Helga – Dietro al racconto

incuboMolti anni fa (siamo intorno al 1995), passeggiando dalle parti di via dei Portoghesi a Roma ho assistito alla stessa scena che l’intruso del racconto fa nella camera da letto al suo oggetto del desiderio.

Ero sopra pensiero e non mi ero accorto, complice anche il fatto che in una grande città è normale un gran andirivieni di gente, che vi erano alcune persone che si erano nascoste in ripari di fortuna (come vetture o angoli di palazzo) come per non farsi vedere (chissà poi perché), letteralmente appostate, insomma, in attesa di qualcuno.

Avendo quel giorno poco da fare (ed essendo allora anche molto giovane, diciamolo pure, tanto che ora, mi ritrovassi nella stessa situazione, sicuramente non lo rifarei, neppure se mi dessero per certo trattarsi di Julia Roberts) mi sono fermato pensando alla presenza di un qualche attore o di un’attrice famosa (se ne vedono molto spesso a Roma, come a Milano del resto, calati però nella vita di tutti i giorni, magari mentre comprano le sigarette o bevono un caffè con un amico).

Invece, all’improvviso, è uscita, proprio da un negozio di gioielleria, Naomi Campbell allora davvero molto in forma. Mi colpì vederla così, d’un tratto, alta, flessuosa, dall’incedere professionale padrone del mondo, assorbendo tutto lo spazio che le era intorno. Ed è successo che, nel raggiungere la macchina che la stava aspettando (la top model non mi dava le spalle, come nella storia, ma mi veniva pressoché incontro) per un attimo mi ha guardato: non mi ha sorriso come nel racconto, però mi ha guardato con i suoi profondi occhi espressivi.

naomi_campbellÈ stata una situazione strana lo devo ammettere, perché mi ha trasmesso in quel frangente una sensazione davvero molto piacevole; l’illusione che mi avesse guardato con intenzione era difatti perfetta, visto che in quella direzione c’ero soltanto io; ma in realtà, anche se era evidente che lei  mi avesse dato solo un’occhiata non mi aveva affatto visto distratta com’era dai suoi pensieri.

Il raccolto ‘Helga’ (il cui nome viene invece da un libro ‘alternativo’ che circolava in casa mia quando erano ragazzino) è quello che potrebbe essere successo dopo questo incontro curioso e fugace se, al posto mio, ci fosse stato uno stalker, come purtroppo ce ne sono molti nel mondo dello spettacolo.

L’atmosfera della storia è volutamente alla Hitchcock e mira a creare un’atmosfera crescente di suspense sino allo scioglimento finale (senza finire, per questa volta, in tragedia).
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