Stavo arrabattandomi su che sugo di pomodoro in barattolo sarebbe stato meglio comprare (sembra che negli ipermercati lo facciano apposta, con tutta quella varietà di preparati, a metterti in difficoltà) quando vedo che un uomo sulla sessantina, giaccaincravattato di tutto punto, aria professorale e di sussiego, si avvicina ad una coppia che faceva la spesa. Accanto a loro c’era un bambino, sui quattordici anni di età, che spingeva una carrozzina, di quelle ultramoderne, con un neonato a bordo.
«Questa carrozzina non va» esordì il tipo facendo un leggero inchino all’indirizzo della signora. «Lo schienale non è ergonomico ed è troppo spostato all’indietro, in caso di rigurgito, il piccolo potrebbe soffocare… glielo dico a ragion veduta, sono infatti il prof. Mario De Mari, primario del reparto di Chirurgia pediatrica di Capaglossa… Inoltre la medesima carrozzina non ha sufficiente protezione nella parte laterofrontale: il neonato potrebbe scivolare di sbieco e farsi molto male.» Il fatto che l’uomo, casualmente, calzasse un guanto di plastica, di quelli che si usano per scegliere la verdura e pesarla, gli conferiva ancor più, sottolineandola, quell’aria da chirurgo appena uscito dalla sala operatoria che si era attribuita.
La donna sorrideva gentilmente standosene in silenzio.
«Le mamme giovani e sane come lei devono essere sensibilizzate» continuava l’incravattato, imperterrito. «La prevenzione, nelle morti neonatali, è fondamentale.» E, così dicendo, il medico fece una risatina di compiacimento alla coppia, cercando consenso anche nella mia direzione; al che io finsi un improvviso e irrefrenabile interesse per una passata rustica a pezzettoni. L’uomo eseguì poi un ultimo leggero inchino a tutti e se ne andò via soddisfatto trascinando il proprio carrello della spesa.
La donna a quel punto si girò verso il marito e disse:
«What’s happens?»
«I don’t know, darling» rispose l’altro alzando le spalle.
😀
Ben tornato, Briciola! Le vacanze ti hanno fatto proprio bene, il tuo stile si è arricchito, non c’è più solo la spiazzante battuta finale, ma una notevole ricerca tematica e di lunguaggio . Continua così!
Cmq, sei senza speranza: vedo ancora che si ostinano a crederti femmina!
sempre in forma, vedo! bacibà
Geniale! Come al solito il “tocco sbriciolato” si vede nel finale! 😉
Kisses!
Ciao Briciola,io passo sempre di qui e quindi ogni tanto lascio i saluti.
bentornato signor bnl, spero che la sua vacanza su Urano sia stata riposante, in fondo è più il viaggio che altro… 🙂
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ti auguro un dolce fine settimana-un bacio-daisi
Come avrei voluto assistere ad una scena così… Strepitosa.
I vantaggi dell’ignoranza linguistica. Capitò anche alla mia compagna tedesca di essere minacciata da un teppistello napoletano e restarsene così fredda da farlo allontanare un po’ spventato con la coda tra le gambe. Lei a quel tempo non capiva una parola di italiano. Figuariamoci il dialetto della mia terra.
eh eh eh…sembra campanile.
Allora, eta`?????To pregoooo!!!!!!!!!!!!E puoi dirmi come devo fare per fare quelle cose che ho chiesto nel mio ultimo post?????
Sei bravissima…grazie della visita.
Ciao grazie per la visita.
gli anglosassoni hanno questa tendenza storica a guadagnarci dall’ignoranza…
(spassosissima quella dello zucchero a velo, non è che in newsletter aggiorni anche sulle vignette? Non vorrei caricarle sul mio blog, solo leggerle tutte…)
g.
ahpperò! mariodemari avrebbe saputo dirlo in inglese???
Per fortuna che erano stranieri!
Ah, che culo! 🙂
Dio mio!Ma io ti adoro!Sei troppo sbriciolato.Hai mai pensato di fare dei cabaret?^__^
Ah!Una domanda:ma tu quanti anni hai, si puo` sapere?
:-))
odio le cravatte! *_*