Sul rettilineo

La coda sull’autostrada stava rallentando sempre più, oramai si procedeva a passo d’uomo. Il freddo faceva risaltare gli scarichi delle macchine che si levavano densi e spessi sotto i fasci dei fari. E intanto cominciava a nevicare.
«Sì, pronto?» fece Luca sentendo vibrare il cellulare nella giacca.
«Tesoro, è successa una cosa terribile…»
«Marta, amore mio, cosa è successo?» Luca la sentiva piangere a singhiozzi e quella voce gli rimbombava avvelenata nel cuore: aveva smesso di respirare. «Marta? Marta!?! Calmati e dimmi cosa è successo! Cosa ti è successo?» ripeteva lui ora a voce alta. Il tergicristallo non ce la faceva più a spazzare via la neve e la fila era ferma da un po’.
«No, caro, non a me, a Luigino, non è colpa mia ma…»
«Luigino? Cosa gli è successo? Oddio…»
La comunicazione divenne improvvisamente sorda. La linea era caduta. Luca si maledisse per non aver ricaricato il cellulare. Uscì di schianto dalla macchina: doveva trovare subito un altro telefonino. Sotto una vera e propria bufera bussò alla portiera della vettura che gli era a fianco.
«Mi scusi! Mi scusi!» fece ballonzolando dal freddo prima su un piede poi sull’altro. Ma non ricevette risposta. Tolse un po’ di neve dal finestrino laterale e si accorse che dentro non c’era nessuno. Andò più avanti, sul rettilineo, fino alla macchina successiva che trovò con i fari spenti e completamente vuota. Luca si agitò, il gelo gli si stava insinuando sotto la giacca facendolo rabbrividire. Avrebbe voluto tornare indietro, ma doveva trovare quel telefono. Doveva sapere cosa fosse successo a suo figlio. Si mise così a correre disperato per diversi minuti, chiedendo aiuto alle macchine che incontrava. Erano però tutte livide nella penombra incerta, abbandonate come in un cimitero a cielo aperto, alcune persino con le portiere spalancate. Poi l’uomo si voltò realizzando sconcertato di essere completamente solo su quell’autostrada gelida. La neve aveva appena inghiottito ogni cosa: le tracce dietro di lui, le forme delle macchine, ogni suono.

28 pensieri su “Sul rettilineo

  1. il mondo si era svuotato di ogni significato, il mondo si stava progressivamente desertificando, a partire dalla scomparsa del luigino, il primo a svanire nel nulla..

  2. questo tuo post mi ricorda una scena del film “pane e tulipani”…

    O.t. prima o poi ti linko, (non è una minaccia) altrimenti ti perdo di vista in questo marasma blog. : )
    ciao!

  3. miii… se fossi stata Marta, le bestemmie che avrei tirato addosso a Luca e… appena arriva gli spacco il muso, la testa! glielo dico ogni giorno che deve avere sempre il cell carico quando esce!!!… uff… ^_^
    mi sono immedesimata troppo… istinto del mammifero…

    p.s. ma continua?!? perché voglio sapere Luigino come sta!… ^_^

  4. … ma poi un raggio di sole scioglie il gelo. Luigino, scappato di casa, è tornato in lacrime chiedendo scusa alla mamma. Ho bisogno di un lieto fine, oggi.

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