Un esame di coscienza prima di mettersi a scrivere

crescere la piantaPrima di cimentarsi con la scrittura letteraria in genere (e per il web in particolare) occorre soffermarsi su un aspetto rilevante spesso trascurato: un sincero esame di coscienza.

A meno di non volersi, fin dal principio, prefissare traguardi modesti e quindi accontentarsi di approcciare un racconto un po’ come si farebbe con la lista della spesa, è bene riflettere se si è o meno in possesso di quel set imprescindibile di competenze (cognitive e non) senza le quali la strada da percorrere potrà mostrarsi impervia e frustrante.

Innanzitutto è necessario avere nel proprio background culturale un buon numero di letture fatte, di opere di autori sia classici che moderni. Un elenco di libri che possa essere considerato appena sufficiente porterebbe via molto tempo. Qui basti dire che bisognerebbe aver letto molto di più di ciò che si vorrebbe scrivere.

Una buona biblioteca è indispensabile per acquisire la sicurezza per affrontare l’impianto narrativo, per l’edificazione dell’intreccio, per impadronirsi della ricchezza espressiva nonché per padroneggiare la varietà stilistica e descrittiva dei personaggi oltre che per comprendere quanto già sia stato scritto, meglio e prima di noi, al fine di scriverlo in modo diverso o, meglio ancora, per non scriverlo affatto e praticare così la via avventurosa dell’originalità.

La lettura dei testi di chi ci ha preceduto (una lettura non superficiale, va sé, ma interiorizzata) incide profondamente nella radicazione in noi della struttura del ‘pensare scritto’, del pensare cioè come solo uno scrittore deve (dovrebbe) fare in vista della stesura drammaturgica del proprio lavoro.

tavolozza di colori come tavolozza per scegliere le paroleSecondo elemento imprescindibile dello scrivere è la buona conoscenza di grammatica e sintassi.

È imperdonabile che un buon scritto presenti marchiani errori scolastici di forma. Il giudizio negativo del lettore potrebbe arrestarsi alla prima scorsa del testo senza neppure poter apprezzarne il contenuto. Se si hanno lacune di questo tipo è bene correre (subito) ai ripari.

Terzo requisito è lo spirito di osservazione; essere capaci di incuriosirsi per quel che accade nella vita di tutti i giorni, cercando di imparare non solo dalle cose per come sono fatte e per cosa rappresentano, ma anche dagli animali e, ovviamente, dalle persone: scrutare in particolare per queste ultime il loro essere, il loro ‘esserci’, il loro specifico interagire con il resto del mondo, i loro più segreti linguaggi emotivi e corporei.

Non si può prescindere dalla realtà che ci circonda persino se si scrive di fantascienza: il racconto deve essere ‘inverato’ perché si realizzi l’alchimia del patto narrativo del ‘verosimile come vero’. Se si osserva la realtà con la stessa intensità che si riserva a vedere crescere un prato è meglio (molto meglio) cambiare atteggiamento. Sulla osservazione, in via specifica, rimando ad altro articolo presente in questa stessa sezione –> Osservare per scrivere – La realtà come spunto creativo).

Quarto aspetto: la fantasia o, in altri termini, spirito di immaginazione.

Contare su un proprio mondo interiore, cui poter attingere per le nostre storie. Il nostro mondo fantastico, pur se in modo non immediato o repentino, deve essere sempre accessibile e costituire il nostro più fedele compagno. Se non si ha capacità immaginativa conviene limitarsi alla saggistica o alla stesura di testi scientifici.

Quinta condizione, forse la più importante: la passione. Non bisogna mai stancarsi di scrivere, di imparare, di impegnarsi, anche tutti i giorni, con costanza e determinazione, provando e riprovando (dunque ci vuole anche ostinazione e caparbietà).

