L’uomo del jogging (seconda e ultima parte)

[RIASSUNTO del post precedente: Un uomo di mezza età entra titubante 
ma fiducioso all'interno di un moderno e attrezzatissimo negozio di 
articoli sportivi; sotto gli occhi critici di un'avvenente signorina, 
lo serve in realtà un puntiglioso e petulante commesso palestrato 
--> leggi L'uomo del jogging (prima parte).

Dopo un po’ il commesso, serrando le mascelle volitive, domandò:
«Come sta ad autostima e a perseveranza nel praticare sport di fatica?»
L’uomo, che non si capacitava che un ragazzo gli potesse rivolgere una simile domanda, si schiarì alcune volte la voce. Caricò il peso del proprio corpo prima su una gamba poi sull’altra, quindi si rischiarì di nuovo la gola, in chiaro imbarazzo; poi si grattò la testa, là dove i capelli cominciavano già a diradarsi con entusiasmo, e quindi mormorò a fatica:
«Poco…»
«Come?» chiese spietato il commesso mettendosi teatralmente la mano a conchiglia attorno all’orecchio.
«Stavo dicendo… poco sia ad autostima che a perseveranza…»
«Ho capito» fece il ragazzo risfoderando il suo sorriso di plastica. «Vede» fece prendendo un altro pieghevole da una pila lì davanti; da uno studio dell’Università canadese di Montréal è emerso che c’è una percentuale molto elevata di neofiti, pari all’88,46%, che abbandona la nuova attività non appena trascorsa la prima settimana. Questo nostro dépliant spiega, con linguaggio chiaro e immediato, come seguire, in un comodo abbinamento con una nuova disciplina atletica, corsi on-line tenuti da un famoso mental coach motivazionale ma anche corsi intensivi di Kundalini Yoga, di mindfulness, per il controllo dell’ansia della rabbia e dell’insonnia…»
«Tutto molto istruttivo, non so come ringraziarla. Ma il conto me lo fa adesso, per cortesia?»
«Ma certo!» fece il ragazzo girandosi per andare alla cassa. Poi ci ripensò e tornò indietro.
«Senta… però…»
All’uomo crollò la testa sul petto. Almeno così sembrò perché il doppio mento gli ballonzolò in modo increscioso.
«Dove pensa di andare a fare jogging?» domandò ancora il commesso.
«In… in che senso?»
«Che so… ha in mente di andare sulla spiaggia, in strada in mezzo al traffico, in campagna?»
«Nel bosco… dietro a casa mia c’è un bellissimo bosco… vado a correre lì» rispose esasperato.
«Ah… nel bosco» ripeté il ragazzo sorpreso. Poi ci pensò un po’ su e da dentro una cartellina blu tirò fuori un altro dépliant.
«Vede… secondo un recente studio dell’università giapponese di Kyoto le persone che vanno a fare jogging in un bosco ha una probabilità del 43,56% di imbattersi in un cadavere…»
«In un…?»
«Sì, ha capito bene… un cadavere e se chi fa running si accompagna poi a un cane le probabilità addirittura aumentano… del 12,09%» disse soddisfatto di aver dato una informazione così accurata.
L’uomo non ci stava capendo più niente.
«In questo nostro pieghevole riccamente illustrato è riportato, con linguaggio chiaro e immediato, come comportarsi nell’ipotesi in cui si verifichi una evenienza simile; per esempio: non bisogna andare nel panico e correre via urlando, non bisogna toccare nulla e men che meno il deceduto, occorre avvertire subito le forze dell’ordine (che bisogna attendere sul posto per fornire le necessarie informazioni) e, se proprio si vuole essere utili, ecco che, con uno sconto imperdibile che vale solo per oggi, tanto che praticamente è un regalo…, si può usare un rotolo di nastro bianco e rosso, da assicurare ai tronchi degli alberi tutto intorno al ritrovamento, per preservare la scena del crimine…»
«La scena del crimine…» fece eco l’uomo attonito.
«Anzi, siccome lei mi è davvero simpatico… le vado a trovare il biglietto da visita del cugino del fratello della migliore amica della mia fidanzata che fa l’anatomopatologo; le do il suo cellulare così lei gli può telefonare e approfondire l’argomento… Che ne dice? Non è una splendida idea? Aspetti e torno subito!» e sparì di nuovo nel retrobottega. Ne riemerse pochi secondi dopo con un sorriso che avrebbe potuto fare la pubblicità alla giornata internazionale dell’igienista dentale: il cliente però non c’era più. C’erano ancora tutti gli indumenti da jogging sul bancone così come tutto il resto; oltre ai dépliant, ovviamente.
Il commesso si guardò in giro spaesato.
«Marta, hai per caso visto l’uomo con cui parlavo poco fa?»
«No, mi spiace Giastin, mi sono assentata anch’io per un attimo: sono andata in bagno.»
«Bene» disse ironico tra se e sé «devo ricordarmi di preparare un nuovo dépliant per casi di questo genere.»
(fine)

9 pensieri su “L’uomo del jogging (seconda e ultima parte)

