Tra le nubi

«Ma lo vede anche lei?» disse Z. fermando una signora anziana e indicando un punto nel cielo.
«Cosa? Non capisco…» chiese la donna guardando all’insù e mascherandosi gli occhi con la mano tesa.
«Lassù, su quella grossa nube bianca.»
«Mi spiace, mi spiace proprio, giovanotto, ma ho lasciato a casa gli occhiali e non vedo benissimo…»
Z. abbandonò la signora senza dire altro, tanto che lei ci rimase molto male di non essere più considerata, e subito si mise a fermare una bella ragazza dai capelli corvini e boccolosi che le stava venendo incontro trionfante sui tacchi alti.
«E lei la vede, quella cosa là… lassù?» disse alzando la voce.
La ragazza si arrestò poco prima che lui la potesse sfiorare. E senza alzare la testa nella direzione indicatale guardò Z. diritta negli occhi. Fece un sorrisino di sufficienza e, mettendosi una mano sul fianco, scaricò il peso sull’altra gamba:
«E che ce stai a provà?» lo apostrofò.
Z. proseguì a camminare senza rispondere; fece diversi altri metri verso la fine del viale. Era agitato, irrequieto forse anche spaventato. Poi vide un negozio di ottica sulla sua destra ed entrò.
«Sì? Desidera?» domandò quello che sembrava essere il proprietario ancorché avesse l’aplomb di un proprietario di albergo a cinque stelle.
«Vorrei vedere il binocolo più potente che ha…»
«Un binocolo? Lei è fortunato… ho giusto un binocolo della marina, in saldo, antico, ma molto potente e…»
«Sì, certo, ho capito… è bellissimo e costa poco… me lo faccia vedere, su…»
«Va bene…» rispose accondiscendente ma deluso il negoziante. Armeggiò per un po’ su uno scaffale in alto e, da una bella scatola di legno scuro di una certa dimensione, estrasse religiosamente la custodia di un binocolo come fosse stata la pisside da un tabernacolo.
«Ah, finalmente…» fece Z. «…lo provo un attimo» fece lui afferrando il binocolo e dirigendosi verso l’uscita.
Il negoziante, temendo che il cliente se ne andasse con il suo oggetto prezioso, gli si mise dietro. Ma Z. si era limitato a spalancare la porta per scrutare meglio la nube su cui aveva distintamente visto qualcosa muoversi. Cercò febbrilmente con il binocolo e poi ad un certo punto lo vide bene. Erano due grossi occhioni e parte di una testa con lunghi capelli bruni. Era senz’altro qualcuno che si nascondeva dietro la protuberanza della nube a osservare di soppiatto il mondo sotto si sé, con grande curiosità, come se fosse stata la prima volta che lo vedeva. Ma che ci faceva lassù quel tizio e perché non cadeva? Poi all’improvviso come se fosse stato chiamato da qualcun altro alle sue spalle, quello si voltò sorpreso all’indietro. Diede ancora un’occhiata un’ultima volta giù in basso e poi a malincuore sparì tra le pieghe della nuvola. Z. lo cercò ancora, ma niente, era andato via davvero.
«Allora è di suo gradimento?» chiese sicuro di sé il negoziante che era rimasto immobile dietro di lui, le dita delle mani incrociate sul davanti. «Pensi che è un raro binocolo SkySkraper 22.5x50mm della marina britannica della seconda guerra mondiale, con trattamento della lente multistrato e diametro di pupilla d’uscita di 5 mm…»
«Sì sì va bene…» fece Z. restituendo il binocolo. «Ci penserò sopra» e fece per uscire.
«Ma non le ho detto a quanto glielo posso lasciare… è un affare, sa?»
«Ne sono sicuro!» fece Z voltandosi.
Passarono alcuni secondi e poi il negoziante fece alcuni passi oltre la soglia del negozio sulla scia di Z.
«Lo ha visto anche lei, vero?» disse con tono basso della voce.
Z. tornò indietro.
«Allora c’è davvero qualcuno lassù tra le nuvole…»
«Sì certo che c’è… l’ho rivisto anch’io, poco fa,… oppure siamo pazzi tutti e due… Esce quasi tutti i giorni verso quest’ora e fa due passi su una nuvola, se c’è, ovviamente, se no non si fa vedere. Ma nessun altro, oltre a noi due, pare se ne sia ancora accorto. La prima volta che lo notato ho avvertito immediatamente le Autorità ma non mi hanno creduto. E allora ho provato anche a fotografarlo con un potente teleobiettivo, ma non rimane impresso nulla sulla memoria digitale. Lo stesso mi è successo con una cinepresa.»
«Ma cos’è?»
«Non ne ho idea… so solo che ha i capelli corti e biondi e due occhi che fan spavento… Forse è un diavolo che aspetta il momento giusto per scendere sulla terra a far danno.»
«Io però ho visto solo degli occhi molto buoni e capelli lunghi e scuri, non biondi… Ho addirittura pensato fosse un angelo!»
«Non è possibile!» fece il negoziante pensoso. «Allora quel tizio, qualunque cosa sia, appare sotto sembianze diverse a seconda di chi lo guarda… è stupefacente!»
I due rimasero in silenzio a riflettere su questa ultima considerazione mentre la sirena di un’ambulanza urlò per qualche secondo sul lungomare.
«Posso tornare domani verso quest’ora a darci un’altra occhiata?» domandò Z. dopo un po’, quasi supplichevole.
«Ma certo è il benvenuto» fece il negoziante rientrando in negozio. «Torni quando vuole… e poi il binocolo è in sconto per tutto il mese.»
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13 pensieri su “Tra le nubi

