Andrea stava passeggiando nervoso avanti e indietro nella piazzola oramai gremita di gente. Guardò l’orologio. Se avesse potuto immaginare quell’ennesimo ritardo avrebbe potuto trattenersi in ufficio: con quello che aveva da fare! Eppure, dando un’occhiata alla tangenziale, sembrava che la strada fosse libera. Un’ambulanza stava infatti procedendo spedita verso nord senza fare slalom o avere rallentamenti. Diede un calcio a un sassolino innocente. Si era ripromesso mille volte di usare, in alternativa, l’auto o la bicicletta o comprarsi addirittura un motorino, ma poi finiva sempre, per pigrizia, per riprendere l’autobus.
Intanto l’ambulanza, anziché procedere per lo svincolo, dopo aver percorso la rotonda dell’aeroporto, sbucò all’improvviso sul rettilineo. Il suono della sirena, amplificato dalla via stretta e dalle case addossate le une all’altra per farsi coraggio, arrivò come una sciabolata sulle orecchie degli astanti; le macchine si accostarono per l’imperiosità di quell’incedere che non ammetteva tentennamenti. Arrivata all’altezza della fermata, l’ambulanza sembrò voler accelerare quando all’improvviso si arrestò con uno stridio sgradevole di freni. Le portiere a scorrimento si aprirono di scatto e due infermieri, uno tozzo e nerboruto e l’altro allampanato e gli occhiali spessi, ne scesero con la rapidità di un commando. Fecero slittare la barella che rimbalzò sull’asfalto più volte; si misero a correre tirandosela dietro.
«Venga, si sdrai» ordinò l’uomo muscoloso fermandosi proprio davanti ad Andrea.
«Come dice?» fece lui sporgendosi un poco in avanti come se gli avessero chiesto un’indicazione assurda.
«Le ho detto, per cortesia, di sdraiarsi sulla lettiga, così possiamo ripartire…» ribadì l’uomo, con piglio gelido e risoluto, indicando l’evidenza del lettino davanti a lui. Il barelliere allampanato si guardava invece attorno, come si trovasse lì per caso e non volesse immischiarsi; la scena, quasi fosse quella di un noto telefilm di avventure, stava avvenendo ora sotto gli occhi attenti di tutte le persone in attesa.
«Guardi che ci deve essere un errore, io sto benissimo» rispose Andrea sulla difensiva agitandogli davanti il palmo aperto della mano per fermarne l’irruenza.
«Nessun errore: questa è via Torre degli Agli, 15, lei si chiama Andrea Tranquilli, dirigente, sui sessanta non portati benissimo; abita in centro, incarnato piuttosto pallido… nausea, lieve tachicardia, pressione alta… devo continuare?»
«Non sono affatto pallido e non ho la pressione alta… ma insomma mi lasci in pace…»
In quel mentre uscì dall’ambulanza una giovane donna, camice immacolato e stetoscopio attorno al collo. Sembrava avvicinarsi al rallentatore, i capelli ricci e bruni svolazzavano serici nell’aria, lo sguardo penetrante di una persona sicura di sé.
«Dottoressa, il paziente non vuole collaborare…» le fece l’infermiere nerboruto facendo un passo verso di lei. La donna si avvicinò e senza dire una parola controllò gli occhi di Andrea e gli sentì il polso.
«Non le gira la testa?» chiese con una voce calda e morbida.
«In effetti… forse un pochino, ma che c’entra, chi vi ha mandato?»
«Si segga un attimo qui, per favore» le disse lei accompagnandolo docilmente alla barella.
In un attimo gli sbottonarono la camicia sistemando ventose e fili che collegarono a uno scatolotto tempestato di spie luminose che ben presto partorì un lungo scontrino pieno di dati. La dottoressa lo visionò con attenzione e poi scosse la testa.
«Bisogna fare presto…» sentenziò guardando l’infermiere nerboruto. «Portatelo subito dentro.»
«Ma perché, cos’ho?» chiese Andrea con una voce che gli era uscita in falsetto.
«Non le si sta forse annebbiando la vista?» chiese la dottoressa con un tono che non pareva una domanda.
