Il cespuglio di gelsomino necessitava di una bella potata. Il vento gelido del nord lo aveva qua e là bruciato. Così Jack decise che quella era la giornata giusta, prima che la pianta cominciasse a metter nuovi getti. E aveva appena afferrato il primo tralcio tra le mani, pronto al taglio, quando dal folto del cespuglio sentì un rimestare di foglie. Fece un passo indietro. Poi si avvicinò nuovamente: ‘forse è solo un merlo’ pensò. Ma il rumore sordo che subito sentì al piede della pianta gli fece capire che doveva essere qualcosa di diverso. Andò senza esitazione in cucina e con le stesse cesoie che ancora aveva in mano, tranciò di netto una coscia dal pollo che avrebbe dovuto servirgli da cena e la sistemò all’interno di una trappola che l’anno precedente aveva usato per la caccia. ‘Se è una faina o una puzzola, non resisterà a questo profumo’ si disse a voce alta. Sistemò la gabbia in modo accurato e se ne andò.
L’indomani trovò la gabbia schiacciata e scaraventata da un lato. Del pezzo di pollo neppure le ossa. L’uomo decise allora che era il caso di andare vedere di cosa si trattasse, qualunque cosa fosse. Iniziò a tagliare i tralci, spessi in quel punto ben più di un metro, fino a quando non scoprì che la pianta nascondeva una grossa spaccatura nella roccia. ‘Abito in questo posto da più di quindici anni e non me ne sono mai accorto’ mormorò tra sé e sé sorpreso. Prelevò dalla macchina la torcia che usò per illuminare quella che ormai sembrava una piccola grotta. ‘Un nascondiglio perfetto per una grossa volpe o forse un lupo’ pensò sorridendo. Si arrampicò allora con circospezione sul muretto che costituiva il largo basamento di tufo che conteneva il gelsomino. Ma la scarpa gli scivolò facendolo finire a testa in giù nella terra: la torcia rotolò via così come le cesoie. Fu quello il momento in cui, dal buio della grotta, uscì di scatto una mano poderosa che lo artigliò per i capelli trascinandolo di peso a sé.
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Le tue vignette sono sempre insuperabili. E a colori hanno una marcia in piu’!
BEL BLOG COMPLIMENTI
ma che ne fa del cadavere? se lo mangia?
anch’io dovrei potare il gelsomino del mio giardino… c’
Sono capitata per caso sul tuo blog, ho letto percaso il tuo post: percaso non è che lo finisci???
Non puoi lasciarmi con questa ansia dentro! Aiutami!!!
Ci fai rimanere con il fiato corto a immaginarci il finale, e magari a costruircelo a nostro piacimento. Scrivi sempre benissimo peròciao da stella
Lo sapevo che nn dovevo leggere a quest’ora..brrrrr….^^
Il gelsomino… mi piace un casino: pensa che ne ho una pianta nel io giardino…ciaooooo:-)
mai scontato, sempre capace di stupire; bacionotte, g.
non riuscirai a non farmi adorare il profumo dei gelsomini!! per il resto.. pare anche a me, dunque: prepariamoci!
E’ lui, o non è lui quello che si nasconde tra i cespugli di gelsomino?
🙂 ciao*
:-O spettacolare veramete!!
Eh, ragazzi, il finale ce lo ritagliamo da soli, come i vestitini delle bambole di carta 😉
Un consiglio a coloro che devono potare gelsomini: andateci di lanciafiamme. (ho finito giusto ieri di leggere tutti i post… tanto di cappello.)
e si ricordò dove aveva messo la suocera..
Oddio, menomale che io il gelsomino l’ho già potato.
non puoi lasciare tutto così in sospeso…blocchi il respiro a mezza strada tra il diaframma e le tonsille…
e la coscia di pollo, era cruda? e l’uomo si è fatto male cadendo?
ma le cesoie l’uomo nella grotta le ha prese?
non mi lasciare cosììììììììì………….
oddio no non mi lasciare così……….. cazz, che suspence! e che succede? e chi era l’uomo che viveva nella grotta?
e come faceva ad uscire con tutto quel gelsomino davanti?