All’improvviso è arrivata

Il professore Ghirinbelli apparve in piazzetta con l’aria stralunata. La barba, cresciuta a dismisura da quando era in pensione, sembrava tremare. All’improvviso gli si accese in volto un largo sorriso e con un movimento fin troppo rapido per la sua età afferrò qualcosa a mezz’aria e cominciò a tirare.
«L’ho presa, l’ho presa» si mise a gridare. Alcune persone che stavano prendendo il caffè al bar si spaventarono e gli corsero vicine.
«Cosa succede, professore, si sente male?»
«No, no, anzi… aiutatemi non ce la faccio da solo…» Nello sforzo di tirare qualcosa a sé, nel vuoto, all’anziano cattedratico erano venute bianche le dita delle mani e aveva preso ad ansimare.
«Ma cosa sta facendo, professore? Perché fa così?» domandarono non vedendo nulla davanti a loro.
«Prendetemi per la vita, presto, tirate anche voi! Per carità!» Un po’ per la perentorietà del comando, un po’ per la stima incondizionata di cui l’uomo godeva in paese, i pochi astanti lo aiutarono. Il primo si mise dietro al professore cingendolo ai fianchi con le braccia. Gli altri a loro volta si piazzarono alle loro spalle a formare una catena umana.
«Cosa stiamo facendo, professore?» gli chiesero tutti.
«Non ce la facciamo, chiamate altre persone!» quasi implorò. E l’ultimo della coda andò di casa in casa, di negozio in negozio. Bisognava aiutare il professore… non ce la poteva fare da solo, si trattava di un’emergenza, bisognava far presto. Così si unì il fabbro con i suoi centotrentadue chili di muscoli ferruginosi, i gemelli Taddeo, la squadra di canottaggio al completo, Bepi, il Toledo, Rumi il boscaiolo. Ma nonostante la fila si ingrossasse e la gente facesse del suo meglio, la forza stava avendo la meglio, guadagnando terreno.
«Cos’è che tira così tanto, professore? Eppure non si vede un bel niente» chiese il maresciallo che accarezzava la pistola d’ordinanza pronto a usarla.
«È l’Utopia» balbettò il pensionato per lo sforzo. Se riusciamo a trattenerla tra noi non avremo più malattie, non invecchieremo più, non dovremo più faticare per vivere, rivedremo le persone care che non ci sono più, saremo felici insomma… È tutta la vita che l’aspetto e ora all’improvviso è arrivata».
«Luto Pia?» fece il maresciallo aggiustandosi il berretto. E poi vedendo che non riceveva risposta e constatando con quale impegno la cittadinanza stava lottando per qualcosa che non si vedeva neppure, si unì anche lui imitato ben presto da tutti gli altri abitanti, comprese le donne e i bambini. Ma l’Utopia continuò a tirare e tirò ancora, metro dopo metro, portandosi a spasso il serpentone per le vie del borgo. Un paio di volte sembrò persino che stesse per cedere, ma poi a un certo punto diede uno strattone irresistibile e si portò in cielo tutto il paese.

3 pensieri su “All’improvviso è arrivata

Lasciami un tuo pensiero