Dolcissima

luna e balloonMia dolcissima. Riesco a immaginare quel tuo sguardo tra l’incredulo e il preoccupato nel leggere queste poche righe. Ho riflettuto molto se scriverle o no, ma poi ho pensato a quanto sarei stato felice, io, se a scriverle fosse stato mio padre.
No, non si tratta di un gelido e burocratico testamento: tutto ciò che è stato mio è tuo, semplicemente perché lo è sempre stato. No. Si tratta piuttosto di un modo per parlarti quando parlarti non sarà più possibile. Ciò che più mi è mancato da parte di mio padre è stato il non poterlo salutare un’ultima volta. Quel suo andarsene silenzioso e solo nel primo abbraccio del mattino mi ha lasciato un senso di incompiutezza, di sospensione, di non finito. C’erano ancora mille incomprensioni da dipanare, mille sorrisi imbavagliati dal rancore da liberare e altrettante parole, dure come sassi, ma leggeri come coriandoli, da dire. Certo, forse io e lui non saremmo riusciti ad aggiungere nulla di più al nostro silenzio così ben costruito, ma gli avrei detto addio e questo avrebbe forse reso meno penoso l’avventurarmi in quel baratro insaziabile in cui poi sono caduto.
Ed è a questo senso di ineluttabile abbandono, di malata frustrazione, che vorrei ora poter rimediare. Almeno con te. Perché non ci è mai dato di sapere quando diventa troppo tardi per il commiato.

Questa lettera ti viene consegnata dal mio più caro amico. Non subito, come hai visto, ma dopo qualche giorno, quando, passata la confusione, le parole formali di cordoglio e le lacrime che saranno sembrate inesauribili, si è fatta strada in te un vuoto ottuso che, in punta di piedi, sta reclamando il suo tributo di inquietudine e di angoscia; al dolore sordo sarà subentrata la consapevolezza della perdita, all’illusione della presenza, la cruda constatazione dell’assenza, allo stupore e al rifiuto, la coscienza che qualcosa, dentro di te, si è spenta per sempre.
Il senso di queste righe è allora proprio questo: quello di confortarti, di dirti che, anche nell’attimo in cui ho avuto la certezza che tutto sarebbe finito, il mio ultimo pensiero sei stata tu; perché ti ho voluto bene con tutto me stesso, perché mi hai reso orgoglioso di te per tutti gli istanti indimenticabili che mi hai donato, perché anche se avessi potuto farti con le mie mani saresti venuta esattamente così come sei: è stato bellissimo e lieve essere tuo padre e hai reso la mia vita un privilegio.

Desidero quindi che tu sappia che neppure in questo momento tanto buio ti ho abbandonato davvero. Sono e sarò nell’espressione più sorridente del tuo viso, nello scandire delle parole sciolte che pronuncerai con quel tuo modo buffo di muovere le mani, sarò in quella ‘vocina’ che potrai sentire nella tua mente e che ti aiuterà a prendere le decisioni più difficili che ancora ti rimangono.
Non so se ci rivedremo ancora oppure no. Non sono credente abbastanza per nutrire una simile speranza. Ma la verità, vera e concreta, è che non sono uscito del tutto dalla tua vita: mi ritroverai nel profondo del tuo cuore e con me potrai continuare a parlare tutte le volte che lo desideri. Perché io ci sarò. Sempre. E perché ti risponderò attraverso l’amore che ti ho dato.
Ciao Tesoro.

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