Capitan America (seconda e ultima parte)

[RIASSUNTO DELLA PUNTATA PRECEDENTE: Karl, un bambino di 8 anni di 
Bellevile (Alabama) litiga con la madre perché gli ha impedito di
andare a casa del suo coetaneo Bob che compie gli anni. Bob abita 
dall’altra parte del paese e i genitori di Bob, così come la mamma di 
Karl, non possono accompagnarlo. Notte tempo, per protesta, sotto 
l'unica protezione del suo Capitan America, ben nascosto nello zaino, 
Karl decide di scappare di casa. Diretto al campo sportivo, ben presto 
però si perde in un paese che ora gli appare ostile e sconosciuto. Fa 
molto freddo e, per trascorrere la notte, trova un riparo all'interno 
di un giardino abbandonato].

Karl si rannicchiò su stesso. Sentiva davvero freddo.
Poi sentì un rumore strano, ritmico, sommesso. Si accorse solo dopo qualche minuto che era lui. Stava battendo i denti e non riusciva a controllarsi.
«Ehi piccolino, che ci fai qui?»
Karl alzò lo sguardo. Era un signore anziano, dall’aria gioviale, una bella barba bianca e dal sorriso luminoso. Stava parlando proprio con lui, anche se il buio della notte non consentiva di vederne meglio le sembianze.
«Ma cosa abbiamo qui?» fece eco una donna suppergiù della stessa età che sopraggiunse appena dopo.
Si erano chinati su di lui per vederlo meglio.
«Hai freddo, eh? Perché non sei a casa?» fece l’uomo con un tono della voce caldo e rassicurante, come quello del nonno.
«Perché ho litigato con la mamma… non mi lascia mai andare dove voglio, perché dice che sono solo un bambino e invece sono già grande…»
«Ma qui fuori ti prenderai un malanno con questa temperatura…» obbiettò la donna che in modo amorevole gli mise la mano sulla fronte per sentire se aveva la febbre.
«Non mi importa niente…» fece il bambino risoluto nascondendo ill viso tra le ginocchia.
Nel frattempo l’uomo, che si era assentato, aveva fatto ritorno.
«Per fortuna ho qui un plaid… ecco vedrai che ti scalderà» fece consegnando la coperta; «Ma forse dovresti venire con noi! Non puoi stare qui tutta la notte.»
Karl, intanto, si era messo seduto con le spalle al muro della casa. La donna prese in mano il plaid morbido, lo srotolò ben bene e lo adagiò sul bambino tirandolo fin sul collo.
«Adesso, a quest’ora, tua mamma però ti starà cercando e starà in pensiero…»
«Ben le sta» fece il bambino incrociando le braccia sotto le coperte.
«E avrai anche fame, vero?» insistette la donna.
Nel frattempo, era arrivata una bambina che, silenziosa, guardava Karl fisso negli occhi.
«Marta va a vedere se è rimasta un po’ di torta al cioccolato nel frigo» le disse la nonna.
A Karl gli si illuminarono gli occhi. Sentiva già in bocca il sapore prelibato di quel dolce. Ne andava matto, tanto che la mamma glielo faceva spesso. E poi non aveva mangiato niente quella sera. Si era chiuso in camera alzandosi arrabbiato dalla tavola imbandita.
«Ecco la torta…» disse la bambina facendo labbruccio. «Questa era la porzione della mia colazione di domattina…» fece allungando malvolentieri il piattino a Karl.
«Su, non essere egoista…» le disse la madre sorridendo «domani te ne faccio una intera, tutta per te.»
Poi, di lì a poco, il bambino si addormentò abbracciato al suo Capitan America. Non era mai stato in piedi sino a quell’ora tarda.
E arrivarono le prime luci dell’alba.
«Karl, Karl…» si sentì scuotere.
Lui aprì gli occhi anche se non ne volevano sapere di starsene aperti.
«Padre Goldmine, che ci fa qui?»
«Che ci fai tu qui, Karl, tutto solo a quest’ora del mattino … non dovresti essere a casa con tua mamma?»
«Ho litigato con lei… e poi non sono solo… ci sono anche due signori gentili e la loro figlia; mi hanno portato una coperta per la notte e una buonissima fetta di torta, più buona di quello che mi fa mia mamma…» e si girò intorno accorgendosi che non c’era più né la coperta, né il piattino vuoto. C’era solo Capitan America che sembrava scrutarlo in modo interrogativo.
«Vieni… che ti riporto a casa…» fece il prete scuotendo la testa.
«Ma cos’è questo posto, padre?» chiese il bambino ancora un po’ confuso, volgendo lo sguardo da una parte e dall’altra.
«Un cimitero Karl, un cimitero.»

