Secondo me sì: la ritualità serve infatti proprio a sintonizzarsi con il proprio mondo interiore, a creare un binario verso la creatività; è una modalità inducente, agevolante persino rassicurante.
Se durante la fase di scrittura ci si blocca senza più riuscire ad andare avanti, la ritualità la resetta, rimettendo in moto il meccanismo inceppato.
Dunque non solo avere una routine è utile, talmente utile che, da quanto si legge in giro, è anche molto più variegata (e bizzarra) di quello che si possa credere (e di cui parlerò tra breve).
Quella qui di seguito è la mia routine di scrittura, quella che adotto ormai inconsapevolmente da anni e che sicuramente mi agevola nella stesura di un testo.
Innanzitutto occorre distinguere la scrittura vera e propria dall’ideazione della storia.
L’idea per un racconto (se ne è già parlato diffusamente altrove, –> Come farsi venire in mente una buona idea per un racconto; –> Quando la storia ti aiuta a scrivere la storia; –> Come allenare il muscolo della fantasia; –> Come far scoccare la scintilla della creatività) può venire in mente in un momento qualunque della giornata (persino quando si dorme) e non segue regole precise né previsioni di sorta; è improgrammabile per definizione: viene in mente e basta.
A volte, certo, è necessario ‘pensare’ all’idea, creare le condizioni per farsela venire; ma per fare questo non è necessario, a mio avviso, avere un foglio bianco davanti o la pagina vuota del programma di editing preferito. Si può optare per una passeggiata o fermarsi in qualche posto stimolante o semplicemente chiudersi nel proprio mondo interiore a prescindere dal luogo fisico in cui ci si trova (allora andrà bene anche quando si è in fila alle Poste per pagare un bollettino o si sta tagliando l’erba del giardino o si fa la spesa).
Siccome mi piacciono i profumi accendo un incenso profumato o aziono un profumatore. Il profumo ha l’effetto di rilassarmi, di tranquillizzarmi, di farmi abbassare la guardia, di farmi scendere a un livello di maggior attenzione verso me stesso ( per saperne di più sulla profumo terapia –> Rimedi naturali per ansia e stress: la Profumo Terapia).
La stessa cosa credo potrebbe funzionare (per altri) ascoltando della buona musica o con l’accarezzare il proprio gatto (–> Cos’è la pet therapy) o il succhiare bastoncini di liquirizia. L’importante è diminuire l’ansia (perché scrivere a volte è ansiogeno), attenuare la tensione di fondo e favorire la fluidità del pensiero ‘pensato’ e scritto, aumentando così il controllo (sul testo) e le potenzialità espressive in genere.
Secondariamente cerco un ambiente silenzioso (arrivo anche a staccare il telefono e il citofono di casa per accentuare l’isolamento) che è per lo più il mio studiolo, dove insomma il mondo esterno non possa prevalere su quello interiore; il ‘fuori’ deve essere neutro, deve esistere ma non ‘esserci’.
Prediligendo io per scrivere il giorno (durante la notte, come faceva Honoré de Balzac, non riuscirei davvero a scrivere perché il sonno mi sarebbe da mortale nemico) prima di iniziare metto qualcosa di comodo addosso (se non ce l’ho già) e mi siedo in poltrona perché stare su una sedia, prima o poi, mi crea tensione muscolare alla schiena e al collo (ci sono scrittori come Ernest Hemingway e Albert Camus che, per questo stesso motivo, scrivevano in piedi, mentre altri ancora, come George Orwell, Mark Twain e Marcel Proust scrivevano a letto, soluzione quest’ultima che, devo dire, è piuttosto interessante (ma c’è chi scrive anche stando nella vasca da bagno).
Occorre trovare poi la postura giusta, comoda, non intralciante (c’è chi non deve toccare con i piedi per terra o chi incrocia le gambe… ma io non arrivo a tanto); l’importante è che il corpo sia in quiete, in pausa, e sia dalla nostra parte e non contro (–> per orientarsi su questo specifico argomento –> Vuoi un cervello più efficiente? Controlla la postura!).
