Fagiolino

Quando il Sindaco giunse sul posto non riusciva a credere ai suoi occhi. Durante i lavori per la costruzione della circonvallazione la benna di un escavatore aveva portato alla luce un cannone antico.
«È perfetto!» esclamò il Sindaco quasi ballando sul posto. «Appena in tempo per le celebrazioni della Resistenza…»
«Guardi, sig. Sindaco,… si tratta di un cannone del fine Settecento» lo avvisò il prof. Pisquani della Sovrintendenza con tono sommesso. «La Resistenza c’entra davvero poco…»
«Sottigliezze storiche, professore, sottigliezze; qualunque sia l’epoca cui appartiene questo coso… certamente qui si è consumato un atto eroico della nostra Resistenza, di quella prode Resistenza che solo l’Uomo, con la IU maiuscola, può ergere senza tempo avverso la tracotanza del Nemico che pur ci invase in numero soverchio per ogni dove; qui le nostre indomite truppe hanno eretto imperituro baluardo con il loro petto ricolmo d’orgoglio patrio e il loro coraggio ardimentoso al fuoco invasore…» Poi, accorgendosi che il tono gli era scattato automaticamente sulla modalità comizio, il Sindaco tacque.
«Sì, certo», continuò il professore, togliendosi il berretto di lana e massaggiandosi i pochi capelli che aveva sul cranio. «Tutto vero. Tuttavia sento il dovere di farLe notare che questo cannone non è delle nostre indomite truppe ma proprio dei nemici tracotanti: questo è un cannone napoleonico e in quella battaglia del 1796 abbiamo pure perso.»
Il Sindaco lo guardò intensamente come se si sforzasse di capire se il suo interlocutore avrebbe avuto l’ardire di rimettersi a respirare. Il primo cittadino di Lughi aveva anche assunto (spontaneamente) quell’espressione da “bello e dannato” che tanto seduceva Tina, la sua giovane segretaria promossa in pochi giorni da shampista a segretaria particolare (e le cui doti professionali straripavano dalla maglietta leggera che indossava nonostante i zero gradi) e che da qualche tempo compariva sempre al suo fianco ovunque egli andasse.
«Ma allora lei ce l’ha proprio con me!» sbottò a quel punto il Sindaco rivolto al professore.
Tina, che fino a pochi momenti prima si stava mordicchiando le labbra, tutta presa nell’osservare il piglio sexy e autoritario del suo “Fagiolino”, come lei amava chiamarlo nell’intimità e come tutti avevano preso a soprannominarlo al bar, si lasciò andare a una risata liberatoria con un numero imprecisato di denti bianchissimi. Pisquani abbassò mortificato la testa.
«Ma chi vuole che se ne accorga!» insistette il Sindaco uscendo agilmente dalla buca per riguadagnare il piano viario. «Lo voglio pulito e lustrato sulla piazza del paese fra tre settimane» ordinò il Sindaco ai “suoi” indicando il cannone e prendendo la via della Casa comunale; Tina, che aveva rinfoderato la matita eyeliner che usava per prendere appunti (non c’era posto per la penna tradizionale nella sua microborsetta) gli trotterellò dietro con il tacco dodici.

