Percorrevo la statale che da Collefili s’inoltra fin verso Lughi, passando tra campi gialli di colza e verdi di tenero grano. Il cielo si stava rabbuiando. Nubi sempre più scure spegnevano quel poco di luce che cercava strenuamente di resistere in quel pomeriggio inoltrato. Avevo accelerato l’andatura perché odio guidare sotto la pioggia e ciò che quelle nuvole promettevano era un violento nubifragio. Avevo appena superato la Cascina Nordio quando dalla mia destra, rapidissimo, passò ad una decina di metri di altezza un airone. Aveva le ampie ali aperte, le zampe protese all’indietro, il collo allungato. Sembrava un angelo misterioso che aveva fretta di portare una lieta novella. Non resistetti: accostai all’altezza della pieve. Una volta sceso feci ancora in tempo a osservare come la sua figura si stagliasse bianca contro quel cielo irreale, contro quell’onda limacciosa che minacciava di volerla inghiottire, unica macchia innocente nell’aria rugginosa di tregenda. Poi un botto. Mi girai preoccupato per il fulmine. Ma realizzai subito che non c’era stato il lampo. C’era sì un tramestio sommesso di tuoni confusi, ma era ancora lontano. Recuperai la vista dell’airone che adesso era molto più in giù, all’altezza di un’altra cascina. E lì vidi che c’era anche un uomo, nell’aia, che, imbracciato il fucile, gli stava sparando. E poi sparò ancora e un’altra volta ancora. L’uccello fece ala ripiegando sulle vigne, senza scomporsi, sfruttando un forte vento che si era alzato in quota, per poi sparire oltre le quinte viola delle colline. Non avevo fatto in tempo a rallegrarmene che, sopra alla mia testa, seguendo esattamente la stessa rotta, saettò morbido un secondo airone, sempre con le ali larghe ad accarezzare la brezza insistente. Appena dietro, il suo piccolo batteva forte le ali per stare al passo del genitore. Avrei voluto urlare per spaventarli e non farli finire sulla direttrice del cacciatore, ma non c’era nulla da fare. Anche perché in quello stesso istante iniziò a piovere dapprima gocce grosse come olive e poi, appena dopo, scrosci potenti. In un attimo sparì il verde intorno, la cascina del cacciatore, gli aironi. Tutto fu inghiottito da righe bianche d’acqua che sbattevano con violenza sulla strada e sulla mia testa scoperta. Per un po’ rimasi lì per vedere cosa stesse accadendo. Sentì gli spari, ma non era possibile distinguere più nulla. Risalii in macchina. Ero completamente fradicio.
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62 pensieri su “Sopra il campo verde di grano”
Complimenti! Il tuo blog è sempre più “in”. Buon inizio settimana.
Ho sei un arbitro, e questo spiega la tua assenza, ho hai vinto alla lotteria.
Io comunque approfitto che il Blog è vuoto quindi vado a frugare in frigo cosi mi faccio uno spuntino, chi sa se c’è la birra…
mi chiedo se
stai volando alto
e un cacciatore ti ha colpito…
oppure hai deciso di fare da…spaventa-aironi
per non far sì che i cacciatori
non li inchioppettino !
c.r.p.=ciaoritornapresto
ma kèkkakkio sparano
…agli aironi poi,
che fanno , se li arrostiscono ?
se l’impagliano ? se li trofeizzano ?
magari ti vengono a dire che gli rovinano il raccolto…
ma che si mettano a fare gli spaventapasseri…loro , direttamente…
sono proprio inkakkiata !
E io che credevo che il racconto terminasse con un omicidio…maledetta pioggia, io ce lo vedevo proprio il cacciatore che, deluso dalla magra caccia, iniziasse a sparare al tipo.
Leggendo mi si e’ visualizzata questa immagine nella mente
-una piuma volteggia e cade sulla tela di un ragno morto-
forse potrei farci una poesia…mhmm..
Una volta capito’ che un airone cinerino venne a mangiare sul mio balcone …bell’animale davvero!
Ciao! Un salutone con immutata stima.
Cattivello il cacciatore: sparare a un airone non si può proprio! A meno che non ti abbia appena lasciato un “ricordino” sulla macchina appena lavata, chiaro. In quel caso la bestiaccia la deve pagare, piccione, airone o aquila reale che sia.
avrei fatto la stessa cosa. L’unica occasione nella quale rimpiango di non essere uomo è quando ho voglia di piacchiare qualcuno, allora vorrei avere un pugno formidabile e muscoli d’acciaio per rifare i connotati a chi se lo merita, come quel contadino 🙁
Complimenti! Il tuo blog è sempre più “in”. Buon inizio settimana.
Tornerò, ah si se tornerò qui. Saluto leonesco.
si grazie utente anonimo: caccia l’idirizzo 🙂
non ti ricorderai di me ma io si` che mi ricordo di te.ti ho occhieggiato nei miei primi giorni da blogger.sei bravo come allora
un saluto^^
Cheers,Eva
bu bu tettetè!!!!!!!!!!
Sì sì…. ha aperto un altro blog… volete indirizzo?
C.
Quanti spunti in questo blog!
Complimenti
Pa’
Il latte quotidiano senza briciole non sa proprio di niente!
Torni?
Namasté
sai che qualche giorno fa sono venuta a trovarti?insomma , lì vicino, cioè da un tuo collega…;)))
per una volta sono in giro per blog a farmi i fatti altrui… ti lascio un saluto e un sorriso.
