Un riff di basso

Dopo una settimana di lavoro finalmente era sulla strada per la campagna. Gli piaceva quell’ora di macchina che lo divideva dalla casa. Era un modo per prendere consapevolezza dello stacco e apprezzare ancor più la pace e l’aria pulita che avrebbe trovato.
A quell’ora si sintonizzava su una stazione radio che trasmetteva un’ora piacevole con tre giovani ragazzi dalla battuta pronta e dalla verve originale. Sì, si stava rilassando e quegli ultimi semafori che regolavano il traffico prima dell’ingresso in autostrada parevano sorridergli. Forse era felice, pensò.
La macchina superò il casello e fluì morbida sulle scie delle altre vetture che gli sfilavano accanto veloci. Dopotutto la sua sapeva da sola dove andare e lui non doveva fare altro che lasciarsi trasportare.
Appena prima dell’autogrill, alla trasmissione che ascoltava se ne sovrappose un’altra. Era un brano di jazz fusion, un riff incalzante di basso molto sostenuto e sofisticato. In realtà si sentiva molto male sia l’uno che l’altro segnale. Un po’ si sentiva il chiacchiericcio concitato dei conduttori, un po’ le note del basso che debordavano potenti nelle casse dell’auto. Dopo una galleria prese il sopravvento per qualche secondo il brano musicale ma poi tornò la voce. Si era perso comunque gran parte del senso di quanto stavano discutendo in studio, ma ora il disturbo era cessato. Si era nel clou del programma. Non si sa mai cosa viaggi veramente nell’etere. Pensò.
Aveva da qualche minuto abbandonato l’autostrada e stava percorrendo la provinciale tutte curve, tra casolari insonnoliti e campi dalle zolle riverse. Solo i fari abbaglianti potevano bucare il buio compatto di quell’ora.
Appena sotto le balze, all’improvviso, la radio si azzittì nel bel mezzo di una frase. Non era assenza di suono. Sembrava piuttosto che ci fosse qualcuno accanto al microfono che esitasse a parlare non sapendo se farlo o no. Poi la voce di un uomo, diversa da quelle del programma radiofonico, disse in rapida successione:
STAI ATTENTO, FRENA!
Istintivamente lui frenò. Era ben consapevole che la voce provenisse dalla radio. Ma era così convincente, così perentoria che aveva ubbidito. Sulla strada non c’era nessuno, né davanti, né dietro. C’era un vigneto sulla sua destra dove i tralci cercavano di proteggersi dal freddo e un bosco confuso di roverelle dall’altra parte.
Stava per riprendere la marcia quando dalla curva sbucò trotterellando una coppia di daini seguiti da due piccoli. La femmina quando vide l’auto si fermò proprio in mezzo al fascio dei fari arrestando tutto il gruppo. I suoi occhi erano curiosi, privi di paura. Lo sguardo del maschio era invece altero, impaziente. Il suo manto grigio focato dava colore e profondità alla notte. Poi tutti e quattro ripresero il cammino, lentamente, attraversando tutta la carreggiata per poi buttarsi a capofitto nel querceto sparendo alla sua vista.
Lui invece era rimasto immobile, le mani sul volante, tremavano appena.
Si stava chiedendo se fosse successo realmente. Guardò lo specchietto retrovisore: la campagna era immersa nel buio. Se avesse spento le luci abbaglianti era sicuro che sarebbe stato inghiottito dall’oscurità. E poi quella voce. E perché lui aveva reagito così? Forse perché gli era sembrata così tanto familiare? No, non poteva essere.
Sospirò e nel silenzio quel suono rimbombò amplificato nell’abitacolo.
Poi di colpo riprese a suonare il riff di basso. Lui fece un soprassalto.
Ingranò la marcia e ripartì nella notte.

22 pensieri su “Un riff di basso

  1. tachimio – Buongiorno a tutti. Sono Isabella l'autrice di ''Miscellanea- Visioni e palpiti del cuore-pensieri nascosti sotto forma di parole''.Sono una donna di 59 anni, sposata dal 1975 con due figli grandi: Chiara,ballerina professionista di danza contemporanea dedita oggi all'insegnamento , sposata, e Andrea, laureato in economia vicino a diventare dottore commercialista a tutti gli effetti. Mio marito ingegnere è oggi tranquillamente(si fa per dire) in pensione.Ho detto ''si fa per dire'' visto gli impegni che si è creato per non rimanere sempre a casa(vedi amici ect.) Insomma una bella famiglia con a carico anche un gatto un pò vecchiotto e ora con qualche problemino di salute.Ho scritto questo libro senza sapere di essere ''portatrice sana'' di parole che sono uscite così, per caso, ma che una volta fuori, non ho potuto più controllare. Ora spero che qualcuno di voi possa essere interessato alla sua lettura.Posso solo dire che mia figlia con la sua vita di artista, ha senz'altro influenzato un pò la mia nel farmi apprezzare, attraverso la danza, l'arte e in generale il ''bello'' che si trova in ogni forma espressiva(retaggio anche della mia cultura classica).Con questo spero siate in tanti a leggere il libro.A presto Isabella
    tachimio il scrive:

