Morse, in verità, è stato, prima ancora che inventore, un abile pittore tanto da dedicare all’arte gran parte della sua vita.
Laureatosi a Yale nel 1810 decide di assecondare la sua innata passione per le arti figurative recandosi a Londra (dove rimane per cinque anni) per affinare le tecniche espressive.
Ritornato in patria fonda, con altri appassionati, la Società di belle arti che prenderà poi il nome di National Accademy of Design.
Si trasferisce quindi ancora in Francia e Italia (1829/1830) dove ebbe modo di dar libera espressione alla sua creatività artistica.
Facendo rientro negli Stati Uniti nel 1832 a bordo della nave bastimento Sully, affascinato dagli esperimenti di Ampère sull’elettromagnetismo pensò di impiegarlo in telegrafia.
Da allora costruisce doversi apparecchi telegrafici nell’intento di dar corpo alla sua idea. Il primo apparato è piuttosto rudimentale essendo costituito da una cornice di un quadro trovato nel suo studio di pittura, da piccole ruote in legno di un orologio dismesso e da un’elettrocalamita regalatagli dal professor Torrey. Ma senza darsi mai per vinto continua nei suoi esperimenti per altri tre anni sino ad approdare ad un apparato perfettamente funzionante.
È solo però il 24 Maggio 1844 che fu inaugurata la prima linea telegrafica collegante Washington con Baltimora. La concomitanza della Convenzione del Partito Whig che proprio in quei giorni si teneva a Baltimora assicurò il massimo risalto al successo della trasmissione telegrafica in quanto le notizie sugli esiti dell’assise politica giunsero nella capitale due ore prima che arrivasse il treno con i giornalisti presenti.
La prima linea telegrafica fu inaugurata nel 1847 e collegava Livorno con Pisa.
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