Tutto cominciò con il cane del dott. Merrymore: una femmina di dobermann di due anni, dal passo felpato e dallo sguardo lucido. Sì, lo ricordo bene, iniziò proprio da lei. Mi ricordo anche del cielo: era vuoto perché la luna era nuova e la sua faccia scura si confondeva con la profondità della notte che sembrava averla ingoiata; di solito le stelle la fanno da padrone in nottate così, giusto per acquietare la claustrofobia del buio opprimente. Ma non in quella notte: il buio era assoluto.
Se non ci fosse stata la parola “cane” tra le prime cinque non avrei continuato a leggere vista l’immagine spaventosa degli scheletri…..e volevo capire che significa creepypasta…..
Bah! Se il genere è horror credo sia appropriata. Io, personalmente, non amo il genere. La cosa più dark che mi piace sono i cartoni di Tim Burton …
Sì, hai proprio ragione.
Ma io sono il primo ad amare un horror che non sia truculento, ma ‘moderato’, anche se intenso e con un pizzico di magia e di humor nero ‘anglosassone’.
Il cielo era vuoto …la luna era nuova…uao…che descrizione sublime.
Cmq ho la soluzione: non ci riuscivo a stare senza le cose chiare e tanto ho pensato che ho capito come sono andate le cose: la donna è morta per lo stress dovuto all’attesa del cambio ufficio a causa della rottura di organi arrotondati (di solito intestati ai maschietti…ma che sono in dotazione di alcune donne speciali!) provocata dalla raffica di cretinaggini delle colleghe cretine!
Noto dalle risposte che hai lo stesso modo di ironizzare che ho io: eri il mio gemello nella vita precedente o forse eri la mia anima gemella o forse ero io l’uomo e tu la donna e adesso ci siamo rincontrati…CARRAMBA CHE SORPRESA!!!!ahahah scherzo
Grazie mille Briciola, per essere passata sul mio blog, sei la benvenuta quando vuoi! 🙂 Se ti interessa questo è il mio ultimo post http://goo.gl/oPj1xO
Un abbraccio! Claudia
Sì, è proprio come dici tu, ci sono due finali, non alternativi, ma complementari. Il primo, più eclatante e dirompente, ‘risolve’ il racconto nella sua globalità e ‘rende possibile’ il secondo; il secondo è più inaspettato e contenuto del primo e assegna concretezza e plausibilità alla storia.
Sei un lettore molto attento. Grazie.
Mi piace come parti con una cosa che sembra importante…il latrare del cane per arrivare ad un evento molto più importante, che emerge con poche righe in un lungo brano che sembra dare attenzione ad altro…tecnica narrativa da gatto…con passo felpato arrivi alla preda!
Invito te e i tuoi lettori partecipare al mio gioco letterario!
Ok voglio partecipare
Ti aspetto!
Cosa devo fare Margaret per partecipare?
Se vai sul suo blog, come ti ha invitato di fare, e leggi le regole della partecipazione, forse ti orienti 🙂
Qual è il suo blog?
Guarda non è difficilissimo…
Hai presente il commento dove Margaret Collina ti invita sul suo blog?
Ecco, clicca su Margaret Collina…
L’ho fatto, ma non mi da il suo blog
ok ci sono su. Grazie
Che bel racconto e che scrittura accattivante! Bello il finale tra il trriller e la banalità!
‘Banalità’ in che senso?
La banalità della bugia del giudice. Bella la scelta del cane come protagonista
Un cane come protagonista ‘sfora’ un po’ dai paradigmi del creepypasta. Ma l’idea mi era nata così e cambiarla stravolgeva tutto. Sicché…
Se non ci fosse stata la parola “cane” tra le prime cinque non avrei continuato a leggere vista l’immagine spaventosa degli scheletri…..e volevo capire che significa creepypasta…..
Avrei dovuto usare una immagine più soft, vero?
