Io sono pietra. E fango e acqua. E sono le tue lacrime. Il riflesso sghembo negli occhi tuoi di meraviglia. Il tuo sospiro sopra le nubi che assalgono i monti prendendoli alle spalle. Sono la vita che si scorda d’esser viva e la foglia che cade e cade senza mai toccar terra. Avrei voluto spiegarti, far compagnia ai tuoi pensieri adulti, essere la mano invisibile che ti sorreggeva negli equilibri di vita. Il vuoto ha finito invece per sovrastare ogni parola. Ha divorato pareti e alberi e colori. I piedi si son fatti radici e le mani nido per preghiere mai dette. Ecco, ti sorrido nel mio sorriso di brina, ma in verità da tempo non esisto più. Ti accarezzo con la mia immagine sempre più sottile, un’ombra della sera che va incontro alla notte.
Trovo bellissimo quello che hai detto… Le parole davvero scaldano anche quando sono tristi. molto bella l’immagine “essere la mano invisibile che ti sorregge negli equilibri di vita”… Siamo davvero tutti in equilibri precari e una mano invisibile che ti sorregge è il massimo che possiamo desiderare. Giulia
dicevo quest’altro blog…..
bene: secondo me ti piacerà il blog del collettivo….
Mi sono persa… ma rieccomi.. è bello rileggerti di nuovo ^.^
Nemmeno qui trovo parole adeguate.
semplicemente splendido.
Io sono… Silvio Berlusconi!
Molto bello.
una mano invisibile che ti sostiene in un mondo in cui sentiamo tanto la precarietà è un’immagine molto bella. Costanza
uh.. bello!
🙂
Trovo bellissimo quello che hai detto… Le parole davvero scaldano anche quando sono tristi. molto bella l’immagine “essere la mano invisibile che ti sorregge negli equilibri di vita”… Siamo davvero tutti in equilibri precari e una mano invisibile che ti sorregge è il massimo che possiamo desiderare. Giulia
Me ne vergogno un po’, ma confesso: ti invidio questo post.
come scaldano le fredde parole…
Briciola ai suoi massimi splendori 🙂
“Il vuoto ha finito invece per sovrastare ogni parola. Ha divorato pareti, alberi, colori. ”
…bellissima questa dimensione dell’incomunicabilità!
:)))
felicenotte***
Oh, Briciola, che accade?
( – brivido – )
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