La svolta (prima parte)

Tiffany Parker entrò nel locale a passo sostenuto, come se fosse in ritardo. Ma non lo era. Dietro di lei trotterellava serio e impassibile il fido aiutante John Xi Jung, coreann-american. Solo Tiffany fece un cenno di saluto al Barman mentre, di passaggio davanti al lungo bancone, si dirigevano entrambi nella sala ‘dietro’, quella del biliardo.
«Pensi che verranno?» le chiese Xi Jung constatando, nell’entrare, che la sala era vuota.
«Certo che verranno!» fece Tiffany con un tono di voce che faceva pensare esattamente al contrario.
«Io, in realtà, sono già qui…» disse Frank “Billo” Roof, dopo un po’, uscendo da un cono d’ombra. Si sentì soddisfatto per l’effetto che la sua comparsa inaspettata ebbe sui due. «Sono arrivato da qualche minuto» precisò guardando con particolare interesse la parte accesa del suo costoso sigaro dopo che lo aveva appena allontanato dalle labbra spesse.
«Hai invitato anche lui?» chiese stupito Xi Jung.
«Certo che ha invitato anche me. Sono forse troppo ‘cattivone’ per te, musetto giallo?» fece irridente il Malavitoso infilando una mano nella tasca di una giacca da duemila dollari. «Non vuoi dividere il tuo problemino con… come mi chiamasti una volta? Ah sì… con “un aborto di fogna”?
«State bravi tutti e due, siamo qui per una questione piuttosto importante…» esortò la donna. «E dobbiamo collaborare.»
«Hai sentito, ometto?» fece sprezzante “Billo” parlando ancora all’aiutante di Tiffany «dobbiamo collaborare!» e disegnò nell’aria delle virgolette.
«Certo che dobbiamo collaborare!» disse il Commissario Paul J. Harper entrando in quel momento in sala con l’Anatomopatologo Stu Riverstone, detto il “Mortimer”. «Dobbiamo mettere da parte le nostre passate… come dire… incomprensioni, e darci da fare.»
Tiffany annuì e prese posto sul divano seguita in questo da Xi Jung che ancora guardava di traverso “Billo”.
«E, ovviamente, dopo aver raggiunto una intesa…» fece il Commissario con uno strano sorriso obliquo sulla faccia «ti arresterò per la rapina al Francis Capitol Hotel di un mese fa…» disse guardando “Billo” che, sbuffando, rientrò nel cono d’ombra della stanza. Xi Jung sorrise soddisfatto. Anche Harper e Riverstone a quel punto si sedettero.
«Ora che ci siamo tutti, volevo riprendere il discorso di cui vi avevo fatto cenno qualche giorno fa per telefono. Lo Scrittore Mark Turner, come sapete, ha smesso da tempo di scrivere. Dopo tre best-seller, grazie ai quali siamo diventati famosi anche per la serie televisiva che ne hanno tratto… non è seguito più nulla. E ormai sono cinque anni.»
«L’attore che mi impersona non mi assomiglia per niente…» si intromise a quel punto “Billo”.
«…dicevo…» continuò Tiffany alzando la voce «… il sig. Turner ha smesso da tempo di scrivere entrando così in una grave depressione che gli ha alienato amicizie e appoggi influenti nel giro grosso, anche perché ha iniziato pesantemente a bere e a farsi. È stato arrestato un paio di volte per disturbo della quiete pubblica e anche per danneggiamento di un ristorante. A volte la fama e i soldi, per chi ha avuto una vita “difficile”, come lo ha avuta Lui, fanno questo scherzo…»
«Anche a me, all’inizio della mia carriera, far soldi facili mi ha molto turbato, ma poi ho comprato una Rolls gialla e mi è passata…» fece “Billo” ridendo sguaiatamente. Quando si accorse però che aveva riso solo lui si azzittì di colpo. La stanza si riempì di nuovo di un silenzio teso, tanto da poter avvertire i rumori lontani provenienti dal bar oltre la porta chiusa. Tiffany sospirò con forza per poi continuare.
«Noi tutti, come Personaggi, non possiamo consentire di finire nel dimenticatoio in questo modo. Almeno io e John non ci riusciamo, non so voi. Non senza lottare. Siamo riusciti a fatica a guadagnarci il rispetto e l’ammirazione del pubblico in un ambiente, come quello dei romanzi gialli, dove è molto difficile farsi strada, come sapete… Insomma: vorremmo mantenere il nostro status quo.»
«Sì, ben detto» convenirono gli altri.
«L’idea è allora quella di far giungere in qualche modo allo Scrittore, il ‘nostro’ Scrittore, una trama con i fiocchi come suggerimento per un nuovo libro. Se Lui ha il blocco dello scrittore, noi gli passeremo degli spunti e anche qualcosa di più. Lui poi farà il resto. Questo, prima che si autodistrugga con alcol e droghe. In fondo se siamo diventati quello che siamo oggi, lo dobbiamo solo alla Sua penna.»
«E dove la troviamo una trama del livello degli altri tre libri?» fece l’Anatomopatologo Stu Riverstone rompendo finalmente il suo mutismo.
«Io e John…» principiò Tiffany che aspettava quella domanda.
«Cioè l’ometto giallo…» masticò tra i denti “Billo”.
«Io e John…» ripeté Tiffany, dando un’occhiataccia al Malavitoso, «è un po’ che ci stiamo pensando e avremmo trovato queste idee che vorremmo sottoporvi.»

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12 pensieri su “La svolta (prima parte)

  1. Pingback: Rassegna stampa | La Corte

  2. Bonjour
    Le jour vient de se lever c ‘est l’heure du petit déjeuner
    L’occasion pour moi de te rappeler notre amitié
    Je voulais mettre un peu de sucre dans ton café
    En te souhaitant une bonne journée
    Le soir après ce petit écris pour toi
    Me rends heureux en pensant que tu es pu le lire
    Tu es un ami ou une amie merveilleuse
    Je te destine un petit bisou
    Ton ami BERNARD

    https://i.postimg.cc/tgb2kr9x/savoir-etre-heureux.jpg

  3. Molto bene, però adesso devi darci una seconda parte all’altezza della prima, e non la vedo facile.
    😉

    Tra parentesi, credo che il 29 settembre sia il tuo compleanno, e se è così colgo l’occasione per augurarti di poter scrivere ancora altre migliaia e miliardi di bellissime storie.
    🥳🎂🥳

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