Il ritorno dei Gufi Mannari

Il mio romanzo Il ritorno dei Gufi Mannari (il sottotitolo è ‘Il mistero della pettorina scomparsa’) è stato iniziato nel 1992 sulla traccia di un’idea precedente, ma più volte ripreso, rimaneggiato e soprattutto corretto.

È un’opera ‘brillante’, virante sul comico, come successivamente non ne ho più scritto e che ricorda, a mio parere, le atmosfere british e ironiche di ‘Tre uomini in barca’ di Jerome K. Jerome (con una strizzata d’occhio a Stefano Benni).

Il lavoro è dunque ‘giovanile’ e come tale, forse, soffre in alcuni punti di ingenuità di scrittura e di leggerezza di pensiero che ne costituiscono però anche, secondo una valutazione oggettiva che ora è possibile fare a distanza di tempo, le sue più peculiari caratteristiche.

Il libro prende in giro un certo ambiente, quello giudiziario, di una amena (quanto inventata) cittadina di provincia (una tal Lamarmora). Gli operatori (Pubblici ministeri scossi dal sacrosanto furore per la ricerca della Cieca Verità, grigi ed eccentrici GIP, tracotanti e sfaccendati Presidenti di sezione, giovani improvvisati Avvocati e vecchi tromboni sproloquianti, Assistenti giudiziari e Commessi che lavorano credendo che il loro sia in realtà solo un hobby) sono scrutati con la lente di ingrandimento e ‘ripresi’ nei loro vizi (tanti) e virtù (poche) in un quadro a volte impietoso.

Per diversi personaggi mi sono ispirato a persone realmente conosciute, anche se i tratti sono stati modificati e diversificati in modo da rendere impossibile il riconoscimento. Anche diversi episodi, debitamente camuffati, sono veri e realmente vissuti.

Il testo originale è comprensivo di note (come se il romanzo cioè fosse un saggio) che arricchiscono e spiegano in più punti la trama principale e quelle che si muovono sullo sfondo. Per ragioni connesse all’impaginatura tipica del web, che non supporta le note come farebbe un più titolato programma di scrittura, ho preferito sacrificarle, scelta questa però che non mortifica in alcun modo il senso e il significato del lavoro.

Le note sono però visibili nel formato leggibile su ISSUU. Il file è stato infatti formato da un file word.doc.

Era previsto anche un seguito che avevo chiamato ‘Sotto il cielo di Lamarmora’ ma è rimasto fermo ai primi capitoli. Come spesso avviene, quando non si ha un gratificante input esterno (leggi: un contatto con un editore) si preferisce non pensare a un sequal, ma a qualcosa di diverso.

Si pensa ad andare avanti, insomma, anche se a volte può non essere la direzione giusta. E così ho fatto. Ma per mettere al sicuro nella buona terra il mio semino, l’ho piantato qui.

Io mi sono divertito molto a scriverlo, spero che tu faccia altrettanto nel leggerlo

Buona lettura.

Per leggere i vari capitoli (a cominciare dall’indice) basta cliccare sulle singole voci che compaiono qui sotto oppure andare in fondo alla pagina.

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