Addossato alla serranda di un negozio chiuso, l’uomo era seduto circondato da stracci e cartoni. Non aveva più di quarant’anni anche se era difficile dargli un’età precisa. I capelli e la barba erano incolti e impastati di sudore rappreso e in bocca gli mancavano diversi denti davanti. Poco distante, un cane, sdraiato accanto a lui, in una posizione che pareva innaturale, aveva gli occhi chiusi e le orecchie abbandonate sul pavimento. Il bicchiere ammaccato della Coca-cola, davanti a loro, doveva essere vuoto.
Di solito, non si lasciava coinvolgere da scene simili. Un po’ per assuefazione, un po’ per disinteresse. Ma questa volta lo aveva colpito il modo di fare assente dell’uomo come se vivesse in una sua bolla irraggiungibile e il bicchiere davanti a lui fosse l’unico contatto con la realtà.
Così gli si avvicinò facendo cadere una moneta nel bicchiere che, per il contraccolpo, si spostò un poco all’indietro. Il cane rizzò le orecchie senza aprire gli occhi, ma subito pigramente le riabbassò. Si stava rialzando dalla posizione china quando il barbone in modo fulmineo lo trattenne per un braccio, lo guardò intensamente negli occhi, e gli disse:
«Io conosco il tuo segreto.»
Lui si ritrasse infastidito per quel contatto. Stette per qualche secondo a rimirare l’uomo seduto davanti a lui come per avere una spiegazione, ma il barbone aveva ripreso la sua aria disincantata.
Mentre si dirigeva verso a casa si sentì turbato da quanto era accaduto. Com’era possibile che fosse stato riconosciuto? Erano oramai passati dieci anni da quando si era trasferito in quella città facendo perdere le proprie tracce. E poi era sicuro che quando era successo quel fatto non c’era nessuno nella via. Sì, era sicuro. O quasi. In verità, a pensarci proprio bene, lui aveva sempre avuto la sensazione che nel buio, ci fosse nascosto qualcuno. Forse dopotutto la donna non era sola quella notte, forse qualcuno l’aveva accompagnata fin lì o, semplicemente, era stato presente in modo fortuito. Non riusciva a perdonarsi di essere scappato subito dopo. Avrebbe dovuto sincerarsi di essere davvero solo. Ora non sarebbe nelle mani di un testimone.
Già, un testimone oculare. Poteva significare la differenza tra la libertà e l’ergastolo, Era evidente che quell’uomo voleva ricattarlo viste le sue attuali condizioni di vita. Anzi, forse lo aveva anche seguito fino a casa. Ma che stupido! Come mai non ci aveva pensato prima? Ora gli aveva anche fatto capire dove poteva contattarlo scoprendo persino come si chiamava.
Scese trafelato in strada. Fece alcuni giri intorno all’abitato. Le strade erano deserte. Certo, pensò, ora che aveva quell’informazione quel tizio se ne era già andato meditando probabilmente sulla prossima mossa da fare. Si maledisse per tanta ingenua imprudenza. Era evidente che aveva perso, invecchiando, tutto il suo smalto.
Per qualche giorno non andò a lavorare. Doveva rifletterci sopra. Che doveva fare? Cambiare di nuovo città? Sentire cosa aveva da chiedergli quell’uomo? Doveva sopprimerlo senza tanti complimenti? Oppure farlo sopprimere? Dopo tutto aveva ancora delle conoscenze in quel campo.
Poi decise di affrontarlo.
Imboccò la sotterranea fino alla piazzetta con i negozi. Lo cercò con lo sguardo ma non c’era. Se ne era andato. Qualunque cosa avesse voluto da lui vi aveva rinunciato. Non aveva avuto il coraggio di organizzare un ricatto. O forse lo avevano semplicemente arrestato. Ma chi era, dopo tutto? Qual era il suo passato? Chi vive per strada è disperato, certo, ma ha anche imparato l’arte della sopravvivenza.
