Running

I due uomini correvano sulla strada sterrata. Quasi non si sentiva il loro passo che era così leggero e morbido da non alzare un grammo di polvere. Il ritmo dell’uomo in testa era sostenuto, mentre l’altro, distanziato di qualche metro, sembrava meno coordinato. «Oggi pensavo di fare un giro diverso» disse Paolo volgendo un poco di lato il volto. «C’è una parte di questa campagna che non hai ancora visto».
«Va bene» rispose Mario a bassa voce. «Se non muoio prima».
Al ponticello di pietra, Paolo, piegò improvvisamente a sinistra, costeggiando la massicciata della ferrovia. Fece ancora alcuni metri quindi puntò in obliquo sui binari. Mario non se l’aspettava e perse la cadenza, ma gli tenne dietro. Con un doppio balzo l’amico entrò e uscì dai binari e si buttò dall’altra parte verso i campi aperti di meliga.
«Non rallenti mai?» gli disse dietro quasi urlando Mario. L’altro, si voltò sorridendo, mettendosi in surplace per aspettarlo. Lo incoraggiò:
«Se vuoi ci fermiamo…»
«No, no va bene…» farfugliò l’altro piegandosi in due sulle ginocchia, pronto a sedersi. E Paolo ripartì. L’aria del mattino era fresca anche se il sole sembrava attardarsi basso all’orizzonte. Traguardarono una quercia secolare sotto l’occhio stralunato di alcune oche e si diressero decisi verso il paese.
«Perché correte così? Cosa è successo?» domandò una donna anziana affacciatasi improvvisamente al balcone di casa.
«Stiamo andando in paese: stanno regalando soldi» rispose pronto Mario, che si meravigliò di aver detto una frase simile. Dopo trecento metri, davanti a un baretto, un ragazzotto cercò quasi di fermarli:
«Ma è vero che regalan soldi in piazza?» I due, correndo, non risposero e tirarono dritto. Ma un signore, con un ombrello in mano, si rivolse al giovane dicendogli serio che l’aveva sentito anche lui, da suo cugino, che dalla cascina stava già andando là. Non erano passati dieci minuti che un piccolo gruppetto di persone, un chilometro più giù dei due corridori, già si era formato in mezzo alla piccola piazza del borgo.
«Ma sarà poi vero?» chiese con l’espressione dubbia una persona anziana sulla sedia a rotelle.
«Ti dico di sì» disse la moglie del tabaccaio. «Hanno visto uno che correva con i soldi che gli uscivano dalle tasche tanti ne aveva…»
«E come mai? Cosa è successo? È forse qualcuno che è impazzito?» domandò il cuoco del ristorante.
«Sembra che sia un miliardario che ha deciso di disfarsi di tutti i suoi soldi per darli alla povera gente… » disse Manuel, sicuro di sé.
«Un miliardario?!? Qui da noi? Ma guarda! E adesso dov’è?» chiese la Giusy.
«Ha finito i soldi. È andato in banca a prenderne degli altri. Adesso torna».