«Niente» rispose lui con la bocca impastata.
«Sono tua moglie e capisco benissimo quando hai qualcosa che non va… non stai bene, forse?»
«Sto benone» rispose con qualche titubanza. Si tirò su a sedersi, la schiena contro la spalliera del letto; accese la luce. «È che mi sembra spesso di sentire come dei mormorii, delle voci…»
«Voci?» ripeté lei con tono canzonatorio schermandosi il viso con la mano. «Ma se abitiamo in una casa isolata! Te lo sarai sognato…»
«Macché, non è solo da questa mattina: è successo anche altre volte…»
«Allora è la televisione: hai l’abitudine di tenerla sempre accesa, soprattutto quando non serve; o magari è solo il tuo stomaco che ti brontola, visto che sei lì a mangiare in continuazione!»
L’uomo rimase assorto mentre lei si stava domandando se non avesse esagerato.
«Sentito?» fece lui alzando un dito come se indicasse una macchia di umidità sul soffitto.
«Cosa?»
«Il mormorio…»
«Il mormorio?»
«Sì, come di una risata trattenuta… Tu hai fatto una battuta, è qualcuno ha riso.»
«Adesso cominci a inquietarmi, Paolo» fece la moglie seria. «Sono le 5.30 del mattino, intorno a noi ci sono solo gatti, daini e cinghiali (e neppure in quest’ordine quanto al loro numero) e tu senti delle risate? La verità è che da quando hai cambiato lavoro sei sempre così nervoso, agitato, distante e pure paranoico…»
«Paranoico, io?»
«Sì, proprio… P-A-R-A-N-O-I-C-O. E forse quel che senti, dopotutto, è solo la Vita, la nostra, che ride di noi: per come viviamo e per come ci siamo ridotti… Possibile che non te ne accorgi?» disse velenosa e indispettita.
Il marito la guardò negli occhi senza una espressione definita come se pensasse ad altro. Quindi disse: «Ecco, è successo di nuovo…»
«Cosa?»
«Tu hai fatto la battuta, e c’è stata un’altra risata, anche questa sommessa. Leggera, ma c’è stata.»
La donna per tutta risposta alzò un braccio come per mandarlo al diavolo e, mentre lui ancora la fissava in modo interrogativo, lei gli diede improvvisamente le spalle rimettendosi sotto il piumino che si tirò fin sotto al naso.
«Beh, allora spengo la luce» fece il marito dopo un minuto, nel vuoto, visto che lei non diceva più nulla. Poi sentì che il suo respiro si era fatto regolare: si era riaddormentata. «Va bene, allora dormiamo ancora un po’… visto che è ancora presto» insistette a dire, spegnendo la luce. «E buon anno, mia cara. Buon anno, davvero.»
(E scoppiò un fragoroso applauso).
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L’ha ribloggato su Alessandria today.
i rumori ed i mormorii li sento anch’io!! Pubblico o mondo parallelo?? Fantasmi forse …
Inizi alla grande un nuovo anno, come quello appena concluso, non c’è che dire. Univers
Buon 2016!
Contraccambio
E forse il teatro non è un’alchimia tra l’attore e lo spettatore?
Ciao! Grazie per essere passato dalle mie parti 🙂 Per spulciare fra le pieghe virtuali del tuo blog mi ci vorrà più tempo di quello che ho ora, ma lo farò. Intanto un saluto!
Spero di non rivederti tra un anno 🙂
Grazie per il tuo passaggio.
Ciao! Ti ho taggato in un TAG…
https://pensieriloquaci.wordpress.com/2016/01/04/liebster-award-1-tag/
Grazie, sei davvero molto gentile.
2016 e Tu sai rinnovare il mistero. Buon anno briciola.
banzai43
Buon anno anche a te
Un racconto stupendo come sempre! Buon anno anche a te!!!!
Grazie, contraccambio di cuore
Complimenti,per avere “ritrovato” M.Dutilleul,vada avanti racconti ai suoi lettori;l’avventura del buon “piccolo impiegato” e della sua avventura.Lui é la’…ancora desideroso di raggiungere,l’amata!!
L’ha ribloggato su Alchimiee ha commentato:
Questo straordinario bloggher lo conosco da tanto tempo.
Once upon the time : lui ed io eravamo insieme sulla storica piattaforma di Splinder ( ha chiuso bottega nel 2012).
Ci siamo ritrovati qui.
Lui ci è approdato tre anni prima di me.
Ha una vulcanica creatività che ho sempre apprezzato.
A parte per il suo originalissimo nickname e la sua vasta e variegata produzione ( vi invito a centellinarla), gli devo questo post per la stima che nutro nei suoi confronti.
Grazie Marzia. Un gran bel regalo da mettere sotto l’albero, ancora per fortuna non disfatto.
Tanti cari auguri per un anno strepitoso.
Un abbraccio
Trovo molto interessante la nota che hai aggiunto “dietro al racconto”. 😉
Bravo sei sempre bravo! Buon anno, M. 🙂
Buon anno anche a te
Vien voglia di leggere il seguito, quello subito dopo il cambio di scena!
Buon 2016
Mi comunica il senso di voglia di comunicare…bello l’inizio di anno…mi piace sempre il tuo frasario limpido e i messaggi sagaci che lanci…ancora buon 2016.
E un brano inquietante ma rende l’idea della necessità di comunicazione…Non so se sbaglio…ma a me comunica questo…grazie per la tua perla di inizio anno e buon 2016…rimani come sei …limpido e fantasioso…ciao
Un bel post per augurare in modo originale un felice 2016. Speriamo di non sentire risate alle nostre spalle.
Sereno e felice 2016, Briciolanellatte
Allucinazioni? Stress? La cena pesante o i bicchieri di troppo? O davvero la vita che ride di chi la vive male o forse di tutti noi? Oppure magari ci sono altre voci intorno a noi e solo qualcuno riesce a sentirle, e solo qualche voltà? Chissà. Applauso anche a te. E buon anno. Davvero. 😀
Secondo me c’è una frase di troppo nel tuo intrigante racconto: La prima luce del nuovo anno aveva preso possesso della camera.