    I tuoi racconti sorprendono sempre mio caro. Originali e col finale a sorpresa pur se aperto a varie interpretazioni. Vuoi sapere la mia ? la voce da lui sentita non era quella di un uomo ma il bramito del daino spaventato dai fari. A volte basta poco per credere il contrario. La suggestione spesso può far prendere una cantonata.
    Un abbraccio. Isabella

      • tachimio – Buongiorno a tutti. Sono Isabella l'autrice di ''Miscellanea- Visioni e palpiti del cuore-pensieri nascosti sotto forma di parole''.Sono una donna di 59 anni, sposata dal 1975 con due figli grandi: Chiara,ballerina professionista di danza contemporanea dedita oggi all'insegnamento , sposata, e Andrea, laureato in economia vicino a diventare dottore commercialista a tutti gli effetti. Mio marito ingegnere è oggi tranquillamente(si fa per dire) in pensione.Ho detto ''si fa per dire'' visto gli impegni che si è creato per non rimanere sempre a casa(vedi amici ect.) Insomma una bella famiglia con a carico anche un gatto un pò vecchiotto e ora con qualche problemino di salute.Ho scritto questo libro senza sapere di essere ''portatrice sana'' di parole che sono uscite così, per caso, ma che una volta fuori, non ho potuto più controllare. Ora spero che qualcuno di voi possa essere interessato alla sua lettura.Posso solo dire che mia figlia con la sua vita di artista, ha senz'altro influenzato un pò la mia nel farmi apprezzare, attraverso la danza, l'arte e in generale il ''bello'' che si trova in ogni forma espressiva(retaggio anche della mia cultura classica).Con questo spero siate in tanti a leggere il libro.A presto Isabella
        tachimio il scrive:

        Baci

  2. Sono i finali che preferisco: quelli aperti e interpretabili dal lettore. La storia mi è piaciuta molto. Se dovessi descriverla con un aggettivo, direi suggestiva.

  3. Birbo Bicirossa – Ciao, voglio avvisarti che proseguendo troverai due blog di pessima satira e dubbio umorismo. Un consiglio, non seguirmi credendo che contraccambierò, perché di solito non lo faccio. 😁🤪😉
    Birbo Bicirossa il scrive:

    In un certo senso però è un peccato che la storia sia finita così, perché dopo aver investito quattro daini l’auto sarebbe tornata a brillare come nuova.

    😛

    Scherzo, bella storia comunque. Resta la curiosità di sapere a chi appartenesse la voce, ma ognuno può darsi una propria risposta. Io per esempio voto per il genius loci della strada.

      • Birbo Bicirossa – Ciao, voglio avvisarti che proseguendo troverai due blog di pessima satira e dubbio umorismo. Un consiglio, non seguirmi credendo che contraccambierò, perché di solito non lo faccio. 😁🤪😉
        Birbo Bicirossa il scrive:

        Spero a base di menta piperita!

          • Birbo Bicirossa – Ciao, voglio avvisarti che proseguendo troverai due blog di pessima satira e dubbio umorismo. Un consiglio, non seguirmi credendo che contraccambierò, perché di solito non lo faccio. 😁🤪😉
            Birbo Bicirossa il scrive:

            PPPP: Personalmente Preferisco Piperita Patty 😛

            • Immagino anche se, come dice il saggio, l’importante e non mentire sapendo di mentolo; ma non mi ricordo bene il senso della frase.

          • Birbo Bicirossa – Ciao, voglio avvisarti che proseguendo troverai due blog di pessima satira e dubbio umorismo. Un consiglio, non seguirmi credendo che contraccambierò, perché di solito non lo faccio. 😁🤪😉
            Birbo Bicirossa il scrive:

            Il fatto è che molti grandi saggi fuggono da casa con la scusa di andare a comprare le sigarette al mentolo, quindi se il tuo alito sa di mentolo vuol dire che non sei scappato, visto che le sigarette le hai comprate veramente. Perciò chi si atteggia a saggio senza esserlo, viene smentito dal profumo di mentolo.

            😛

  4. WoW, ho trattenuto il fiato e ho dovuto controllarmi per non girare anch’io la testa in cerca di qualcuno 👍
    Molto reale e coinvolgente, complimenti 😘

  5. Walter Carrettoni – Tutti dicono di me che sono bravo, intelligente, simpatico, arguto, spiritoso, disponibile, altruista, generoso, onesto, geniale, attento, spontaneo, cordiale, talentuoso, saggio e sagace. Sinceramente non saprei, ma siccome le mie qualità principali sono umiltà e modestia, chi sono io per dar torto a tutti?
    Walter Carrettoni il scrive:

    I tuoi finali mi lasciano sempre lì, sospeso nel vuoto in attesa…
    Ma come sempre scritto benissimo.

  6. annaecamilla – Anna: Sono appasionata di libri, film, dolci fatti in casa, condito il tutto da tanta corsa mattutina! Ed ora anche di fotografia. Camilla: ??????
    annaecamilla il scrive:

    Mi è piaciuta tantissimo!!! Bravo! Sempre un piacere leggerti. Buona domenica ❣️

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