Soldatini in giardino

Stette a guardare il bambino da dietro il tronco del platano. Non riusciva a capire cosa stesse facendo anche se era chiaro che stesse giocando. Un aeroplano da turismo solcò il cielo in quel momento: virò contro la luce del sole facendo luccicare le ali azzurrine e poi sparì dietro la fronda fitta dell’albero.
«Ciao» fece lui entrando nel giardino. Il bambino alzò per un attimo lo sguardo verso l’uomo che, a braccia abbandonate lungo il corpo, gli stava sorridendo.
«Aiutami a fare una buca qui… non riesco…» disse il bambino senza smettere di scavare.
L’uomo si inginocchiò vicino a lui. «Cosa vuoi fare?»
«Faccio un buca grossa grossa così ci nascondo i soldatini che il mio papà non li trova più…»
«E perché non li deve trovare?»
«Perché quando faccio il monello me li sequestra per giorni interi…»
L’uomo si mise a rovistare dove il bambino stava dando di paletta. «C’era questo sasso, vedi? Per questo non riuscivi a fare la buca…» fece l’uomo estraendo dalla terra un ciottolo di fiume e posandolo vicino a sé.
«Ma tu sei uno straneo?» gli fece il bambino chiudendo un occhio per la luce accecante del sole.
«Uno straneo
«Sì.. il mio papà mi dice sempre che non devo parlare con gli stranei che sono cattivi. Tu chi sei?»
«Sono un Angelo…»
«Un Angelo?» ripeté lui rimanendo a bocca aperta.
«Proprio così! Un Angelo che ha perso l’aureola. Mi aiuti a cercarla?»
«Tu non sei un Angelo…»
«E perché?»
«Perché gli Angeli sono biondi, con la pelle chiara e gli occhi azzurri… e tu sei marrone di pelle, hai gli occhi bui e i capelli ricci…»
«Non sono mica tutti come dici tu, gli Angeli…»
«E poi non ci hai neppure le ali… o ti sono cadute anche quelle?»
«Non ci sono i tuoi genitori?» tagliò corto lui gettando un’occhiata al di là della finestra.
«No, sono usciti con mia sorella più grande, in casa c’è solo la tata che è anche lei una stranea ma di lei ci si può fidare, anche se fino a un certo punto; così dice papà…»
«Sì, capisco…»
«Ma sta dormendo perché è grassa…» finì di dire il bambino.
«E quindi sei tutto solo, adesso…»
«E come avresti fatto a perdere l’aureola? Sentiamo…» fece il bambino copiando un’espressione del padre e mettendo le braccia in conserte. «Sei proprio uno sbadato anche più di me. La mamma non ti sgrida?»
«Stavo uscendo di corsa dal Parlatorio Comune quando mi è scivolata dalle dita proprio davanti a una buca cielo/terra ed è finita giù giù fin nel tuo giardino…» e prese ad accarezzarlo.
In quel preciso istante un donnone di cento chili, dai tratti asiatici, uscì come una furia dalla casa. Aveva una mazza da baseball che roteava per aria come un mulinello. Faceva voci e una faccia scura e feroce all’indirizzo dell’uomo. Il bambino si impressionò, ma si impressionò ancor di più l’uomo che scattò via come avesse fatto un salto dal trampolino; in due balzi abbandonò il prato.

A mezzanotte e qualcosa entrò nel vialetto una macchina da cui scesero tre persone.
«Insomma non ti è piaciuto» disse la donna facendo tintinnare le chiavi di casa.
«No, mamma, mi ha un po’ deluso… ne avevano parlato tutti come il nuovo capolavoro del cinema emergente… e invece…»
«Ehi, aspetta, cosa c’è lì nel cespuglio?» disse la donna.
Il marito si spostò sul prato bagnato dall’impianto di irrigazione e da sotto un cespuglio raccolse un specie di grosso anello luminoso.
«E cos’è?» gli domandò la moglie.
«Se non lo sai tu… sarà uno dei tanti, dei troppi regali che fai a Carletto, viziandolo oltre ogni misura… Come se poi non li rompesse tutti, come ‘sto coso qui… Lasciamo stare, va… entriamo che è tardi» disse mettendosi l’oggetto in tasca «che non ho voglia di litigare.»