Emanuele
pero’ mi mancano i tuoi post…
spero che stai bene 🙂 e che sei in “panciolle” al sole
un saluto con stima!
hai preso il mese di maggio libero?
:-/ e dillo allora,no?
ecco perchè non si aggiorna la vignetta da me
torni presto
baci
daisi
Non si vive di soli post, ma non è che per caso si muore di post?TT
bacio
il titolo di oggi: “non si vive di soli post”, è un segno?
Arabias
Stavo pensando…
Ho sei un arbitro, e questo spiega la tua assenza, ho hai vinto alla lotteria.
Io comunque approfitto che il Blog è vuoto quindi vado a frugare in frigo cosi mi faccio uno spuntino, chi sa se c’è la birra…
ciao briciolotto!! ti lascio un sorriso di fretta .. buon fine settimana, un bacione
Grazia
BRICIOLAAAAAAAA dove sei?
Visto che il mio blog è definitivamente morto,ne ho creato uno nuovo. Cambiate il mio link!
allora?
anch’io mi preoccupo.
Ora mi preoccupo. Davvero! TT
ma no, magari se n’è andato in vacanza… e ci torna una briciola nel latte tutto abbronzato. Una briciola nel latte e nesquik.
ehiiiiii dico! Briciola! ma ci lasci così?
Tutto bene, caro? non farmi preoccupare…:-)
Secondo me Briciola ha aperto, a nostra insaputa, un nuovo blog……
C.
Torno qui a leggerti dopo lunga assenza. Spero tu stia bene. Un bacio grande.
Stavo pensando…
Per caso hai vinto alla lotteria??
neanche la Signora Longari fu così tanto graziata…
bello leggerti, Briciola
…oopss
“per far sì…”
mi chiedo se
stai volando alto
e un cacciatore ti ha colpito…
oppure hai deciso di fare da…spaventa-aironi
per non far sì che i cacciatori
non li inchioppettino !
c.r.p.=ciaoritornapresto
abbasso i cacciatori!!
tutti!
ma gli aironi se la sono cavata!!
sicuramente
un saluto veloce ma pieno,anzi, stracolmo di simpatia … cioa bricioletta.. a presto
Grazia
Ehi! Chi si è mangiato Bric insieme al latte? Torna presto. TT
..beh..spero che nessun colpo sia arrivato a tiro..
che bello questo post..tutti i tuoi racconti lo sono…^^
Ciao!Passo per un saluto…Di’ un po’, ma mica stai scioperando?!?! ;-)Torna presto…
ciao! complimenti per il blog!!! se vuoi vieni a far un giro nel mio! ciaooooooo! pupina
la morte intravista è terribile quanto quella esposta.
…
ora sono divisa tra gratitudine e tristezza
fosca
Ciao Briciola. Di aironi sono piene, in questo periodo, le risaie della Bassa.
Briciola è maschio???!!!
uh! proprio come Andrea!
acc… mai fidarsi nei nomi che finiscono per “a” ;o)
chiamata a raccolta su fbc
buon fine settimana
baci
daisi
Non l’hanno ancora capito? Un suggerimento: cambia il nome con “pelucconellatte” Buon Week end. TT
buongiorno
ma kèkkakkio sparano
…agli aironi poi,
che fanno , se li arrostiscono ?
se l’impagliano ? se li trofeizzano ?
magari ti vengono a dire che gli rovinano il raccolto…
ma che si mettano a fare gli spaventapasseri…loro , direttamente…
sono proprio inkakkiata !
sono rimasta indietro con la lettura del tuo blog…mi devo rifare!
un sorriso
Maria
Di qualcosa si deve pur morire. Notimoltocinica.
chi ci assicura che briciolanellatte in coreano si scrive in quel modo.
io sono ottimista e spero che il temporale abbia impedito al cacciatore di vedere l’aironi
E io che credevo che il racconto terminasse con un omicidio…maledetta pioggia, io ce lo vedevo proprio il cacciatore che, deluso dalla magra caccia, iniziasse a sparare al tipo.
Leggendo mi si e’ visualizzata questa immagine nella mente
-una piuma volteggia e cade sulla tela di un ragno morto-
forse potrei farci una poesia…mhmm..
Una volta capito’ che un airone cinerino venne a mangiare sul mio balcone …bell’animale davvero!
Ciao! Un salutone con immutata stima.
Cattivello il cacciatore: sparare a un airone non si può proprio! A meno che non ti abbia appena lasciato un “ricordino” sulla macchina appena lavata, chiaro. In quel caso la bestiaccia la deve pagare, piccione, airone o aquila reale che sia.
“un bello scrivere”
Bel ritratto
sparerebbero anche a un angelo!
Stavo pensando…
Bang !!! è questa la risposta che darà l’airone a San Pietro quando quest’ultimo gli chiederà:
Come sei morto?
Speriamo che sia morto. Il cacciatore ovviamente. Bacio Bric. TT
è da un pezzetto che non passavo…ma noto che ci son sempre belle storie 🙂
Volevo augurarti un buon fine settimana e buon 1 maggio! un abbraccio!
sicuramente non li ha visti nemmeno il contadino.
avrei fatto la stessa cosa. L’unica occasione nella quale rimpiango di non essere uomo è quando ho voglia di piacchiare qualcuno, allora vorrei avere un pugno formidabile e muscoli d’acciaio per rifare i connotati a chi se lo merita, come quel contadino 🙁
sono bellissimi gli aironi 🙂
ah briciolina!