Venne il giorno della cerimonia. C’erano il Questore, il Prefetto, Autorità militari ed ecclesiastiche varie ed eventuali; c’era anche in bella vista Luigino, il nonno del Sindaco, vestito per l’occasione alla bell’e meglio da partigiano anche se, per tutto il periodo della seconda guerra mondiale, aveva tranquillamente lavorato in un bananeto in Sudamerica. Era su una sedia a rotelle, poverino, e, per convincerlo a venire, gli avevano detto che si trattava di una puntata di Linea Verde e che ci sarebbe stata anche Miss Italia. Il nonno, per farsi notare, aveva allora fatto eccezionalmente la doccia prendendo con sé anche una vistosa paperella gialla del nipotino.
Il Sindaco, per l’occasione, si lasciò andare a un discorso vulcanico e trascinante, pieno di citazioni e sentimenti patriottici sempreverdi, spaziando da Luther King a Kennedy, da Gandhi (che non ci sta mai male) a Beyoncé, giusto per catturare l’attenzione dei pochi giovani presenti. Gesticolava in modo misurato e sobrio come aveva provato a lungo davanti allo specchio; fino a quando, nel dare una pacca all’affusto bronzeo del cannone, si sbloccò una specie di uncino che, scattando in avanti, provocò una scintilla. Seguì uno sfrigolio. Pochi attimi dopo, nell’istante in cui il Sindaco si stava chiedendo se avessero controllato che il pezzo non fosse rimasto carico per tutto quel tempo, il cannone con un gran boato esplose un colpo che si infilò dritto dritto tra la banca e la farmacia, facendo incuneare una palla da 22 kg verso la Casa Comunale che sventrò all’altezza della sua stanza. Per il rinculo il cannone prese a muoversi all’indietro, dapprima lentamente, e poi sempre più in modo rapido, trascinando nella sua corsa vessilli e stendardi, trombe e chiarine, fino a quando il peso considerevole del manufatto trascinò giù il pezzo lungo la ripida discesa a ridisegnare il negozio di Pino, il barbiere, che demolì completamente.
Il silenzio si fece sovrano, tanto che si sentirono cinguettare i canarini della signora Palmira che ha l’affaccio sulla piazza. Il Sindaco, senza essere in grado di profferire parola, continuava senza battere ciglio a guardare il buco che la palla aveva appena creato nell’edificio pubblico e che, man mano che la polvere si posava, appariva sempre più enorme.
Quando il silenzio si fu trasformato in un insopportabile generale imbarazzo, Tina scoppiò in una risata inaspettata quanto isterica e, ad alta voce, a microfono ancora aperto, se ne uscì:
«Siamo proprio fortunati io e te, Fagiolino, eh? Pensa se a quest’ora fossimo stati sdraiati sulla scrivania del tuo ufficio come è successo ieri!»
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Leggi –> Dietro al racconto

22 pensieri su “Fagiolino

  1. Elish_Mailyn – Donna, moglie, mamma, casalinga...tutto-fare ...e non specificatamente in quest'ordine... Alla ricerca di un'identità definita. Scrittrice per passione e per il mantenimento della propria sanità mentale.
    Elish_Mailyn il scrive:

    complimenti… ho letto più di un racconto… sei molto bravo e i puntini di sospensione piace usarli tanto anche a me (anche se ora le mie poesie sono così ermetiche che risparmio anche sulla punteggiatura), ma in passato ne ho fatto grande uso… e come vedi nei commenti mi rifaccio del maltolto 😁

    complimenti ancora, bravissimo 👏👏

    • La punteggiatura è la cadenza di ciò che si scrive; è pertanto, credo, più che indicato un uso attento dei puntini di sospensione in una poesia 😉

      • Elish_Mailyn – Donna, moglie, mamma, casalinga...tutto-fare ...e non specificatamente in quest'ordine... Alla ricerca di un'identità definita. Scrittrice per passione e per il mantenimento della propria sanità mentale.
        Elish_Mailyn il scrive:

        sì, hai ragione… per questo adesso vado solo di punto.

        p.s.
        ho visto il “segui”… grazie 😊

  2. Fausto Luciano Pellino - Viaggiatore non per caso – Roma – Soffro di dipendenza da viaggio. Amo visitare Paesi lontani, ma anche luoghi del Vecchio Continente e dell’Italico Stivale. Sono appassionato di motociclismo, auto d’epoca, subacquea e affascinato dal mondo custom.
    Falupe il scrive:

    Così, a primo acchito ti direi che il Sindaco è di destra e il professore è di sinistra. Racconto, come al solito, delizioso 👍

  3. micidiale! Veramente straripante di ironia sottile e sana. Mai riso tanto con quella frase finale di Tina che è un capolavoro!
    Arte della retorica finita male come tutti i politici ampollosi.

