Mi avevano avvertito che sarebbe stato così, ma ci deve essere stato tuttavia un errore. La metempsicosi è la trasmigrazione dell’anima da un corpo a un altro. Sì lo ammetto, sono stato un cattivo padre e un pessimo marito. Ho persino tradito gli amici e ho rubato. Sì, ho rubato. E allora? Che male c’è? Lo fanno tutti. Forse c’è chi lo sa fare con più eleganza di me, non discuto, e soprattutto senza farsene accorgere, ma io sono fatto in questo modo, non ci penso tanto sulle cose. La mia mamma me lo diceva sempre. E poi volevo la mia libertà; pensavo di avere a disposizione una vita soltanto sicché ho voluto viverla come volevo, senza pensieri e senza responsabilità. Ma dopo il trapasso, io che ho sempre creduto in un dio cristiano, anche se credere è una parola molto grossa, mi si è avvicinato un tizio, nel buio fitto della morte, e mi ha sussurrato che per tutta la vita avevo creduto in un aldilà sbagliato. È forse colpa mia? Io mi sono limitato a fare quello che i genitori mi avevano detto di fare. Sono stato affidato ai preti fin da piccolo. Mi dissero: tieni le mani giunte in tal maniera, prega quel santo là, fatti il segno della croce, inginocchiati qui… Una volta diventato adulto, a mia volta, non ho pensato di cambiare, perché avrei dovuto? E invece no. Era tutto sbagliato: la vera verità era la reincarnazione. Va bene, ho detto io, dove si va allora? Il tizio che sussurrava non si è degnato di rispondermi. Però si è fatto all’improvviso tutto luminoso attorno a me, come se mi fosse esplosa una stella in faccia ed è stata una luce così abbacinante che sono svenuto. Dopo non so quanto tempo, mi sono svegliato e mi sono accorto dello sbaglio. Ecco, sì, è proprio di questo che volevo parlare. Sapevo che l’anima doveva passare per purificarsi da un essere vivente a un altro e invece mi sono reincarnato in un mattone. Sì, avete capito bene: in un mattone. Rosso, pieno, neppure nuovo. Uno dei tanti di questa casupola al mare, anche se gli altri mattoni sono per lo più coperti da intonaco scrostato. Sento la risacca giù dal crinale sbattere sugli scogli, ma è dall’altra parte della casa. Si sente ogni tanto il profumo delle onde spezzate contro il cielo; lo sento a momenti, lo porta il vento e lo lascia qui, come un regalo, quasi volesse farmi un dispetto. Io che il mare l’ho sempre amato e ora non posso nemmeno più vederlo!
Il mattone è incastrato in un vicolo, nell’umido di un vicolo angusto pieno di ragnatele appiccicose ed escrementi di topo. Ma cos’è accaduto? È forse uno scherzo, questo? Con chi devo protestare? Possibile che debbano succedere queste cose? E poi fino a quando dovrò rimanere così? La trasmigrazione si ha con la morte del corpo ospite, ma un mattone non muore mai. Devo forse restare in questo stato per sempre? E che fine ha fatto la mia anima? Ve la siete persa? Chi se l’è presa? La rivoglio la mia anima, è mia!
Ma ecco ecco, sta arrivando qualcuno… forse mi diranno che si è trattato di uno sbaglio e tutte le cose si metteranno a posto. Ma sì, non può che essere così. Sappiate che mi va bene anche prendere il corpo di una camola da legno, di un protozoo o persino del mio vicino di casa, basta essere vivo, mi spetta, ne ho diritto. Eh no, gatto! Che fai? Mi fai la pipì addosso? Ma no, ma no! Non potevo essere un mattone vicino al tetto? Anche ad altezza di gatto dovevo trovarmi? E adesso? Questo odore non andrà più via! È un incubo! Ma che puzza! Che schifo! Ehi, qualcuno mi sente? Il tizio di prima che sussurra alle anime che fino ha fatto? Chiamatelo! Qualcuno deve rimediare a questo pasticcio. Volete rispondermi? C’è un direttore responsabile? E tu gatto vai via, presto, vai via che ho appena visto un brutto cagnaccio…
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47 pensieri su “Metèm”
Finora il mio preferito!!! Complimenti, io che amo leggere sono rimasta rapita e non riesco più a smettere!!! 🙂
Mi piaceva credere alla metempsicosi, ma vista la sfortuna del protagonista del post, ho cambiato idea. Torno a credere al Paradiso, lì ho già il posto prenotato… 😀
Nicola
bellissima metafora,
hai espresso in pieno il concetto “aziendale” della Santa Romana Chiesa SpA: “ti faccio uomo e ti induco a peccare per prendermi la tua anima pentita prima del diavolo, successivamente ti trasformo in mattone per costruire le mie fortezze”
Credo in una revisione del tuo giudizio in quanto meriti attenuanti generiche e specifiche.
