Lei era fatta così. Una sete inestinguibile di misurarsi, di provare i propri limiti, spostandoli sempre un po’ più in là. Forse perché doveva provare qualcosa a sé stessa. O, peggio, doveva provarla a lui che l’aveva cresciuta senza considerarla come lei avrebbe invece voluto. E ora lui non c’era più, da tempo, ma quella sete era rimasta. Inesauribile.
Ad ogni prova, la stessa incertezza, la stessa paura. Tanto che per superare il blocco doveva finire per affrontarla all’impronta, senza pensarci troppo su. Perché la trappola del suo carattere razionale era sempre lì, pronta a scattare e a inibire ogni movimento per poi divorarla con la frustrazione bruciante di essere stata un’incapace e un’inetta.
Così era accaduto quando si era trovata ad affrontare per la prima volta un trampolino olimpionico di salto con gli sci. Era salita fin sulla rampa di lancio pressoché a occhi chiusi e poi, subito dopo averli spalancati, si era subito lasciata andar giù senza pensarci, prima che la visione di quella discesa ripida, di quell’immenso spazio vuoto sotto di lei, le paralizzasse il cervello. Tanto che il suo amico fidato, Jason, che sempre l’accompagnava nelle sue folli imprese, non aveva fatto in tempo a riprenderla con la cinepresa, che già lei sfrecciava nell’aria come un sasso lanciato da una fionda.
Così lo stesso era accaduto quando si era trovata a voler provare a fare il bagno nella vasca degli squali bianchi. Anche se sapeva che l’immersione avveniva sotto l’occhio vigile dell’istruttore c’era sempre un margine di rischio imponderabile; che era poi quanto andavano cercando tutti quelli che, come lei, volevano fare quella esperienza forte. L’anno precedente c’era stato infatti un incidente, con uno squalo tigre però, proprio in uno stabilimento poco lontano, attrezzato per un’avventura del medesimo genere. L’impianto era rimasto chiuso per molto tempo per accertamenti e non tutti i particolari erano stati poi resi ufficialmente noti.
Nonostante ciò, mentre gli altri suoi amici ancora stavano parlando a bordo vasca per prendere coraggio, lei, sorprendendo tutti, si era tuffata immediatamente; prima, insomma, che la vista di quegli enormi pescecani gli annebbiasse la vista.
E ora era il turno del bungee jumping. Il ponte che aveva scelto per il cimento era uno dei più alti di Europa. Quando seppe che si buttavano anche da lassù, capì subito che lo avrebbe dovuto fare. Assolutamente.
Si preparò con il suo caro amico che, come al solito, aveva cercato vanamente di dissuaderla. La donna mise il casco, indossò l’imbracatura e le cavigliere con i moschettoni. Il cuore le batteva a mille perché il panico da vuoto era quello che per lei era il più duro da vincere. E l’altezza era davvero considerevole.
Quando fu il momento, abbracciò Jason come non aveva mai fatto prima. Lo abbracciò così a lungo e così intensamente che lui pensò che quella potesse essere la fine di una bella amicizia e l’inizio di qualcos’altro. Poi lei si approssimò al bordo del ponte e chiuse gli occhi. Recitò a fior di labbra solo le prime parole dell’Ave Maria, come faceva di consueto come in un rito. Trattenne il respiro e si lanciò.
Gli astanti la guardarono eseguire un perfetto volo d’angelo accompagnando il suo tuffo con un prolungato “oooooh” a bocca aperta. Era bellissimo vederla volare a quel modo, pensò Jason, riprendendola finalmente in un video spettacolare.
«Ma è impazzita?» si sentì urlare subito dopo, lì accanto.
Era l’organizzatore dell’evento che si era avvicinato alla balaustra del cavalcavia guardando giù nel vuoto.
«Non mi ha dato il tempo di assicurarla alla fune elastica!»
https://sergioferraiolo.com/2022/08/11/primi-posizionamenti-e-primi-distinguo/
nuovo logo? carino però mi manca la mucchetta…mi abituerò
Ogni tanto bisogna rinnovarsi, non trovi?
Ecco la macchina, si hai ragione, i cambiamenti fanno bene
a volte la soluzione alle nostre paure … è la mancanza di una corda legata alla nostra “vita”
Così però rischia di essere un po’ troppo drastico e definitivo, non trovi?
Però mi sembra che la protagonista sia una donna che non pensa oltre il tempo necessario per non tirarsi indietro
Infatti, è così
Mi fa pensare alla parabola millenaria di Icaro, caduto in mare per aver tentato di volare troppo vicino al sole, personificazione di un umanità che nel suo continuo tentativo di superarsi non guarda a possibili rischi. Una lezione da imparare soprattutto in questo secolo di così grande sviluppo tecnologico, come ho scritto in uno dei miei articoli…
Fantastic!
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Chi non si pone un limite autonomamente rischia il botto!!!
Questa la morale secondo me…
Bel pezzo…Sagace alla tua maniera!!!
Buona notte!
Mai affidare ad altre mani l’aggancio dell’imbracatura.
un ultimo volo perfetto con Jason che finalmente l’ha filmata.. Peccato che …
😲 Penso proprio che questa è il suo ultimo volo.
P. S. Ti ho aspettato parecchio ieri e temevo che non avrei letto nulla questa settimana… 😔 ma ti ho trovato oggi 😀
E vabbè. L’importante è che sia riuscito bene il video.
🙄
da metà in poi, ho temuto arrivasse il brivido finale e… eccolo puntuale e sconvolgente.
👏
Colpo di scena finale e fatale …
Bravo 👏 ciao 💚💙
Brividi…