Proseguì la sotterranea deciso a buttarsi alle spalle quella brutta esperienza. Quando lo vide. Si era solo spostato. Era nella stessa posizione dell’altra volta, con il cane disordinatamente accucciato ai suoi piedi. Ora l’uomo aveva un’aria spaurita e indifesa. Tutto sommato non sarebbe stato difficile avere la meglio su di lui. Pensò.
Si fermò un attimo per raccogliere le idee. Che cosa avrebbe potuto dirgli? Avrebbe improvvisato; sicuramente lo avrebbe minacciato facendogli vedere la Glock che spuntava dalla cinta dei pantaloni. Non c’era da scherzare con un tipo come lui.
Nel frattempo, poco distante, notò un uomo che stava dando del danaro a un bambino che, tagliato il flusso incessante di gente da e per la stazione, si avvicinò al clochard mettendo la moneta nel bicchiere di Coca-cola. Il cane tirò su la testa per poi riabbandonarsi al suo sonno artificiale.
Il bambino si stava allontanando quando l’uomo lo prese all’improvviso per un braccio e, guardandolo fisso negli occhi, gli disse:
«Io conosco il tuo segreto.»
Oh… scusami ! Pensavo fossi una briciola… Comunque cambia poco, ma è meglio saperlo…🤭
Ora conosci il mio segreto 😉 (che poi proprio segreto segreto…)
Beh… Dovrebbero mettere un po’ tutti in evidenza il simbolo per evitare che si faccia confusione… Adesso che il segreto è stato svelato , non farò più confusione… Ciao briciolo !🥰🙏🍀👍
Tutti abbiamo dei segreti, ma spesso c’è chi ha la vista e il cuore più profondo di altri è allora che si va a fondo e si legge nei meandri della mente altrui ,nsolo i superficiali non vedono mai nulla…In fondo ad uno sguardo c’è la profondità dell’ Anima e un abisso da scoprire…Leggere dentro la gente è possibile, ma ci vuole empatia, feeling e interesse per poter aiutare… Buona Domenica Briciola e sereno Weekend 🥰💞🌹
Hai ragione. M saper leggere in profondità il cuore degli altri è a volte un’arma a doppio taglio. A volte si capiscono verità non confessate che non si vorrebbero mai conoscere.
Leggo sempre gli occhi della gente ed è anche doloroso…Hai ragione ! Ciao Cara !💞☕
😌 Sono un ‘caro’
The words flow so well, and matches the photo – brilliant work.
Conosco il tuo segreto….
Menomale che io conosco il tuo 😂
Molto bello come sempre Briciola
Bel racconto, davvero…
Complimenti
Un brutto segreto ,tanto per restare sul leggero ,che segreto non è ! E chissà se la storia continua , io credo di no…
Ciao
Si… sembra che questa frase colpisca chiunque…tanto tutti hanno un punto debole…
NOTTE!
Bel pezzo…
Ha lanciato un sasso tra la folla e qualcuno avrebbe colpito. Tutti abbiamo segreti con non vogliamo confessare.
Eh… abbiamo tutti un “segreto”… qualcosa di scomodo che ci ingombra la mente. O no?
Come no… l’importante che rimanga segreto 🤓
Mentre leggevo sentivo che sarebbe finito tutto in una bolla di sapone. A quanti e quante volte capita ad ognuno di noi di farci delle paranoie mentali senza fondamento?
«Io conosco il tuo segreto.»
forse… queste parole erano il suo modo di dire…di spaventare… di attirare l’attenzione… sia dell’uomo… sia del bambino…
forse avrebbe voluto che oltre alla moneta… si fermassero a parlare un po’ con lui… che non vedessero solo “un barbone”…ma un essere umano povero… (molto probabilmente non aveva più voglia di vivere o nulla da perdere…)
bello!!! 😉
bello <3
Bene Briciola, però adesso anch’io conosco il tuo segreto. Sul serio, credevi veramente di riuscire a farla franca?
😂
Sei appena entrato nella mia lista di ‘soluzione definitiva’ 😇
Ok, allora ti aggiungo alla lista di chi mi ha messo nella sua lista.
😏
Sarebbe utile a questo punto una lista finale che contenesse tutte le liste…
Temevo per il barbone.
🙃
🖤