  4. Birbo Bicirossa – Ciao, voglio avvisarti che proseguendo troverai due blog di pessima satira e dubbio umorismo. Un consiglio, non seguirmi credendo che contraccambierò, perché di solito non lo faccio. 😁🤪😉
    Birbo Bicirossa il scrive:

    E va bene, ammetto d’amare i racconti del ciclo ‘mondo piccolo’, e penso che questo sia alla loro altezza. Quindi spero che un giorno ne scriverai altri, dandogli un ideale seguito.

    P.S. Fagiolino non deve morire!

    ^_-_^

  5. titti⭐________ – Leggere -bookaholic- viaggiare-tripaholic- scrivere nuotare camminare le moto cucinare/mangiare/bere/gustare ridere ascoltare ballare cantare comunicare -talkaholic- condividere sorridere abbracciare baciare amare scambiarsi❤️❤️❤️ .... i bambini i colori i Profumi La Luna il cinema i libri ovunque la musica l'arte l'acqua la natura la carta il buon cibo il buon vino la Pizza il cioccolato le lingue straniere gli amici la famiglia il mare la vita ..... ***
    titti onweb il scrive:

    Mi piace questa ironica modernità!😊

  6. Il blog di Elena Andreotti – Elena Andreotti. Racconto la mia seconda vita in campagna e non solo. Amo fotografare e in particolare amo la macrofotografia. Sono presente su Amazon come autore: https://www.amazon.com/Elena-Andreotti/e/B07PMRP5LY
    nonsolocampagna il scrive:

    Simpatico racconto, come sempre, con un finale più che da fagiolino da … peperoncino piccante. Colgo l’occasione di questo commento per dirti, anche se per la tua qualità di scrittore è poco importante, che tempo fa ti nominai per un award tra blogger, la motivazione non scritta è che sei stato uno dei primi blogger a diventare un mio follower (scusa la mia inadeguatezza derivante da ciò).

  7. fulvialuna1 – Cammino sempre a due metri da terra, la mia testa vive tra nuvole e venti, tra leggende e figure mitologiche, tra storia e arte....Come dice mio fratello, dovrei vivere in una torre, sulla montagna più alta del mondo; dovrei vivere tra libri, pennelli, tele, colori, stoffe.... Amo le alte vette, ma non disdegno il resto della natura, amo gli animali e il cuore me lo ha rubato un lupo. Amo tantissimo gli uomini che per me sono un mondo incredibile, ma le donne sono la mia forza,; non posso vivere senza bambini e senza le storie che raccontano gli anziani. Amo cucinare, cucire, dipingere, leggere, scrivere diari, scrivere su foglietti che viaggiano nella mia casa come avessero le gambe; mi piace il cinema, il calcio, le moto. Mi piace occuparmi della mia casa e del mio giardino...ma non sono Biancaneve e nemmeno Cenerentola, sono Paola, che per una serie di incredibili storie posso essere anche Penelope e anche Fulvialuna. Il mio sogno più grande è la pace nel mondo, questo mondo in cui cammino sempre a due metri da terra, ma quando ci appoggio i piedi resto ben salda ed è difficile spostarmi, tanto che il mio motto è "...il posto che mi piace si chiama mondo..."
    fulvialuna1 il scrive:

    😀
    Ecco, la riprova che oggi come oggi (o forse anche ieri, come ieri) i sindaci 8e tutti i politici in blocco) pensano solo ai cavolacci loro, sono sottoculturati e interessati solo alla parcella finale con annessi e connessi.
    Mi piace.

  8. Bellissimo pezzo…croccante e ironico alla tua maniera…ho la sensazione che il motto da trarre sia che mentire è portatore di giusta punizione…del resto importante è che trionfi l’amore tra Fagiolino e Tina…certo prima di sposarsi in Comune dovranno attendere la ricostruzione del palazzo….ahahahah…con i tempi burocratici stanno freschi….ahahah

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