(fine)

12 pensieri su “Capitan America (seconda e ultima parte)

  1. Giuseppe Grifeo – Roma – Giornalista professionista dal 2001. Prima ancora, pubblicista dal 1995. Copywriter, Editor/Curatore editoriale, direttore di Canapa Oggi, giornalista per FreshPlaza e altre testate, direttore di "Di Roma". Nel 2020, anno del Covid-19, ho totalizzato 29 anni di esperienza fra cronaca e tante specializzazioni. Appassionato di Egittologia. L'ultimo settore giornalistico che mi dà grandi soddisfazioni con tante novità (bioedilizia, medicina, biotecnologia, nutraceutica...) riguarda la Filiera della Canapa industriale regolamentata in Italia dalla legge 242/2016. Da qui la mia cura diretta dell'informazione su Canapa Oggi www.canapaoggi.it Copywriter, redazione di articoli che valorizzano realtà aziendali di ogni tipo, le loro caratteristiche, i loro punti di forza. Revisiono volumi, collaboro con gli autori per la migliore stesura e correttezza pre-pubblicazione, do idee per libri tecnici e di approfondimento. Curo da 13 anni articoli sull'enogastronomia, l'agroalimentare, il turismo, la scoperta di realtà agricole e tipicità sia italiane che nel mondo. Negli anni ho portato avanti approfondimenti e indagini che vanno dalla medicina all'astronomia, dalla cronaca all'economia, senza escludere l'arte. Ho coordinato redazioni, diretto testate giornalistiche, l'ultima è Di Roma - www.di-roma.com (nata nel 2012, in fase di riedizione). Ho collaborato per 14 anni e mezzo col quotidiano romano Il Tempo, dagli esteri alla cronaca romana: tante aperture di giornale e di sezioni, le inchieste, a cominciare da quelle sul degrado cittadino in ogni sfaccettatura. Nel 2016 l'inizio per l'edizione internazionale Fresh Plaza - www.freshplaza.it editore olandese, piattaforme anche in tedesco, inglese, spagnolo, cinese (di grande successo da anni): ho il compito di scovare in Italia tutte le produzioni più particolari, innovative e curiose di sapori nostrani, tra agricoltura e trasformazione: ne potete leggere di veramente gustose
    Giuseppe Grifeo il scrive:

    Dolcemente sorprendente

  2. bernard25 – Bonjour La vie est un beau voyage ... ... ... Avec ses joies et ses aléas... ... ... Sur mon chemin j'ai eu la chance de te rencontrer ... ... ... Et d'être ton ami ... ... ... C'est pourquoi aujourd'hui je te souhaite ... ... ... Une superbe journée ... ... ... Ici le temps n'est pas super Pluie et repluie ,venteux,frais J'espère que toi tu as un brin de soleil et que tu puisses en profiter Bisousss ... ... ... Bernard ... ... ... http://img4.hostingpics.net/pics/234030nol.png
    bernard25 il scrive:

    Bonjour mon AMIE AMI

    https://i.postimg.cc/Y2Tcf9FR/belle-semaine.jpg

    Chaque jour est un nouveau chapitre de la vie

    Il nous apporte de nouvelles énigmes à résoudre

    Vis chaque instant avec passion afin d’écrire la plus belle des histoires

    Que cette journée t’apporte le sourire et remplir ton cœur de bonheur

    Agréable journée à toi et ceux de ton entourage

    Bise AMICALE Bernard

  3. Birbo Bicirossa – Ciao, voglio avvisarti che proseguendo troverai due blog di pessima satira e dubbio umorismo. Un consiglio, non seguirmi credendo che contraccambierò, perché di solito non lo faccio. 😁🤪😉
    Birbo Bicirossa il scrive:

    Mercoledì Addams ha detto “mi piace”.
    😎

  4. eleanorannpeterson – I’m a nature-loving adventurer and children’s book author whose life has been an exhilarating journey. Originally hailing from Ottawa, Canada, I developed a deep fascination for wildlife while chasing after wild animals in the swamps. Although I initially aspired to become a veterinarian, my path took an unexpected turn when I relocated to Italy. In Italy, I pursued my passion for nature by earning a BS in Environmental Sciences and Territorial Management. This educational experience further ignited my love for writing about the natural world and its diverse wildlife. I’m an active member of several professional organizations, including SCBWI, 12x12PB Challenge, and the Children’s Book Academy. Constantly seeking growth and connection within the industry, I engage with fellow writers and storytellers. Despite my affinity for all creatures, I humorously admit that my nine cats can be the most challenging animals to handle. When I’m not wrangling my feline friends, I spend my time writing, doodling, playing with clay, gardening, and exploring the enchanting Italian countryside with my husband. I also love preparing homemade pasta, showcasing my culinary skills.
    eleanorannpeterson il scrive:

    Caspita, se lo scrivi in inglese troveresti subito editori americani vogliosi di pubblicarlo. Mi è venuta la pelle d’oca quando il padre/prete ha detto che era un cimitero.

  5. Ha fatto bei incontri… Gli è andata bene.. Nonostante inizialmente non sembrava sarebbe finita così. Come è usanza dire: “bisogna guardarsi dai vivi, non dai morti”

    • Il fatto è (ma sono probabilmente io che non l’ho reso al meglio nel racconto) che Karl quella notte ha proprio incontrato alcuni morti di quel cimitero…

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