La manutenzione della stufa a legna

Prima di parlare della manutenzione vera e propria, è bene controllare visivamente che vi sia una corretta combustione in atto, verificando il colore del fumo che esce dal comignolo: il fumo deve risultare trasparente. Se, al contrario, è bianco vi potrebbe essere un qualche problema di regolazione della stufa o la legna è bagnata, se il fumo è invece nero o grigio vuol dire che la combustione non è completa e probabilmente non vi è un buon afflusso d’aria alla stufa.

A proposito dei comignoli sono da preferire quelli antivento o quelli cosiddetti “ai quattro venti” in modo da impedire che in una giornata ventosa, il vento entri all’interno del comignolo fino alla camera di combustione della stufa con il pericolo non tanto di spegnere il fuoco ma di far uscire il fumo nella stanza per la pressione dall’alto. I comignoli che consentono invece al vento di passare attraverso i bocchettoni di areazione non avranno questo inconveniente.

Superato il periodo di rodaggio della stufa (quattro/cinque accensioni in tutto, ma è meglio attenersi alle raccomandazioni della casa costruttrice) la stufa renderà meglio, quanto a durata, se caricata per almeno 2/3 della sua capacità. La stufa con va caricata con troppa legna, anche per un’altra ragione: perché questo impedirà il passaggio interno dell’aria. La legna potrebbe quindi iniziare a fare fumo in eccesso e a bruciare troppo lentamente con abbassamento del calore nella stanza.

Occorre poi ricordarsi sia di provvedere alla pulizia annuale della canna fumaria (fatta eseguire magari da uno spazzacamino professionista) onde eliminare i depositi che la possono ostruire (è molto pericolosa una canna fumaria non pervia per la possibilità che i residui, come fuliggine e creosoto, possano prendere fuoco o che il fumo si disperda nell’ambiente attraverso i bocchettoni della stufa) sia di ispezionare le parti principali della stufa prima dell’inizio della stagione di accensione sostituendo le parti usurate o divenute non funzionali. Un buon tiraggio del comignolo e della canna fumaria consente il buon funzionamento della stufa.

ramoneursAncora in tema di aerazione della stufa (l’ossigeno, come si sa, è il comburente della fiamma), occorre inoltre assicurarsi che nella stanza dove è sistemata la stufa vi sia un sufficiente ricircolo d’aria. Ora che le finestre, per il risparmio energetico, sono tendenzialmente a tenuta stagna l’afflusso d’aria verso la stufa (che si ricorda risucchia l’aria dalla stanza verso il comignolo attraverso la canna fumaria) potrebbe dover essere assicurata da una presa d’aria che dà sull’esterno della casa (o anche in un’altra stanza che non sia però il locale caldaia o il garage).

Nel caso in cui nella stanza in cui è posizionata la stufa sia presente un aspiratore occorre accertarsi che non crei una depressione nel locale (vale a dire che non richiami lui tutta l’aria della stanza e dalle stanze vicine). Potrebbe infatti entrare in conflitto con la stufa e addirittura risucchiare, a seconda della sua potenza, l’aria esterna dalla canna fumaria e il relativo fumo che invaderebbe il locale.

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