‘Viene da Malmo, in Svezia’ tradusse Pani che aveva lavorato all’estero per tanti anni.
‘Che ci fa qui, con quel bestione?’
‘Dice che è il suo nuovo sat-nav, il navigatore satellitare, ad avergli indicato questa come la strada più breve per il Sud’.
‘Ma non è il percorso più veloce, c’è l’autostrada…’ obbiettò qualcuno.
‘È la strada più breve!!!’ ribadì il biondo in svedese finendo la terza birra. E senza neppure cercare di smorzare un rutto spontaneo che fece ballare i tavolini, l’uomo uscì di fretta dando l’impressione di voler sradicare la porta che aveva davanti. In pochi balzi fu in cabina. Un frullo di passeri scappò all’accensione del motore. Pareva ci fossero due camion là dentro. ‘E ci sarà anche una matrimoniale altro che brandina!’ sentenziò uno magnificando da intenditore la montagna di metallo e plastica che si allontanava lentamente. La piccola folla, assiepata appena fuori il bar, avrebbe avuto di che parlare nei giorni a venire anche se ora non aveva più nulla da aggiungere a quell’immagine mitologica sempre più piccola.
Poi un fragore di metallo strusciato contro le alte finestre e un divellere di specchietti laterali delle macchine annunciò l’arrivo di un altro colossale autoarticolato. Si liberò agevolmente di un paio di segnali stradali e caracollò sicuro all’imbocco della piazza. Era come un tirannosauro appena stanato, pronto alla lotta.
Il sat-nav
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