Viva la bicicletta

I fiorentini hanno un buon rapporto con la bicicletta. Non solo perché è utile per destreggiarsi nel traffico urbano, ma anche perché può essere usata per distrarsi un po’. E’ possibile infatti impiegarla, in centro, per cimentarsi con il gioco di ruolo dello scansailturista, che consiste nel puntare i turisti evitandoli all’ultimo momento mentre camminano svagati a testa all’insù. Certo, ogni tanto si sbaglia e se ne azzoppa qualcuno, ma ce ne sono davvero tanti e poi chi li capisce quando protestano? A bordo delle due amate ruote è anche possibile dimenticarsi delle normali regole del codice della strada come procedere contromano, viaggiare a zig zag, andare a tutta velocità sul marciapiede. Senza dimenticare la specialità tutta nostrana di assicurare le biciclette alle inferriate delle case, alle paline dei divieti di sosta, alle barriere spartitraffico. La signora Pina, del primo piano, non ha fatto in tempo ad addossare al cassonetto un vecchio ma massiccio appendiabiti a stelo che subito ci hanno agganciato quattro biciclette. Il Quadrifoglio, nell’impossibilità di districarle, ha portato via il tutto per donarlo alla Fortezza Belvedere come esempio estemporaneo di scultura postmoderna. E poi, diciamolo, incoraggia pure gli scambi. Quando al mattino si scende in strada per inforcare la propria bicicletta nuova fiammante si ha la certezza, nel non vederla più, che si è contribuito alla circolazione dei beni e a dotare qualche altro (bisognevole) appassionato di un comodo e divertente mezzo di trasporto.

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