«Forse un po’…»
In un attimo l’ambulanza ingoiò Andrea e la barella e i due portelloni slittarono di lato chiudendosi con lo slancio di una trappola per orsi.
«Codice verde?» chiese l’allampanato rivolgendosi alla dottoressa da sopra le lenti fortemente graduate. «Il call center lo vuole sapere.»
«Macché verde… codice giallo, dica: c-o-d-i-c-e g-i-a-l-l-o e facciamo presto, per carità.»
L’ambulanza schizzò in avanti con la sirena che dilaniò l’aria circostante. All’incrocio tirò dritto nonostante il semaforo rosso e una vecchietta sorda che avanzava sulle strisce pedonali con un treppiede.
Proprio mentre dal fondo della strada, lentamente, stavano arrivando tre autobus della stessa linea.
voglio starci dentro le tue storie, voglio essere Andrea, voglio viaggire sull’ambulanza e vedere dove porta 😀
Leggerti mi rilassa.
besos
Sally
La lettura serve proprio a questo, a mio avviso: portare via, da qui e da ora.
Anche la musica può avere lo stesso effetto… trascinante…
oddeo…. che ansia…… stavo pensando se fosse accaduto a me! quei sintomi anche non avendoli li avrei sentiti tutti!
Avrei voluto assicurarmi della salute del tizio…
Potresti sempre fare un seguito no?😊
Inquietante, soprattutto perché io ho 60 anni e prendo spesso l’autobus 😉
Devo trovare il finale….
Ecco che mi hai fregato una volta ancora. Bel post (ma in genere i Tuoi sono così). Più che spiazzante: nello spazio e nel tempo. Decisamente Buzzati e fra i Tuoi maestri,. Quell’ario rarefatta, quell’essere solo in mezzo alla folla … E gli altri che aspettavano anch’essi alla fermata che hanno fatto? che hanno detto? che hanno pensato?
Giallo fantascientifico. La tecnologia ha capito che lui non stava bene? o forse è Lui è stato il “prigioniero zero”, il primo prigioniero di una macchina che aspira a diventare padrona del genere umano?
Chissa.
Buon fine settimana.
banzai43
Kafkiano, quasi. Applausi. Univers
destabilizzante.Come sempre. Buona primavera
Molto bene… un articolo molto interessante!
Mi piace proprio molto: è aperto a tante conclusioni diverse, alcune terribili, altre comunque inquietanti. Proverò ad immaginarne anch’io una. Buzzati è uno dei tuoi ispiratori? Buona Pasquetta
Sì, senz’altro, lo è, come ho scritto qui, se hai voglia di leggerlo -> http://wp.me/P25Bol-2Mi
Ci fosse stato il sole era meglio, ma va bene anche così.
Buona Pasquetta anche a te.
Grazie, l’ho guardato, è molto interessante: non conosco bene tutti gli autori di cui parli, ma come ho fatto a non vedere Kafka e Poe?
Sono nascosti… 🙂
Neanche tanto in fondo: l’atmosfera spesso è quella, anche se i tuoi racconti sono molto meno cupi.
Buzzati l’ho sempre detto!
Ciao carissima, ti ho taggato per un blog sui viaggi, spero tantissimo vorrai partecipare. Se vuoi sapere le regole basta che vedi il mio post. Grazie infinite un bacio.
Grazie, molto lusingato.
Grazie a te con tutto il mio cuore 🙂
A volevo chiederti, ti sto seguendo ma non mi vengono segnalati i tuoi nuovi articoli, che seguo con estremo interesse, tu per caso sai come mai? Un bacio immenso e grazie ancora.
L’iscrizione risulta regolare, per cui non so spiegarmelo
Ok, allora verrò direttamente nel tuo blog per aggiornarmi 🙂 grazie con tutto il cuore, un bacio grandissimo 🙂
Solo, legato alla barella, Andrea annaspava disperatamente alla ricerca di un sintomo particolare. Un sintomo VERO, qualcosa che gli dicesse che stava davvero male. Senza trovarlo.
