Il veterinario scese dalla Panda sbattendo due volte la portiera. Un giorno o l’altro avrebbe dovuto decidersi a farla riparare. Suonò alla porta del villino. Dall’ultima volta che era stato lì, il giardino era meno curato e c’era disordine sotto il patio. La signora Lucia ci mise un po’ ad aprire, la gamba con l’andare degli anni le faceva sempre più male.
«Oh dottore, meno male che è venuto subito. Il mio Bobby sta davvero male» e subito si inoltrò nella casa, zoppicando.
«Di cosa si tratta, esattamente?» chiese il veterinario facendo entrare per prima la borsa.
«Il mio cagnolino sta male…»
«Lei ha un cane?» si domandò l’uomo fermandosi di colpo pensoso. Poi si scosse. C’era un cattivo odore in quella stanza, che prendeva allo stomaco.
«Certo, che ho un cane. Bobby, no?»
La donna arrivò nel salottino seguito dal veterinario che si guardava in giro, in cerca dell’animale. «Non ho capito però cos’ha…» insistette il veterinario.
«Questo me lo deve dire lei…»
«Sì, certo. Ma che sintomi ha? Vomita? Perde il pelo? Guaisce?»
«Macché» fece la donna anziana abbandonandosi sulla poltrona come fosse sfinita. «Niente di tutto questo. Ha delle turbative psicologiche».
Il veterinario posò la borsa su un tavolino, facendosi serio. Attorno a lui i mobili erano ingombri di carte e scatole. C’erano giornali, piante, coperte appallottolate e avanzi di cibo per terra. «Turbe psichiche, ha detto?» In quel mentre arrivò Bobby con passo cadenzato e lo sguardo vispo. Bobby era un gatto.
«Bobby crede di essere un gatto» fece la donna al dottore allibito. «Da un po’ di tempo a questa parte non mangia più il suo solito pappone, ma vuole pesce e croccantini». La donna accennò a un sorriso, ma si vedeva che era preoccupata. I suoi capelli erano così bianchi da avere una leggera sfumatura di azzurro. «Che cosa gli può essere accaduto? Una settimana fa è stato anche peggio e mi sono spaventata. Pensava di essere un canarino e svolazzava per tutta casa, sporcando dappertutto. Per fortuna è durato solo qualche ora così ho creduto di non disturbarla».
«Gli faccia bere molta acqua, signora» disse arrendevole il veterinario accucciandosi e accarezzando il gatto che gli si strusciava contro. «Invecchiando i cani spesso si trasformano. Ma non è niente di grave, basta assecondarli».
«Lei dice, dottore?»
«Sì, ma se si trasforma in un pescecane, mi avverta».
Mi piace molto. Trovo che sia veramente difficile far trasparire tenerezza sensibilità rispetto e le mille sensazioni che si agitano nella mente e nell’anima in un racconto così breve e che si presenta con un tono delicatamente leggero. I pezzi di questo tipo sono quelli che preferisco tra tutti quelli che scrivi, che sono comunque sempre di ottimo livello.
elisabetta
Come si dice?
L’importante è crederci!
Il cane è riuscito a convincere persino il veterinario. Ma non è che il veterinario fosse un cane veterinario?
per non parlare di quella volta che Bobby si convinse di essere un panda, anzi no una Panda
il problema fu che s’impuntò di andare solo a super e si sa che la super non si trova più in giro
E quando Bobby penserà di essere un uomo?
La leggera follia della donna è ammirevole.
Ehehehehera come vederla, l’espressione del Dottore.
Un racconto divertente, solare… BriciolO, tutto bene!?! :pppppp
Simpatico racconto.
Non resta che sostituire con un sorriso, le parole che, in casi del genere, non serve pronunciare.
Buona settimana, Bric. TT