I puntatori laser sono utilizzati soprattutto durante le conferenze come indicatore.
La classificazione dei laser è operata in base alla potenza che essi emettono.
- Classe 1; (<0,04mW)
- Classe 2; (<1mW)
- Classe 3A; (<5mW)
- Classe 3B; (<500mW)
- Classe 4; (>500mW)
Possono essere venduti sul libero mercato solo i puntatori di classe 2 con potenza cioè inferiore o uguale ad 1 mW. Vi è l’obbligo per i venditori di riportare sulla confezione (in italiano): le avvertenze sui pericoli per la vista, con chiara indicazione della classe di appartenenza, le indicazioni d’uso, il nome del produttore o l’importatore, con indirizzo in Italia o in Europa, il marchio CE.
I puntatori fino alla classe 2 anche se colpiscono gli occhi sono innocui in quanto il riflesso di chiusura delle palpebre (entro 0,25 secondi per una persona sana) è sufficiente a prevenire danni da lunghe esposizioni. I puntatori laser di classe 3A con potenza fra 1 mW e 5 mW sono invece da ritenersi illegali e non si possono né produrre, né importare, né commercializzare. Il Ministero della Salute, li ha espressamente vietati (Ordinanza 16 luglio 1998 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 167 del 20-07-1998) e l’art. 5 Decreto Legislativo 26 ottobre 2010, n.204, modificando l’art. 4 comma secondo della L. 18 aprile 1975, n. 110 ha espressamente introdotto i puntatori laser o oggetti con funzione di puntatori laser, di classe pari o superiore a 3B, secondo le norme CEI EN 60825- 1, CEI EN 60825- 1/A11, CEI EN 60825- 4.
Il porto fuori della propria abitazione o delle appartenenze di essa senza giustificato motivo è da ritenersi pertanto illegale solo per i puntatori di classe 3 e superiori.
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