Nella cabina di guida, isolata acusticamente dal retro dell’ambuanza, l’infermiere nerboruto occhieggiò leccandosi le labbra la voluttuosa dottoressa che si richiudeva i bottoni alti del camice.
“Tieni gli occhi sulla strada,” disse lei.
“Mica facile,” sorrise l’uomo, “con tutto quel ben di Dio in mostra…”
“Ecco, appunto. Adesso non lo mostro più, quindi guida e stai zitto.”
L’ambulanza proseguì ululando sui viali semideserti.
Santo cielo, pensò la bella dottoressa, ancheggiare e fare intravedere le tette. Ecco a cosa mi sono ridotta. Ma se voglio davvero diventare ricca con le commissioni che offre la SEM Corporation, meglio usare tutte le armi a disposizione.
Sosprò, e si perse a contemplare la pubblicità su un autobus di passaggio.
“Malattie e incidenti non sono più un problema.” diceva la pubblicità “Prenota oggi stesso una visita e ordina il tuo fegato nuovo, le tue nuove cornee, o la gamba che ti è stata amputata. Clicca http://www.SEM-corp.com, o vienici a trovare. La Società per l’Espianto dnei Moribondi ti attende a braccia aperte.”
mmmm mi sa che quella dottoressa avrebbe convinto chiunque a salire sull’ambulanza.
Comuque non ero io 🙂
Mi ero fatta tutta una fantasia strana sul perchè dell’arrivo dell’ambulanza. E invece non avevo pensato ad una sorta di Minority Report della salute.
Figa ‘sta cosa. O forse no.
Chi lo sa, dipende dai punti di vista. 😉
Chissà se stava male veramente o se tutto quel teatrino gli ha fatto venire i sintomi ☺️
Chissà …
Comunque inquietante 😉
Mondo parallelo o futuro?
Buona pasqua ❤️
Grazie Sara, anche a te.
Tempestivi! Ma tu sei proprio appassionato di bus e fermate……ti chiami forse “Guido”?
Sì, Guido. Guido Piano. 😀
Questi pazienti sono davvero incontentabili, si lamentano anche quando l’ambulanza arriva in anticipo 😀
Buona Pasqua!
🙂
Buona Pasqua anche a te
Quando si dice preveggenza 😀
povero Andrea, forse era meglio che restasse in ufficio!
Sempre formidabile nelle tue storie.
…e tutto ciò nn poteva che accadere A Roma..poveri noi!
http://www.carloneworld.it/images/Pasqua_Special/gif/pulcino.gif
Sherabuonapasquetta
Buonapasquaancheate
Sempre avvincente!
Ciao felicissima Pasqua e Pasquetta
Contraccambio sinceramente
codice giallo… ma perchè… ora lo rileggo … auguri di giorni sereni!
Perché il medico ha ritenuto che fosse così…
… oggi sono rinco non riesco a leggere oltre le parole
Sono giornate di relax: tutto è concesso.
Incredibile! A quella fermata sono spesso anche io in attesa del 22 che arriva quando vuole!!!! E’ molto carino questo racconto….mi sono sentita a casa….
Buona Pasqua…con un codice verde come la speranza della Pace! <3
Allora ci siamo già inconsapevolmente incontrati.
Buona Pasqua
Autobus e fermate, una delle ambientazioni preferite… Buona Pasqua!!
E si ….è proprio così…l’abbondanza capita a chi non ne ha bisogno…Bel pezzo…con una punta di sarcasmo, neanche troppo celata!!!
AUGURONI DI SERENA PASQUA!!!
Ciao
Buona Pasqua anche alle rose; soprattutto se selvagge 🙂
Ce ne sta una con grosse spine…potrebbero rigare una macchina…scherzo…
Ahahah…ancora auguri!!!
felice pasqua!!! 😊
Anche a te .-D
…. e…. poi…..?
(ohhhh fiato sospeso)
giallo ma proprio giallo
prevenire per curare
(occhio alle concordanze, a volte)
ciao, Buona Pasqua
Buona Pasqua anche a te
Tempismo e lungimiranza di un efficiente servizio di Pronto Soccorso. Forseanche troppo 😉