Alla ricerca di una regola
A ben vedere però l’accentatura segue alcune regole precise e facili da ricordare e tali da poter orientare la scrittura anche se non si conosce la parola in questione.
La vocale che più è soggetta all’accentazione è la [e] e l’accento può essere:
- acuto [è]
- grave [è] o
- circonflesso [ê].
Innanzitutto occorre far riferimento alla posizione che la vocale in questione assume all’interno della sillaba.
Le tre regole
Le regole sono semplicemente quattro anche se non mancano le debite eccezioni.
La prima regola da tenere presente è questa:
1. – se la [e] si trova al termine di una sillaba, che sia formata da uno più caratteri, purché la sillaba non sia l’ultima, la [e] prende sempre l’accento acuto [é].
Esempio:
é-co-le
pré-si-dent
dé- cem-bre
Come si vede nella parola [é-co-le] solo la [-é] iniziale della prima sillaba soddisfa la regola n. 1 in quanto si trova al termine della sillaba, che è formata da un carattere solo, ed è la prima sillaba; la [e] della terza sillaba [– le] si trova sì al termine della sillaba ma è anche l’ultima. Lo stesso accade per la [é] di [pré-si-dent] dove la prima [é] è l’ultima lettera della prima sillaba mentre la [e] della sillaba [– dent] è in seconda posiziona dell’ultima sillaba.
Anche la parola [dé- cem-bre] rispetta la regola appena enunciata, in quanto nella prima sillaba la [é] è l’ultima lettera della prima sillaba mentre in [– cem] la [é] la seconda lettera mentre in [– bre] è sì al termine della sillaba ma è anche l’ultima sillaba.
Sfugge alla regola appena annunciata il participio passato dei verbi regolari in [– er] come
[parler]
che farà
[parlé] anche se la vocale [e] si trova sull’ultima sillaba. Così tutti gli altri verbi con la stessa desinenza [crier, manger, tuer…]
se la [e] si trova nella posizione corretta per prendere l’accento acuto — e dunque si trova quale ultima lettera in una sillaba diversa dall’ultima — ma nel contempo l’ultima sillaba della stessa parola ha quale ultima lettera la [e] che per la sua posizione, per la regola sub 1), non potrebbe prendere l’accento, allora la vocale [e] che dovrebbe prendere l’accento acuto prenderà invece l’accento grave.
Scritto così sembra più complesso di quello che è.
Facciamo un esempio: prendiamo la parola allievo [élève]; la sillabazione è, con evidenza
é-lè-ve
Se si guarda bene la prima [e] prende per la regola sub 1) l’accento acuto. Ma, per la stessa regola 1) anche la [e] della seconda sillaba [– lè] dovrebbe prendere l’accento acuto visto che in questo caso la vocale [e] è anche l’ultima lettera di una sillaba diversa dall’ultima. Ed è qui che entra in gioco quindi la regola numero 2.
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La seconda regola da tenere presente è dunque questa:
2. – se la vocale [e] è posizionata quale ultima lettera di una sillaba diversa dall’ultima ma nel contempo l’ultima sillaba della stessa parola ha quale ultima lettera un’altra vocale [e] allora la [e] in questione prenderà l’accento grave.
Sicché riprendendo l’esempio precedente poiché la [e] della seconda sillaba precede l’ultima sillaba la cui ultima lettera è la vocale [e] prenderà l’accento grave e quindi farà non [é-lé-ve] bensì [é-lè-ve]. Come anche nelle parole:
scè-ne
mè-re
der-ni-è-re
pè-re
pre-mi-è-re
frè-re
Nota la differenza tra la parola [mère] madre che è di due sillabe [mé-re] e la parola [mer] cioè mare; per quest’ultimo sostantivo ecco che si applica di nuovo la regola numero 1 in quanto la [e] facendo parte dell’ultima sillaba (anche perché la sillaba è unica) la [e] perde l’accento.
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Se si dovesse formare dalla parola in questione l’avverbio l’accentatura rimane invariata come in:
[griève] che diventa [grièvement] conservando la vocale accentata [è]
[légère] che diventa [légèrement] conservando la vocale accentata [è].
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Ci sono poi alcuni casi in cui la [e] prende l’accento circonflesso [ê] come in
crêpe
fénêtre
arrêtre
Secondo sempre la regola sub 1 le parole appena indicate avrebbero dovuto prendere la vocale [é] in quanto ultima lettera di una sillaba diversa dall’ultima
crê-pe
fé-nê-tre
ar-rê-tre
In queste parole va osservato però che l’accento circonflesso [ê] segnala la caduta della consonante [s]. Come si vede in questa lista:
crê-pe –> crespella
fé-nê-tre –> finestra
ar-rê-tre –> arresto
e così ancora:
ê-tre –> essere
enquête –> inchiesta
maîtrie –> maestro
prêter –> prestare
lâcher –> lasciare
même –> medesimo
e come in molti altri esempi che potrebbero farsi.
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Ecco infine qui la terza regola:
3. – Con alcune particolari parole, dove dopo la [e] è caduta la consonante [s] la [e] prenderà l’accento circonflesso.
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Infine la quarta e ultima regola (anch’essa corollario della prima).
4. – Se l’ultima sillaba ove compare la vocale [e] suona accentata, ma non è un participio passato la vocale [e] prende l’accento grave [è] come après, près.
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