L’acqua tra le mani

Non aveva voglia di far tanta strada. Così, quando si trovò all’altezza del curvone, lasciò lo sterrato e tagliò per i campi. Sarebbe passato sul fieno lasciato ad asciugare da frau Elga e sul campo di quell’attaccabrighe del vecchio Ebner, ma a quell’ora, forse, non avrebbe incontrato nessuno e sicuramente avrebbe risparmiato una buona mezz’ora. Del resto gli piaceva camminare tra quelle colline, dove la valle si apriva come un fiore profumato e le montagne, in lontananza, si tingevano di viola. Superò il mulino di Blaupflug e ripiegò per il torrente gonfio per le recenti piogge. Ne approfittò per lavare il coltello, usato per il pranzo, e lo asciugò sulle piante basse di mirtillo.
«Che cosa si prova a sentir l’acqua tra le mani?» sentì dire.
Il contadino si spaventò. Si rizzò rapido in piedi impugnando saldamente il coltello. Sapeva che non l’avrebbe usato, ma mostrarlo all’aggressore gli sarebbe stato d’aiuto. «Deve essere una bellissima sensazione. Morbida, fredda, liberatoria». L’uomo si voltò più volte su se stesso. Non si capiva da dove provenisse quel suono, anche perché il vento mischiava le direzioni. «Con le mie radici non sento invece nulla» disse ancora la voce. «Ne traggo solo sostanza e nutrimento, ma niente più». L’uomo si chinò verso la base del larice che bucava la superficie del prato raggiungendo la spuma del torrente. «E camminare? Dimmi, cosa si prova a camminare?» — proseguì il suono — «E vedere paesaggi sempre nuovi? Cosa sarà mai viaggiare, inseguire i tramonti, le nuvole, i profumi».
L’uomo si protese verso il tronco. Difficile dire se la voce provenisse di lì o da qualche altra parte. Sembrava piuttosto attorno a sé. «Parlami allora del sognare… So che è come vivere un’altra vita, senza aver peso o vincoli; è come essere a tu per tu con l’essenza delle cose, come parlare con gli angeli e librarsi in volo come fanno i desideri dei bambini…»
L’uomo, con la punta del coltello, mosse appena appena una radice dell’albero che pescava morbida nel flusso della corrente, come potesse ritrarsi. Poi, senza un perché, la troncò di netto con la lama affilata. E di lì a poco uscirono alcune gocce di sangue.

5 pensieri su “L’acqua tra le mani

  1. Davvero sai? A volte, quando sono triste, quando sembra che tutto non giri, penso alla ricchezza che ho. Posso camminare, vedere paesaggi, respirare l’aria fresca del mattino, guardare i tramonti, stare con persone che mi rasserenano. Posso passeggiare tra i campi, guardare la luna e le stelle con il naso all’insù, posso prendere il telefono e chiamare chi amo. Posso coccolare il mio gatto, posso cantare in macchina a squarciagola, posso…. Si, posso anche sentire l’acqua tra le mani! Quando penso a tutto questo, la mia giornata, cambia colore. Il finale però è triste…… 😉 TT

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