Quando realizzai che era davanti a me, in casa mia, lei si stava già sciogliendo i capelli. Per cui riuscii a blaterare solo un:
«Ma come hai fatto a trovarmi?»
«Ho provato a chiamarti per telefono, ma era muto.»
«Hai ragione, ho un pessimo rapporto con il telefono. Quando non voglio essere disturbato lo stacco.»
«E cosa fai di così importante da non voler essere disturbato?»
Il tono era malizioso. Il suo viso, invece, bellissimo. Due gote di pesca, uno sguardo dolce come di chi vuole piacere per sedurre.
«Mi ha colpito molto quello che dicevi l’altro giorno a ‘Gi e agli altri sul diritto di andare in mille pezzi quando si è fragili» fece lei arrossendo un poco.
Io la guardavo stupito. Non pensavo che neppure mi avesse ascoltato a quel compleanno, anche se lo avrei desiderato fortemente avendo creduto, appena la vidi, che non ci fosse che lei in quella stanza.
«Così…» continuò lei passandosi le mani nei lunghi capelli corvini per ravvivarli «…come si dice, passavo da queste parti e sono venuto a dirtelo. HO fatto male?»
Un bagliore si staccò dai suoi occhi che mi trafissero il cervelletto.
«Possono offrirti qualcosa? Un tè?» chiesi deglutendo a fatica.
Lei mi sorrise, assecondando il gesto della mia mano che le sfiorava la schiena per invitarla ad inoltrarsi nell’appartamento. Si mosse lentamente lasciando al suo posto l’ombra del suo profumo di mirra e ambra.
Mi misi sulla sua scia. Poi, quando, dietro di lei, sfilai davanti al mobiletto che sorreggeva il telefono, con mossa rapida sollevai la cornetta e la posai sull’elenco telefonico.
un giorno chiamerò, e il telefono darà desolatamente il segnale di occupato… eleonora
rimetti a posto quella cornetta, è da ore che provo a chiamarti!!!
sei riuscito a farmi sentire tutto il fascino dell’attesa.ciao cico
IO penso che chi ti leggerà con pazienza saprà cosa è successo poi……. Un beso …. Luna
Bello…mi piace proprio il tuo blog 🙂
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Mettere il mondo in attesa, con una tazza di tè e una scia di mirra e ambra…invece di andare in mille pezzi spesso è da fare.m.
…ed il resto del mondo può attendere…
:))) Staccare tutto, subito!!!
un bel racconto, ma dovresti osare di più nella scrittura, essere meno formale, più innovativo, ciao
Ah però…!!! Mi piace.
Ci lasci col fiato sospeso…e sul piu’ bello?! EMeglio forse,ognun si immaginera’ il finale che piu’ preferisce no? 😉 Cmq so che il grigio si incontra spesso nella vita…ma chissa’…forse diventera’ bianco…o nero! Buonanotte! 🙂
e poi?
momenti così, in cui valga la pena di staccarsi da tutto, ce ne sono pochi.
ti auguro di incontrarne, che il ricordo di questi attimi è uno dei più dolci che so.
D’AMATO (Confindustria)
«Gli stipendi crescono più del costo della vita»
HA RAGIONE!
I loro stipendi e quelli dei parlamentari crescono ben più che il costo della vita.
due battute in due giorni…..wow
E’ sempre bello leggere i tuoi post. E trovo davvero che il tuo blog sia uno dei più belli.
Un bacio