La Storia del Fattore

Non è vero che mi ripeto. Almeno non così tanto come dite voi.
Lo dite solo per prendermi in giro.
La Storia del Fattore? Sì, forse l’avrò raccontata qualche altra volta, ma certamente non a voi. Me lo ricorderei bene e posso escluderlo categoricamente. È vero, sono diventato vecchio e mi si affastellano un mucchio di aneddoti nella testa. E a volte mi dimentico anche a chi ho raccontato cosa. Ma sono sicuro però che a voi non l’ho mai detta.
Come sarebbe a dire che non è vero?
Beh, allora se pensate sul serio che non sia così, che la conoscete già, allora raccontatemela voi, la Storia del Fattore. Su vediamo, forza. Visto che fate tanto gli spiritosi. Scommettiamo che non ne siete capaci, scommetto quello che volete.
Allora? Non ci riuscite, vero? Raccontate, su… che ci vuole a raccontarla, quando la si conosce? Se la sapete non avrete difficoltà.
No. Ecco, vedete, non fa affatto così come state dicendo. Tirate solo ad indovinare.
L’avevo detto che a voi non l’avevo mai raccontata.
No. Non comincia affatto in questo modo. No, il Testimone di Geova non c’entra niente e neppure il venditore di calendari. Ecco, siete proprio fuori strada. Non era neppure di notte, ma che dite? Era pieno giorno, altroché.
Vedete, questa è la riprova. Mi prendete solo in giro. Non potendo attaccarmi in un altro modo mi dite queste brutte cose, che mi ripeto. Non c’è più rispetto, ecco.
E poi le mie storielle sono tutte interessanti e divertenti oltre che inedite.
Sì, esatto, tra quelle, c’è proprio la Storia del Fattore che forse è la più bella di tutte.
Certo, se ve l’avessi raccontata sapreste bene che è divertente. E invece no. Non sapete cosa vi perdete.
Come?
No. Adesso non ve la racconto più. Mi avete contrariato.
No, non ci penso proprio. Non mi va. No, ho detto di no. Dopo quello che mi avete fatto.
Non mi fregate più.
Appena comincio a raccontarla sono sicuro che mi dite subito che l’avete già sentita e ricominciate daccapo a prendermi in giro e a mettervi a ridere. E non lo sopporterei.
Non avete più educazione. Questa è la verità.
Ho settant’anni ma questo non vi dà il diritto di canzonarmi. Alla vostra età, poi. Non sono rimbambito. Non ancora, almeno. Il mio cervello funziona benissimo, eccome se funziona.
E tutto per una storiella, poi.
Che neppure conoscete.
Come quale?
Quella del Fattore.
Ma davvero la volete sentire?
Davvero-davvero‘ o ‘davvero-per-finta‘?
Certo che è divertente! Ma senti questa! È la Storia del Fattore! È divertente sì, anche perché non l’avete mai sentita.
Beh, se proprio insistete.
Ma state insistendo oppure no? Non capisco bene…
Sì?
Allora, va bene. Aprite bene le orecchie. Perché la racconterò solo questa volta e poi mai più.
Dovete sapere che un giorno, avevo appena finito di vangare l’orto ed ero tutto sporco di terra, quando…

19 pensieri su “La Storia del Fattore

  1. https://i.postimg.cc/SxtZ1KnD/bonne-semaine-148.jpg
    Bonjour

    Ce n’est pas le moment de se sentir paresseux/paresseuse, mais le moment de se lever et d’y aller

    Que chaque matin soit lumineux en entendant le sifflement des oiseaux

    Que https://i.postimg.cc/SxtZ1KnD/bonne-semaine-148.jpg nuit te soit de tout repos

    Que ton après-midi soit génial
    Bon courage, mon ami(e) et fais en sorte que cette semaine soit exceptionnelle grâce à tes efforts

    Bise amicale Bernard

  2. è vero. La storia del fattore l’hai già raccontata. Devo raccontarla io? Ma allora ti tolgo la scena.

  3. ? Mi ha lasciata un po’ in dubbio questo raccontino… 🤔
    Comunque, c’è gente che giovanissima al giorno d’oggi che su ripete di continuo, purtroppo. Per me è il bisogno di farsi vedere, sentire, notare… È la paura dell’esclusione e della solitudine che, al giorno d’oggi, regnano sovrane.

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