In relazione alla fattispecie aggravata dell’attribuzione del fatto determinato occorre ricordare che la stessa si realizza ricollegando al soggetto destinatario dell’offesa un evento denigrante specifico che, in quanto tale, ha una sua valenza maggiormente pregiudizievole.
Una cosa è infatti dare del ladro a qualcuno e una cosa affermare che, quale imprenditore, egli, per esempio, ha rubato i contributi destinati alla pensione dei suoi dipendenti. Il fatto determinato in questo caso è moralmente riprovevole perché ‘aggiunge’ alla qualifica (sottintesa o meno) di ladro un fatto che suscita condanna morale e di biasimo oltre a dar maggior credibilità a quanto sostenuto, vale a dire che ‘tizio’ è, appunto, un ladro (Sez. 1, 29 settembre 2010, n. 40200, P.C. e Rizzitelli, rv. 244249). La Suprema Corte ha ritenuto che le attribuzioni ad un soggetto di qualità morali, di attitudini o inclinazioni negative non riferite a comportamenti specifici o azioni concrete del medesimo non integrano l’ipotesi aggravata della attribuzione di un fatto determinato (Sez. 5, 17 gennaio 2013,n. 13284, F., rv. 255061)
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