Sono racconti di vario genere (brillante, horror, fantascienza, surrealismo, thriller) a testimonianza concreta e diretta di non avere io un genere prediletto di scrittura anche se, a dir la verità, la fantascienza è quello che preferisco, pur non dandolo troppo a vedere. Come osservai (un po’ pomposamente) da qualche parte, tempo fa, io scrivo solo quello che la fantasia mi detta (ed è vero) sicché non so mai cosa mi frulla per la testa. Molto poi dipende dallo stato d’animo in cui mi trovo o dal periodo che sto attraversando.
L’unico genere che non tratto mai è invece quello erotico, che credo, invece, sia quello tra i più seguiti. Non per malcelato perbenismo o bigottagine, me ne guardo bene. Ma solo perché non ne sono capace e probabilmente mi manca tutta quella esperienza di base che il tema, credo, richiederebbe per essere credibili. Occorre a mio avviso essere comunque letterariamente molto bravi per cimentarsi in questo settore: scadere nel banale o nel ridicolo (o, peggio ancora, nel gratuitamente volgare) è un attimo. Proprio un po’ come succede per la fantascienza: una distrazione e, in un fotogramma, si passa da Minority Report a Star Trek (prima serie).
Mi consolo, d’altra parte, pensando però che il papavero è un fiore che non passa inosservato (e qui il mio egocentrismo ne trae sicuramente giovamento) e, se si guarda bene, il grano potrebbe persino diventare il perfetto sfondo su cui il fiore campeggia beato (e la stessa similitudine può applicarsi del resto anche a una briciola di pane caduta in una ciotola di latte: è sola, in quel mare di latte, ma c’è solo lei).
Per leggere i racconti fai clic sui relativi titoli che compaiono qui di seguito o in basso, in fondo alla pagina.
- Allah è grande (Una testimonianza insostenibile);
- Sangue d’anguilla (Una vendetta velenosa);
- Una strana anomalia (Gli untori del nuovo secolo);
- Il barattolo di vetro (Per conservare quello che di prezioso avevamo);
- Il grande chiarore (Un futuro abbagliante);
- La casa e il chiodo (Quando ‘avere un chiodo fisso’ non è solo un modo di dire);
- Dillo coi fiori (Se le parole non bastano, ci sono i fiori);
- Formiche elettriche (Insetti geneticamente modificati);
- Hanno scelto proprio te (Tutti hanno una possibilità di scelta);
- L’harem (La paura del vicino);
- Un hotel a cinque stelle (Quando arrangiarsi diventa una virtù);
- Le sorelle Maranzi (Le vecchiette terribili);
- Penso a tutto io (Una lenta vendetta);
- Le renne di Babbo Natale (Non bisogna buttar via nulla);
- Un Natale bellissimo (E fuori la neve continua a scendere...);
- I giorni dell’Oca (Un’antica e inaspettata usanza);
- Ombre di vento (E, in un attimo, nulla fu più come prima);
- Io non sono più qui (È sempre meglio curarsi);
- Un servizio impeccabile (Rivoluzione digitale);
- Uno strano personaggio (Scrivere è un’attività pericolosa);
- Verso i mari del sud (Quando ‘essere fuori come un balcone’ non è solo una battuta);
- Una trasmissione non autorizzata (Il futuro era qui, un attimo fa, ed è già passato);
- Un treno maledetto (Sembrava un viaggio come un altro);
- La veggente (Se i sensitivi non si fanno i fatti loro);
- Una visita inaspettata (La realtà dimenticata);
- Per non dimenticare (Io ti vedo);
- Un regalo a metà (Non si può stare tranquilli neppure a Natale);
- Impatto zero (Un programma politico ambizioso).
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–> racconto seguente (Allah è grande)
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Finalmente un blog dove poter imparare qualcosa! Grazie!
🙂
Ho scoperto solo oggi il tuo blog. Al momento non ho letto nulla ma, appena ho un po’ di tempo, leggerò i racconti brevi che mi appassionano sempre. Ciao Dino