Quando la vide entrare nel bar gli si allagò il cuore di una sensazione inebriante. Le piaceva tutto di lei. Quel suo modo di inclinare la testa come per chiedere scusa di esistere, quello sguardo dolce e profondo, pieno di promesse e di desiderio di vivere, quel modo di vestire sobrio ma elegante senza mai essere ricercato e sempre a suo agio in ogni occasione.
Lei lo salutò con uno dei suoi soliti sorrisi disarmanti, quella spruzzata irriverente di lentiggini che le si arricciavano sul naso per renderlo ancor più attraente, e si sedette al tavolino davanti a lui, leggera, come una nuvola di prima estate.
Sì, le piaceva tanto anche la sua voce. Lei parlava, come adesso, con quel suo tono suadente, confidenziale, facendo sembrare interessanti anche le questioni più banali. E poi quel suo velato accento straniero che aveva preso quando aveva studiato all’estero; lo si sentiva solo quando si emozionava e quando mostrava la parte più vulnerabile di sé; la rendeva esotica, misteriosa, piena di fascino. Gesticolava appena – gli piacque osservarla – quanto bastava a sottolineare le parole nel loro significato più segreto. Parole che le uscivano una dopo l’altra come un rosario antico da quelle labbra carnose, sensuali senza essere volgari o appariscenti.
E poi aveva quel leggiadro tic di portarsi ogni tanto i capelli da un lato a mostrare, all’improvviso, quel piccolo, morbido orecchio da mordicchiare, impreziosito da un diamantino sul lobo appena accennato che sembrava raccogliere tutta la luce del sole.
E poi arrivò il cameriere e lei ordinò senza esitazione anche per lui, perché ormai lei lo conosceva più di se stesso, nel profondo, come si addice a una donna che dopo tanto cercare era riuscito a trovare quale degna compagna, come futura madre dei suoi figli, come amica e complice di vita; l’unica persona su questa terra che dopo anni di felice sodalizio riusciva a farlo sentire finalmente completo e appagato, assicurandogli una sensazione di pienezza, di pacata serenità ma nel contempo di gioiosa vitalità.
Quanto l’amava!
«Allora sei d’accordo?»
Lui che era rimasto rapito dalla sua immagine da quando era entrata nel bar, non seppe che rispondere, essendosi accorto solo in quel momento che non l’aveva ascoltata.
Lei sorrideva. Era chiaro che si aspettava una risposta affermativa. Pensò.
«Ma certo!» rispose lui con entusiasmo dopo qualche secondo.
Lei gonfiò il petto generoso in un ampio sospiro.
«Sono proprio contenta. Sai ero tanto preoccupata. Dirti che ero incinta di un altro non era facile. Ma come ti ho detto, dobbiamo assolutamente rimanere amici, non dobbiamo perderci. Che persona meravigliosa che sei!»
E, alzandosi dalla sedia, gli mandò un bacio soffiandolo dalla mano e uscì velocemente dal locale.