«Sono il Principe azzurro. Avevamo un appuntamento. Vieni… andiamo» e le tese la mano.
La ragazza si spaventò. Rimase per qualche secondo immobile, poi richiuse rapidamente la porta dietro di sé.
‘Com’è bello…’ sospirò con la schiena appoggiata al legno della porta ‘magari mi ama. Ma che dico? Se neppure mi conosce… Non posso andar via con lui. I miei che direbbero? E poi devo finire gli studi e iscrivermi all’università. Ci sono dei programmi da rispettare, delle aspettative. Che ne sarebbe di me? Dei miei amici, della mia casa? No, non posso fuggire. Com’è bello però! Che occhi, che viso gentile!’ Scosse i lunghi capelli che le ricaddero sul viso. ‘Che sciocca! Ma ci penserà lui a me. Avrà senz’altro un castello da qualche parte, delle terre, una corte, dei servitori. Avremo dei figli bellissimi… una vita lunghissima e saremo felici, sì, me lo sento, il mio cuore non mi tradisce. E’ proprio il ragazzo più dolce che abbia mai visto. Ed è venuto apposta per me. Non sarò più sola…’
Respirò profondamente e quindi aprì di nuovo la porta. Non c’era però nessuno. Accese la luce sul pianerottolo e lo vide riverso da un lato, avvolto in una coperta.
«Ma tu sei diventato vecchio!» fece lei delusa vedendolo in volto.
«Certo» disse lui alzandosi «sono cinquant’anni che ti aspetto… ti sei decisa finalmente!»
La donna di colpo sentì tutti gli anni che aveva, si mise una mano sul collo. Si sentiva soffocare:
«Oh… è passato davvero tutto questo tempo? E che ne è stata allora della mia vita?»
L’occasione di una vita
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