Essendo andato dai preti, in effetti, non potevi che metterti a rubare, quindi ci vuole una commutazione della pena. Da mattone dovresti essere trasformato quanto meno in un pezzo di quarzo o in un pregiato corallo.
Poi scusa, come diceva qualcuno, meglio un ladro che uno stupido, perchè il primo ogni tanto si riposa…
Beh, consentimi di scherzare con la tua opera, visto che 1) credo che il blog per sua natura sia un classico esempio di “opera aperta” (Eco) 2) sono più di 2 ore che cerco di dormire con scarsi risultati, e la lettura del tuo racconto si è impastata dei personaggi della puntata di “Un giorno in Pretura” che avevo visto prima. Risultato: un sogno, agitato, in cui però si ribaltavano le conclusioni del tuo uomo-mattone. Voglio dire, siamo poi così sicuri che il destino di quest’uomo sia così negativo? Sì ok, gli ha appena pisciato addosso un gatto ma.. voi chi vorreste essere, il gatto che rischia di essere aggredito dal cane cattivo, o il mattone, che al limite al cane gli spezza i denti? E poi, ‘sto mattone dev’essere per forza senziente? Senza conoscerla a sufficienza, credo però che la dottrina buddista consideri l’imperturbabilità un traguardo. L’assenza di passione, l’eliminazione della sofferenza. Reincarnarsi in un mattone deve essere stata quindi la ricompensa massima per quest’uomo (evidentemente almeno dotato di umiltà visto la prima interpretazione della sua condizione). E secondo me di lì a poco se ne accorgerà: baciato dal sole ma non può bruciarsi, bagnato dalla pioggia ma non può ammalarsi, ed eternamente vicino al mare, che aveva tanto amato nella vita precedente.
Ogni risultato di vita è ambivalente e può avere una doppia lettura; sicuramente è una situazione che consente di apprezzare certi vantaggi negando o prendendo coscienza (e quindi superando) gli svantaggi, gatto compreso. In fondo gli poteva capitare di peggio. Poteva diventare un granello di polvere, una goccia d’acqua, un sassolino nascosto nella terra…
Grazie per il tuo commento. Spero che poi tu ti sia addormentato bene.
Io sì completamente, ma non so in cosa mi reincarnerò, cosa ne sarà di me dopo il trapasso. Il discorso è lungo. Non lo so, forse mi aspetta qualcosa di più importante. Sarò catapultata in una nuova realtà chi lo sa. Devo aspettare per saperlo..
Ironico, divertente, sarcastico è questo post.
La reincarnazione in un mattone ad altezza di gatto è la giusta punizione per questo tipo, che non deve essere stato uno stinco di santo.
Che sia la punizione di molti nostri politici? Ci sarebbe da morire dal ridire.
Sei veramente bravo!
Mai credere ai preti ed agli oracoli… Dicono il vero, ma non hai la chiave di lettura.
Però, in fondo poteva andar peggio… Pensa trasmigrare in un tondino di ferro dentro una colonna portante, magari in un palazzo costruito malamente , poi un terremoto fa crollare tutto ed il povero tondino resta seminudo……
Un sorriso
Giancarlo
Finora il mio preferito!!! Complimenti, io che amo leggere sono rimasta rapita e non riesco più a smettere!!! 🙂
Bella metafora, bella storia, spero di non diventare anche io un mattone! 🙂
Sai che risate se diventi un mattone
Reincarnato in un mattone. Questa è proprio bella!
Mi piaceva credere alla metempsicosi, ma vista la sfortuna del protagonista del post, ho cambiato idea. Torno a credere al Paradiso, lì ho già il posto prenotato… 😀
Nicola
Non è un pò troppo presto per pensare al Paradiso?
bellissimo post e bella la metafora…un bacio………..Sara
bellissima metafora,
hai espresso in pieno il concetto “aziendale” della Santa Romana Chiesa SpA: “ti faccio uomo e ti induco a peccare per prendermi la tua anima pentita prima del diavolo, successivamente ti trasformo in mattone per costruire le mie fortezze”
TADS
Con la crisi dell’edilizia che c’è adesso, reincarnarsi in un mattone è proprio sfiga.
mi è piaciuto
Credo in una revisione del tuo giudizio in quanto meriti attenuanti generiche e specifiche.
Essendo andato dai preti, in effetti, non potevi che metterti a rubare, quindi ci vuole una commutazione della pena. Da mattone dovresti essere trasformato quanto meno in un pezzo di quarzo o in un pregiato corallo.