  1. elisabettafvg – Udine – Buongiorno! Sono Elisabetta ed abito a Udine. Questo blog è un "compendio" di ciò che voglio trasmettere (dalla frase di Ippolito Nievo che descrive il Friuli Venezia-Giulia come "un piccolo compendio dell'universo"!): -farvi conoscere i lavori manuali creati per la casa, per un regalo, per un evento,all'insegna del riciclo. In casa mi prendono in giro perchè smonto ogni oggetto fino al più piccolo pezzo! Uno dei miei motti:"può sempre servire!" Casa nostra fa concorrenza con i grandi magazzini di ferramenta!!!!Sono "idee di Beta" perchè le realizzo partendo da quello che ho in casa-magazzino ;) guardando un articolo in una vetrina, grazie alle idee di alcune riviste specializzate o ad un tutorial di un blog su una particolare lavorazione. -aprirvi il mio libro delle ricette collaudate, provate e riprovate anche perchè ogni giorno ti consigliano un nuovo ingrediente, ...si vede in televisione una nuova presentazione,...! -consigliarvi per un giro in Friuli (e non solo) attraverso l'arte, la cultura, la storia, la natura,... avendo un occhio di riguardo per i bambini, il mio grande amore! Sono mamma di due ragazzi maggiorenni (sigh!passa il tempo!), "camminano" da soli ed è anche per questo che ho voluto questo blog. Trasmettere fiducia nel saper creare qualche cosa con le proprie mani e con materiale povero,... curiosità, meraviglia nel conoscere, sapere di un luogo, di un evento... Adesso basta parlare, anzi scrivere di me! avanti con gli articoli! #BuonTutto a tutti da Beta! ah! dimenticavo.... Mandi Mandi !!! P.S."Mandi" è il saluto friulano. Vuol dire "ti lascio nelle mani di Dio" e/o "ti auguro tutto il bene per la tua vita" . NOTA BENE Il mio Blog STORIE DI BETA (ed i relativi articoli)NON è un prodotto editoriale, in quanto il blog non è concepito come una testata giornalistica. Il blog (come già dichiarato) rispecchia SOLO le mie passioni ed il mio PERSONALE pensiero, in materia di Lavori Manuali, Cucina, Libri, Bicicletta,Viaggi, Curiosità, Storia, Arte del FVG e non solo (v.i miei "Libri" :) ). Non e' una testata giornalistica, quindi NON sono tenuta agli obblighi dell’art. 5 – legge 47/1948, ovvero la registrazione obbligatoria presso il tribunale. Le fotografie sono state realizzate da Elisabetta Adami, titolare del blog e pertanto sono soggette a copyright. Nessuno è autorizzato a riprodurre parzialmente o totalmente i contenuti del blog. Chi lo fa viola le norme sul copyright e pertanto sarà passibile di richiesta danni.  L’autore Elisabetta Adami e il blog STORIE DI BETA NON SONO RESPONSABILI del contenuto dei link citati. E' un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione. I miei "lettori del web" sono i SOLI responsabili dei propri commenti/contenuti pubblicati. Data la mia natura educata e rispettosa, mi riservo di non pubblicarli qualora siano irrispettosi.
    elisabettafvg il scrive:

    Mamma mia! 😅

  2. fulvialuna1 – Cammino sempre a due metri da terra, la mia testa vive tra nuvole e venti, tra leggende e figure mitologiche, tra storia e arte....Come dice mio fratello, dovrei vivere in una torre, sulla montagna più alta del mondo; dovrei vivere tra libri, pennelli, tele, colori, stoffe.... Amo le alte vette, ma non disdegno il resto della natura, amo gli animali e il cuore me lo ha rubato un lupo. Amo tantissimo gli uomini che per me sono un mondo incredibile, ma le donne sono la mia forza,; non posso vivere senza bambini e senza le storie che raccontano gli anziani. Amo cucinare, cucire, dipingere, leggere, scrivere diari, scrivere su foglietti che viaggiano nella mia casa come avessero le gambe; mi piace il cinema, il calcio, le moto. Mi piace occuparmi della mia casa e del mio giardino...ma non sono Biancaneve e nemmeno Cenerentola, sono Paola, che per una serie di incredibili storie posso essere anche Penelope e anche Fulvialuna. Il mio sogno più grande è la pace nel mondo, questo mondo in cui cammino sempre a due metri da terra, ma quando ci appoggio i piedi resto ben salda ed è difficile spostarmi, tanto che il mio motto è "...il posto che mi piace si chiama mondo..."
    fulvialuna1 il scrive:

    Ma era un negozio? O clinica psichiatrica?
    Carinissimo!

  3. il barman del club – Sono appassionato di musica (blues, rock, jazz), di poesia, fotografia, letteratura e film (soprattutto fantascienza) arti grafiche e performance teatro-visuali
    il barman del club il scrive:

    Divertente, mi sono immedesimato nel cliente 😀

  4. Birbo Bicirossa – Ciao, voglio avvisarti che proseguendo troverai due blog di pessima satira e dubbio umorismo. Un consiglio, non seguirmi credendo che contraccambierò, perché di solito non lo faccio. 😁🤪😉
    Birbo Bicirossa il scrive:

    Complimenti, un racconto molto particolareggiato e zeppo di dettagli. Immagino che scriverlo ti abbia richiesto parecchio tempo.
    🤔
    Quindi possiamo dedurne che sei andato in pensione?
    😉

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