Lei tornerà

 

Nevicava lentamente. Il vialetto si stava scontornando nei margini confondendosi con il prato gelato.
«Cosa fai sempre lì a quella finestra?»
«Aspetto.»
Lo sguardo torbido dell’uomo seguiva il volo a balzi di un passero infreddolito che sembrava una presenza irreale in tutto quel bianco.
«Tanto lo sai che lei non tornerà.»
«Certo che tornerà.»
«Tu ti illudi.»
«Non è affatto vero, prima o poi capirà che la sua vita è qui con me. In fondo non è passato tanto tempo.»
«Ma che dici? Sono passati dieci anni.»
L’uomo allungò la mano sul vetro. Il freddo di quella mattina risalì per le sue dita fino ad arrivargli al cuore.
«Sì, forse hai ragione. Meglio così, però. Ora non è più tanto giovane e ha la maturità finalmente di fare le scelte giuste. Non credi?»
A quella domanda rispose un forte colpo di vento improvviso che fece rabbrividire un cipresso che si arcuò violentemente verso il lato della strada.
«Non credi?» ripeté lui voltandosi. Ma la stanza era vuota. Come la sua casa e la sua anima, del resto. Non c’era più nessuno da quel maledetto giorno.
In tanto la neve scendeva sempre più forte fino a coprire ogni cosa.