Girotondo d’amore

Spinse il collo verso l’alto caso mai riuscisse a vederla. Non era vicino al muro, né sul davanzale come faceva sempre appena smetteva di piovere. Fred, la coccinella, decise un volo di ispezione fin a quando la intravide sul vaso di petunie. Atterrò sul bordo, dall’altra parte dei fiori, con circospezione. La guardò di nascosto: era stupenda sotto i raggi di sole del mattino, altera, con i suoi punti neri, uno più bello dell’altro. Ebbe un fremito, mentre lei, incoraggiata da un colpo di vento, si lasciò trasportare in un volo liberatorio in quell’aria fresca e carica di profumi. Fece una cinquantina di metri, ondeggiando a zig zag, per poi posarsi sulla forcella della ruota di una grossa moto nel parcheggio. Fred prese coraggio e le andò dietro. Era deciso a fare qualcosa, non poteva continuare così standosene in disparte. Le atterrò davanti: Rosy si girò un poco facendo finta di non averlo visto arrivare. Lui sbatté le ali per produrre quel rumore che sapeva essere irresistibile. Eseguì anche una piccola danza, con quei movimenti che tanto gli riuscivano bene. Rosy si incuriosì e si voltò per osservarlo meglio. Si guardarono per una manciata di secondi che a Fred sembrarono indimenticabili. In quello stesso istante, un ragazzo salì sulla moto e calzò il casco. Con una mossa rapida accese il motore e immediatamente partì. Fred, che si trovava appoggiato a un raggio della ruota, cominciò a volteggiare vorticosamente. Più la velocità aumentava più si sentiva schiacciato in quella posizione precaria senza riuscire a muoversi. Ogni volta che passava davanti a Rosy, anche lei appiattita dalla velocità, ma al sicuro sulla forcella, avrebbe voluto dir qualcosa per rincuorarla. Però non ci riusciva, non capendo più neppure dove si trovasse la testa e dove la coda. Si sentiva malissimo. Dopo un paio di curve a mozzafiato la moto si fermò inchiodando. E come era salito così il conducente scese di fretta, mettendosi persino a correre fino a sparire. Fred era ancora aggrappato al raggio sottosopra e senza fiato. Anche Rosy era lì, spaventata e intirizzita. Il mondo attorno a lui pareva una trottola e non accennava a rallentare. Ma erano ancora una volta una davanti all’altro. Fred frullò le ali per farsi coraggio senza riuscirci, e pensò:
«Perché ogni volta che la guardo negli occhi mi deve sempre girare così tanto la testa?»

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