Mai farsi sopraffare dallo scoramento o dalla sfiducia nei propri mezzi. Mai smettere di ascoltare gli altrui consigli anche se scomodi, mai rifiutare le altrui critiche anche se severe, badando sempre a prestare attenzione a conservare la forza e l’umiltà di apprendere dai propri sbagli.

passione per la scritturaNel corollario dei presupposti necessari non ho infine voluto inserire il talento perché non è indispensabile (se lo fosse gli scrittori in giro temo sarebbero pochi).

O meglio, il talento è necessario per raggiungere l’eccellenza: chi non ce l’ha non lo può acquisire o acquistare (in caso contrario avrei già chiesto un consistente prestito in questo senso).

O lo si ha per dono divino o bisogna farsene una ragione. Non avere talento non significa tuttavia che non si possa scrivere benissimo e in modo proficuo e soddisfacente.
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IN CONCLUSIONE

Dunque, ricapitolando, di cosa si è parlato in questa pagina:

Prima di iniziare un’attività che ha il difetto di sembrare semplice e che invece è complessa e impegnativa, è necessario fermarsi un attimo per una riflessione sulle proprie capacità. Non tanto per rinunciare a scrivere, ben inteso, ma per correre ai ripari colmando le eventuali lacune.

È allora da ritenersi necessario:

  • avere alle spalle una buona biblioteca di libri letti;
  • possedere una buona base grammaticale e sintattica;
  • avere spirito di osservazione;
  • avere spirito di immaginazione;
  • non mancare di passione per la scrittura (con una buona dose anche di ostinazione e caparbietà);
  • e, perché no, un pizzico di talento.

Quanto basta, insomma, per un bell’esame di coscienza come prima cosa (giusto per essere onesti con se stessi e non perdere tempo) e poi, con l’abnegazione, lo studio e tanta pratica si possono raggiungere, anche se in tempi non brevi, ottimi risultati e grandi soddisfazioni. E questo è sicuro.

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21 pensieri su “Un esame di coscienza prima di mettersi a scrivere

  1. Sono curioso per natura. Sono un gatto infatti. Ho provato a farti delle domande dal mio blog, ma senza risposta.Non credo fosse il modo giusto. Ripeto. Sono un gatto. Riporto quindi qui il testo di quelle domande. “hai dato una rapida occhiata a tutti gli articoli o hai letto solo quello che era in cima alla lista in quel momento? Se invece è una strategia like per like, ex do ut des perché io faccia lo stesso col tuo, vuol forse dire che la qualità del mio scritto è così scadente che dovrò leggere il tuo libro sulla scrittura creativa? Nessuna polemica. Non mi appartiene. Sono, appunto, solo curioso. Grazie”(cit.). Sottoscrivo. grazie e ciao.

  2. Quindi ricapitolando il kit completo prevede: concreta conoscenza, spirito di osservazione, fantasia, passione e per abbondare un pizzico di talento…cmq sono carine anche le tre piantine…CIAO

  3. Molto interessante, solo perché amerei fare dello scrivere nn dico la mia vita, ma buona parte di essa, anche se per ora mi è impossibile, sono sicuro che servono tutti i tuoi consigli. Grazie alla prossima…

  4. ….devo essere storta perchè, a leggere i requisiti che si dovrebbe avere per scrivere (diciamo in modo decente?), mi viene l’ansia: paura di non possederli o di illudermi di averli…. :S
    utili sicuramente per chi ha più ottimisto di me! 😉

  5. Sono d’accordo, lettura e lessico sono le basi. L’onestà verso se stessi è invece una spina nel fianco, siamo tutti un po’ convinti d’essere talentuosi Hemingway… questo mi fa riflettere e un po’ tentennare… ma dove c’è dubbio c’è volontà di crescita, quindi sorrido: un esame di coscienza (letteraria) non mi farà male, per cominciare!
    Mai perdere la fiducia, invece, è un buonissimo consiglio!
    Speriamo in bene, scrivere per me è un piacere!

  6. Ottima analisi! Aggiungerei come requisito l’abitudine a guardare il mondo attraverso una propria prospettiva, dandogli un “taglio” particolare da riportare sui propri testi 🙂

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