morto.

L’autore dell’articolo azzarda alcune spiegazioni ma le confuta una dopo l’altra rimarcando così ancor di più la bizzarria di questo fatto che appare ancora più misterioso in quanto, sostengo io, si tratta sicuramente di un evento del tutto isolato non essendo stati registrati precedenti.

Insomma i tacchini possono anche girare in tondo, come ricorda giustamente l’autore, visto che è un comportamento tipico di tutti i fagianidi, ma non certo intorno a un gatto, per giunta pacificamente morto (e gli animali capiscono immediatamente per istinto quando sono davanti a un esemplare non in vita); anche a volere ritenerlo allora un predatore (ma non lo è, il tacchino è troppo grosso per un gatto) non poteva costituire una minaccia.

Tanto comunque è stato sufficiente per mettere in moto la mia fantasia.

La storia è costruita in modo piuttosto asciutto, intorno a semplici dialoghi telefonici tra una mamma (forse un po’ troppo impicciona) e un figlio superficiale (forse un po’ troppo mammone).

Si sa che i due personaggi vivono uno di fronte all’altra, probabilmente separati da una strada, e questo è sufficiente per creare l’ambientazione. Il racconto si esaurisce in poche battute che tracciano però immagini icastiche che rimangono (o quantomeno dovrebbero) nell’immaginario del lettore anche al termine della lettura.

Gli animali coinvolti nella storia sono quelli ‘tipici’ del sabba delle streghe, in particolare i caproni sbuffanti dagli ‘occhi di bragia’ (per citare Dante) che sono l’effetto secondario delle sedute spiritiche del giovane ma bravo medium Marchino, così bravo da evocare figure demoniache. Che per mandarle via ora gli ci vorrà qualcosa di ben più convincente del pitbull di Sandro.
[space]

Vai al racconto –> Il girotondo

↵↵ torna all’indice Dietro al Racconto

<– La maschera – Dietro al racconto
–> ***