Sulla recente scia del restyling del Blog (necessario, a mio avviso, per l’approssimarsi del giorno in cui spegnerò venti candeline, –> E ora do i numeri), ho dato nuova veste, sia al Logo (–> La buddy icon di Briciolanellatte Weblog) sia al “tema” del Sito e infine, ora, all’Header.
Per quei tre o quattro briciolnauti che ancora non lo sapessero, l’Header, per citare Sistrix cui faccio rinvio per i doverosi per quanto eventuali approfondimenti (–> Cos’è un Header e perché dovresti utilizzarlo) “è un’immagine o un elemento tipografico che viene mostrato nella parte superiore della homepage e (nel migliore dei casi) di tutte le altre pagine del sito. Contenendo il logo e i colori aziendali, esso renderà il tuo sito immediatamente riconoscibile“. In altre parole, è l’immagine sopra rappresentata che compare sia sulla homepage del Sito sia (nell’ipotesi del mio Blog) in tutte le altre pagine interne.
Come accaduto per il Logo, mi sono affidato alla valente mano del grafico fiorentino Jacopo Celona (ecco qui di lato le coordinate, qualora necessitasse, sono qui a fianco) che ha pensato per me un disegno molto accattivante e pieno di colori, e soprattutto, come prediligo, ricco di riferimenti iconici. Vediamo di scoprirne qualcuno.
Innanzitutto la parte centrale del disegno, riservata al Castello delle fiabe. Non perché i racconti pubblicati sul Sito riguardino favole vere e proprie, quanto piuttosto per il fatto che il castello è un po’ il simbolo del racconto, della narrazione, della divulgazione della storia.
Da notare poi che il Castello ha il portone aperto (non spalancato) a testimonianza della considerazione che lo scrittore deve sempre poter lasciar entrare nella sua testa nuove idee per poter arricchire il proprio bagaglio culturale ed emozionale, ma anche per mettere in discussione le idee e le prospettive già acquisite o per farsene delle nuove.
Poi c’è la Matita /Arcobaleno, lo strumento dello scrivere più semplice e genuino, che assume i colori della meraviglia, guardando il cielo e oltre, al fine di catturare sempre nuovi spunti e impressioni. Con le parole si possono del resto attingere a tutti i colori esistenti del creato e anche a quelli che non si vedono portandoli prima sul testo e poi nella mente di chi legge. La matita, come una bacchetta magica, sa dunque costruire al momento opportuno ponti di immagini e metafore infinite.
In alto a sinistra c’è inoltre la Mongolfiera / Penna stilografica, a riprendere l’immagine grafica che compare sul libro “Scrittura creativa – Istruzioni per l’uso“, –> Scrittura Creativa. Istruzioni per l’uso) il manuale, scritto dall’Autore del Blog affrontando le problematiche (appunto) della scrittura creativa.
Accanto alla Mongolfiera, nella parte del disegno immersa nella Notte, ci sono poi tre stelle, e ancora più a sinistra, quella più grande rappresentata con i raggi, è la Stella polare, a segnare la rotta di coerenza e logicità da seguire nella stesura di ogni trama.
Né può infine sfuggire il riferimento alle montagne, che sono la mia passione (in particolare le Dolomiti della Val di Fassa e dell’Alta Val Badia dove, appena posso, scappo per fare delle passeggiate corroboranti) e il transito tra la Notte e il Giorno (da sinistra a destra dell’Header) come metafora dello spazio temporale della vita (che a volte pare lunghissima, ma più spesso si esaurisce nell’espace d’un matin, –> François de Malherbe) ma anche della finitezza delle storie.
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