22 pensieri su “Soldatini in giardino

  1. alessandria today – Ex Dirigente, consulente e ora blogger Background, di Pier Carlo Lava Le mie esperienze lavorative nel settore Commerciale & marketing, un mondo che affascina, motiva e stimola, che ha contribuito a farmi crescere sotto il profilo professionale e umano. Un mondo dove non esiste la routine in quanto si rinnova ogni giorno, quasi ogni momento, un mondo in cui organizzazione, metodo, psicologia, dialettica, ma anche creatività e improvvisazione, sono gli elementi essenziali che contraddistinguono gli abili commerciali così come i valenti creativi nel Marketing. Molti di noi potendo ricominciare da capo intraprenderebbero altre attività, altri percorsi, personalmente invece non cambierei quasi nulla farei la stessa scelta, ben sapendo che per motivazioni intrinseche non sarebbe mai uguale, forse l’unica cosa che cambierei sarebbe quella di dare maggiore spazio alla famiglia, perchè confesso di averla un po trascurata.
    alessandria today il scrive:

    L’ha ribloggato su Alessandria today.

  2. titti⭐________ – Leggere -bookaholic- viaggiare-tripaholic- scrivere nuotare camminare le moto cucinare/mangiare/bere/gustare ridere ascoltare ballare cantare comunicare -talkaholic- condividere sorridere abbracciare baciare amare scambiarsi❤️❤️❤️ .... i bambini i colori i Profumi La Luna il cinema i libri ovunque la musica l'arte l'acqua la natura la carta il buon cibo il buon vino la Pizza il cioccolato le lingue straniere gli amici la famiglia il mare la vita ..... ***
    titti onweb il scrive:

    Si legge d’un fiato! Grazie🙏☀

  3. fulvialuna1 – Cammino sempre a due metri da terra, la mia testa vive tra nuvole e venti, tra leggende e figure mitologiche, tra storia e arte....Come dice mio fratello, dovrei vivere in una torre, sulla montagna più alta del mondo; dovrei vivere tra libri, pennelli, tele, colori, stoffe.... Amo le alte vette, ma non disdegno il resto della natura, amo gli animali e il cuore me lo ha rubato un lupo. Amo tantissimo gli uomini che per me sono un mondo incredibile, ma le donne sono la mia forza,; non posso vivere senza bambini e senza le storie che raccontano gli anziani. Amo cucinare, cucire, dipingere, leggere, scrivere diari, scrivere su foglietti che viaggiano nella mia casa come avessero le gambe; mi piace il cinema, il calcio, le moto. Mi piace occuparmi della mia casa e del mio giardino...ma non sono Biancaneve e nemmeno Cenerentola, sono Paola, che per una serie di incredibili storie posso essere anche Penelope e anche Fulvialuna. Il mio sogno più grande è la pace nel mondo, questo mondo in cui cammino sempre a due metri da terra, ma quando ci appoggio i piedi resto ben salda ed è difficile spostarmi, tanto che il mio motto è "...il posto che mi piace si chiama mondo..."
    fulvialuna1 il scrive:

    Abbiamo sfatato la visione cherubina degli angeli…

  4. Poi non ho capito perché gli Angeli dovrebbeto essere tutti biondi e ricci…quelli così sono tedeschi…gli Angeli Italiani o Francesi sono più scuretti😃si…molto più scuretti…

  5. Ma l’aureola è argentata con un alone celestiale? Mi sa che l’ho vista…👼bel pezzo …abbastanza sognante…comunque adesso ai bambini non raccomandano più di non parlare agli estranei…perché gli adulti fanno gruppone dicendo imbecillità e dando retta a cani e porci…indiscriminatamente…

  6. hai fatto un bel tuffo nell’attualità…e tornano gli “angeli negri” di Fausto leali, la parodia di Tognazzi e Vianello e l’originale “Hermoso poema del Venezolano Andres Eloy Blanco….!”viva i soldatini!

  7. Dina – Adoro la melodia della pioggia. Mi piace provare a tradurre le emozioni in parole. Amo le persone delicate e chi sceglie con cura la parole da non dire. Penso che ogni atto gentile, sia come una carezza sul cuore. Credo in Dio.
    Emozioni il scrive:

    A forza di leggere i tuoi racconti in apnea, dovrò procurarmi un inalatore🤣🤣
    Superlativo!

    • Il tuo commento, chissà perché, era finito nella spam, sicché rispondo solo adesso. Forse la dolcezza è oggetto di commercio clandestino nel darkweb.
      Grazie, Giuliana.

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