  1. com’è evidente, l’uomo sulla nuvola e il negoziante sono d’accordo: l’ottico ha comprato in stock due pallet di binocoli della seconda guerra mondiale svenduti dal ministero della difesa inglese a prezzo di saldo come residuati bellici; l’uomo sulla nuvola è un disoccupato senza fissa dimora, ex attore caratterista presso lo storico teatro Politeama di Viareggio chiuso nel 2018.
    nello specifico:
    (1) l’ottico ci guadagna il ricavo meno la spesa (se non ricordo male le formule dei problemini in quarta elementare).
    (2) l’uomo sulla nuvola non ci guadagna niente, ma qualche giorno fa mangiando con gli occhi il tramezzino di un passante, gli è rimasto incastrato lo stuzzicandenti sotto la palpebra inferiore ed è stato soccorso dall’ottico (quindi gli deve un favore).
    (3) Z. ci guadagna un ruolo da protagonista in un racconto (niente male per l’ultimo classificato tra i grafemi dell’alfabeto).
    eh, proprio vero che la morale è sempre quella, nel magico mondo del libero mercato gobale….
    ))

    • L’uomo sulla nuvola potrebbe però essere, a pensarci bene, anche un immigrato irregolare che, con il ricatto del rilascio di un permesso di soggiorno da parte del negoziante, si adatta alle attività più disparate; ovviamente l’immigrato è lasciato costantemente a digiuno perché, si dice, giova essere leggeri su una nuvola.

  2. elisabettafvg – Udine – Buongiorno! Sono Elisabetta ed abito a Udine. Questo blog è un "compendio" di ciò che voglio trasmettere (dalla frase di Ippolito Nievo che descrive il Friuli Venezia-Giulia come "un piccolo compendio dell'universo"!): -farvi conoscere i lavori manuali creati per la casa, per un regalo, per un evento,all'insegna del riciclo. In casa mi prendono in giro perchè smonto ogni oggetto fino al più piccolo pezzo! Uno dei miei motti:"può sempre servire!" Casa nostra fa concorrenza con i grandi magazzini di ferramenta!!!!Sono "idee di Beta" perchè le realizzo partendo da quello che ho in casa-magazzino ;) guardando un articolo in una vetrina, grazie alle idee di alcune riviste specializzate o ad un tutorial di un blog su una particolare lavorazione. -aprirvi il mio libro delle ricette collaudate, provate e riprovate anche perchè ogni giorno ti consigliano un nuovo ingrediente, ...si vede in televisione una nuova presentazione,...! -consigliarvi per un giro in Friuli (e non solo) attraverso l'arte, la cultura, la storia, la natura,... avendo un occhio di riguardo per i bambini, il mio grande amore! Sono mamma di due ragazzi maggiorenni (sigh!passa il tempo!), "camminano" da soli ed è anche per questo che ho voluto questo blog. Trasmettere fiducia nel saper creare qualche cosa con le proprie mani e con materiale povero,... curiosità, meraviglia nel conoscere, sapere di un luogo, di un evento... Adesso basta parlare, anzi scrivere di me! avanti con gli articoli! #BuonTutto a tutti da Beta! ah! dimenticavo.... Mandi Mandi !!! P.S."Mandi" è il saluto friulano. Vuol dire "ti lascio nelle mani di Dio" e/o "ti auguro tutto il bene per la tua vita" . NOTA BENE Il mio Blog STORIE DI BETA (ed i relativi articoli)NON è un prodotto editoriale, in quanto il blog non è concepito come una testata giornalistica. Il blog (come già dichiarato) rispecchia SOLO le mie passioni ed il mio PERSONALE pensiero, in materia di Lavori Manuali, Cucina, Libri, Bicicletta,Viaggi, Curiosità, Storia, Arte del FVG e non solo (v.i miei "Libri" :) ). Non e' una testata giornalistica, quindi NON sono tenuta agli obblighi dell’art. 5 – legge 47/1948, ovvero la registrazione obbligatoria presso il tribunale. Le fotografie sono state realizzate da Elisabetta Adami, titolare del blog e pertanto sono soggette a copyright. Nessuno è autorizzato a riprodurre parzialmente o totalmente i contenuti del blog. Chi lo fa viola le norme sul copyright e pertanto sarà passibile di richiesta danni.  L’autore Elisabetta Adami e il blog STORIE DI BETA NON SONO RESPONSABILI del contenuto dei link citati. E' un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione. I miei "lettori del web" sono i SOLI responsabili dei propri commenti/contenuti pubblicati. Data la mia natura educata e rispettosa, mi riservo di non pubblicarli qualora siano irrispettosi.
    elisabettafvg il scrive:

    Come le “sensazioni” siano molto ma molto personali. Dipende dal carattere e anche dalla propria esperienza. Per una che sta sempre con il naso all’insù, complimenti, bel pezzo.

  3. Birbo Bicirossa – Ciao, voglio avvisarti che proseguendo troverai due blog di pessima satira e dubbio umorismo. Un consiglio, non seguirmi credendo che contraccambierò, perché di solito non lo faccio. 😁🤪😉
    Birbo Bicirossa il scrive:

    Ma al giorno d’oggi è normale non essere creduti se si parla di diavoli o di angeli. Invece l’ottico doveva riferire l’avvistamento di un UFO, e allora sarebbero arrivate migliaia di persone a cui avrebbe potuto vendere tutto il magazzino delle lenti, compreso qualche fondo di bicchiere! 😊

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