Bah! Se il genere è horror credo sia appropriata. Io, personalmente, non amo il genere. La cosa più dark che mi piace sono i cartoni di Tim Burton …
Sì, hai proprio ragione.
Ma io sono il primo ad amare un horror che non sia truculento, ma ‘moderato’, anche se intenso e con un pizzico di magia e di humor nero ‘anglosassone’.
Il cielo era vuoto …la luna era nuova…uao…che descrizione sublime.
Cmq ho la soluzione: non ci riuscivo a stare senza le cose chiare e tanto ho pensato che ho capito come sono andate le cose: la donna è morta per lo stress dovuto all’attesa del cambio ufficio a causa della rottura di organi arrotondati (di solito intestati ai maschietti…ma che sono in dotazione di alcune donne speciali!) provocata dalla raffica di cretinaggini delle colleghe cretine!
Sì, molto plausibile 🙂
Noto dalle risposte che hai lo stesso modo di ironizzare che ho io: eri il mio gemello nella vita precedente o forse eri la mia anima gemella o forse ero io l’uomo e tu la donna e adesso ci siamo rincontrati…CARRAMBA CHE SORPRESA!!!!ahahah scherzo
Grazie mille Briciola, per essere passata sul mio blog, sei la benvenuta quando vuoi! 🙂 Se ti interessa questo è il mio ultimo post http://goo.gl/oPj1xO
Un abbraccio! Claudia
http://fashionblogbyblondywitch.wordpress.com
ps. ti seguo! 😉
Grazie, sei molto gentile Claudia.
Sono benvenuto anche se sono un maschietto? 🙂
Infatti ero indecisa se darti del LA o del LO 😉 Grazie di avermelo detto! 😀 Certo che sei il benvenuto!!! Anzi, aspetto un tuo parere 😉
Claudia anche se passi nel mio blog sei la benvenuta, specialmente se ci passi spesso. 🙂
Sei in vena di campagna promozionale? 🙂
ahahah grazie mille! Passerò presto allora! 🙂
No no, ma fate pure… posso portarvi anche il tè con i pasticcini mentre prendete accordi? 😀
Eh, magari….mi andrebbero proprio due pasticcini 😀
Tè, grazie. I pasticcini no, mi fanno male. Ho il colesterolo alto e i trigliceridi anche. Quindi meglio evitare. 🙂
Ti lascio un “bacio”.
Domani saprai il perchè 🙂
Sally
Così stasera non dormo per la curiosità… non vale! 🙂
stai senza pensieri 😀
Molto bello, complimenti!
Grazie, Patrizia
Ottimo come al solito.
Il ‘genere’ del racconto si presta molto…
C’è anche un altro commento dove hai pubblicato l’intero racconto.
Ok, vado a leggerlo
Ho trovato delle briciole nel mio blog e le ho seguite, arrivando qui. Wow! Qui si sgranocchia ottima luce, complimenti!
Allora segnati da qualche parte il sentiero indicato da Pollicino. Così puoi tornare. Grazie per la tua visita.
Sono già di sentiero. Ti seguo con felicità!
Allora grazie. Buona domenica.
Bau bau
Io direi più ‘bauuuuuuuu, bauuuuuuuu’… 🙂
Piace anche a me questo racconto, letto su un altro blog.
Il doppio finale è bello e non te lo aspetti.
Sì, è proprio come dici tu, ci sono due finali, non alternativi, ma complementari. Il primo, più eclatante e dirompente, ‘risolve’ il racconto nella sua globalità e ‘rende possibile’ il secondo; il secondo è più inaspettato e contenuto del primo e assegna concretezza e plausibilità alla storia.
Sei un lettore molto attento. Grazie.
Mi piace come parti con una cosa che sembra importante…il latrare del cane per arrivare ad un evento molto più importante, che emerge con poche righe in un lungo brano che sembra dare attenzione ad altro…tecnica narrativa da gatto…con passo felpato arrivi alla preda!
Mi fa piacere che questa ‘tecnica’ narrativa sia passata nel racconto…
🙂
😉