Poi scusa, come diceva qualcuno, meglio un ladro che uno stupido, perchè il primo ogni tanto si riposa…
Ma io che c’entro? 🙂
“Non è mai questione di meriti” (cit. Clint Eastwood, Gli spietati) 🙂
Un carico di ironia e sarcasmo furbo quanto congeniale in questo monologo del… mattone. A presto. Univers.
http://lavenererossa.wordpress.com/2014/01/14/shine-on-award/
ti ho nominato per questo giochino se ti va 🙂 un saluto
Grazie, sei davvero gentile
Avevo pensato sempre alla reincarnazione in un animale adesso penso che tutto possa avere una vita vera o finta che sia.
pur’io
Simpaticissima!!!! 😉
Un po’ inquietante… 😛
Meno male che è solo un po’…
A me a dire il vero ha fatto ridere
Sarei curiosa di sapere il motivo del titolo: cosa significherà?
Cmq bravooo!!!
Metem –> metempsicosi
Beh, consentimi di scherzare con la tua opera, visto che 1) credo che il blog per sua natura sia un classico esempio di “opera aperta” (Eco) 2) sono più di 2 ore che cerco di dormire con scarsi risultati, e la lettura del tuo racconto si è impastata dei personaggi della puntata di “Un giorno in Pretura” che avevo visto prima. Risultato: un sogno, agitato, in cui però si ribaltavano le conclusioni del tuo uomo-mattone. Voglio dire, siamo poi così sicuri che il destino di quest’uomo sia così negativo? Sì ok, gli ha appena pisciato addosso un gatto ma.. voi chi vorreste essere, il gatto che rischia di essere aggredito dal cane cattivo, o il mattone, che al limite al cane gli spezza i denti? E poi, ‘sto mattone dev’essere per forza senziente? Senza conoscerla a sufficienza, credo però che la dottrina buddista consideri l’imperturbabilità un traguardo. L’assenza di passione, l’eliminazione della sofferenza. Reincarnarsi in un mattone deve essere stata quindi la ricompensa massima per quest’uomo (evidentemente almeno dotato di umiltà visto la prima interpretazione della sua condizione). E secondo me di lì a poco se ne accorgerà: baciato dal sole ma non può bruciarsi, bagnato dalla pioggia ma non può ammalarsi, ed eternamente vicino al mare, che aveva tanto amato nella vita precedente.
Ogni risultato di vita è ambivalente e può avere una doppia lettura; sicuramente è una situazione che consente di apprezzare certi vantaggi negando o prendendo coscienza (e quindi superando) gli svantaggi, gatto compreso. In fondo gli poteva capitare di peggio. Poteva diventare un granello di polvere, una goccia d’acqua, un sassolino nascosto nella terra…
Grazie per il tuo commento. Spero che poi tu ti sia addormentato bene.
Bel racconto, leggero, divertente. Con una perla: “C’è un direttore responsabile?”
E’ mio cugino (cuggino), ho sempre pensato che mi reincarnerò in una pietra!
Duro di cuore? 🙂
Di comprendonio.
Mi sono molto divertita, se veramente molto bravo!
Grazie Pinuccia
Per me che ci credo… è stato davvero un trauma leggere questo racconto.
Come sempre, bravissimo!
Ci credi davvero nella reincarnazione?
Un po’ si, un po’ no…
Io sì completamente, ma non so in cosa mi reincarnerò, cosa ne sarà di me dopo il trapasso. Il discorso è lungo. Non lo so, forse mi aspetta qualcosa di più importante. Sarò catapultata in una nuova realtà chi lo sa. Devo aspettare per saperlo..
trauma non è una parola troppo grossa?
Ironico, divertente, sarcastico è questo post.
La reincarnazione in un mattone ad altezza di gatto è la giusta punizione per questo tipo, che non deve essere stato uno stinco di santo.
Che sia la punizione di molti nostri politici? Ci sarebbe da morire dal ridire.
Sei veramente bravo!
Punizione per i nostri politici? Perché no. In questo caso però i mattoni auspicherei venissero usati per dei bei sotterranei.
Ma lì i gatti e i cani avrebbeo difficoltà a piasciare.
Mai credere ai preti ed agli oracoli… Dicono il vero, ma non hai la chiave di lettura.
Però, in fondo poteva andar peggio… Pensa trasmigrare in un tondino di ferro dentro una colonna portante, magari in un palazzo costruito malamente , poi un terremoto fa crollare tutto ed il povero tondino resta seminudo……
Un sorriso
Giancarlo
Hai proprio ragione. Come si dice: al peggio non c’è…
non guarderò mai più i mattoni nello stesso modo…
Sì, capisco cosa intendi dire.
(Mutatis mutandis) come quando uscii dall’aver visto da piccolo ‘Uccelli’ di Hitchcock…
😀 esattamente!
anch’io
Credo che il gatto sia la reincarnazione della moglie del tipo reincarnato in un mattone…sta solo nuovamente rimarcando il territorio!!!
Ciao