Quindi metto in ordine il desktop del computer (non scrivo infatti né a mano né con la macchina per scrivere, ma neppure come fa qualche scrittore eccentrico con le matite di cedro realizzate da nativi americani); tolgo i ‘residui’ del lavoro del giorno prima, mettendoli in ordine e poi leggo un po’ di notizie nei vari giornali on-line, rispondo a qualche mail, faccio un giro fuggevole su Facebook.
Terminata questa pre-fase che chiamerei ipnagogica se non fosse un termine che meglio si adatta alla traslazione della mente vigile alla fase del sonno (allorquando la mente pensa senza la gabbia del raziocinio, per un approfondimento anche per i riflessi sulla creatività –> Demoni del sonno e paralisi ipnagogiche) comincio a scrivere tout court, senza più fermarmi.
[space]
IN CONCLUSIONE
Dunque, ricapitolando, di cosa si è parlato in questa pagina:
creare una routine di lavoro che ci traghetti dalla vita di tutti i giorni ai momenti dedicati all’attività di scrittura, facilita la sintonizzazione con la propria creatività; aiuta in altri termini ad allinearsi con la parte più intima di se stessi entrando più facilmente in ascolto della propria sensibilità
[space]
Dai un’occhiata al libro SCRITTURA CREATIVA – ISTRUZIONI PER L’USO
[space]
[space]
-
Scarica gratis le Pillole di Scrittura creativa, un agile eBook sul mondo della scrittura creativa;
-
Scarica il gioco gratuito (un puzzle digitale per Win e MacOS);
[space]
↵↵ torna all’indice Scrittura creativa
- Un esame di coscienza prima di mettersi a scrivere
- Il lettore, questo sconosciuto – Il co-protagonista creativo
- Oralità e scrittura – Un dualismo ricorsivo senza fine
- Testo olografo, meccanico, tipografico e digitale
- Quale mezzo usare per sentirsi a proprio agio con la scrittura?
- La punteggiatura? – Un argomento importante da non trascurare
- Come usare il punto e virgola e non pentirsene
- Come usare la virgola e non pentirsene
- Come usare il punto e i punti di sospensione e non pentirsene
- Lingua, lessico e linguaggio – Differenze tra concetti simili
- L’approccio modulare al racconto prima di scriverlo
- Un luogo tutto mio che mi aiuti a scrivere meglio
- La pluridimensionalità del tempo nel racconto
- Come farsi venire in mente una buona idea per un racconto
- La scelta della persona narrante, il punto di vista dell’Autore
- La fabula e l’intreccio del racconto
- Prendere spunto dalla realtà per creare un buon Personaggio
- Una scheda per meglio gestire ogni Personaggio
- Come il Personaggio interagisce con gli altri Personaggi
- Assegnare al Personaggio il nome adatto
- Come allenare il muscolo della fantasia
- Come far scoccare la scintilla della creatività
- Il finale aperto del racconto. Il ruolo chiave del Lettore
- Osservare per scrivere – La realtà come spunto creativo
- Il blocco disfunzionale dello scrittore – Lo stallo ideativo
- Il valore delle parole – Dare il giusto peso a ciò che si scrive
- Quando la scrittura è musica – Un parallelismo interessante
- Lo spazio negativo tra le parole scritte. Di cosa si tratta
- Il pensiero creativo in modalità predefinita o di default
- Scrivere aiuta a scrivere meglio. La palestra del Blog
- L’effetto cinematografico nella scrittura
- La precisazione terminologica delle parole
- Il subintreccio – Come costruire storie parallele
- La cellula creativa – Da dove la storia trae origine
- L’interdipendenza narrativa – Tutte le parti della storia sono collegate
- Meno è meglio – L’editing riduttivo per valorizzare il testo
- Lasciare che il racconto sia terminato dal Lettore
- Un parallelismo tra scrittura e cucina
- L’importanza di orientarsi tra i significati delle parole
- Una tecnica utile per l’editing fai-da-te
- Il test di fluidità narrativa del racconto
- Quando la storia ti aiuta a scrivere la storia
- La routine di lavoro per favorire la creatività
- Da quale genere di letteratura voglio cominciare?
- Come mascherare il finale al Lettore
- Immedesimarsi nel racconto per entrare nel racconto
- Saperne di più su ciò che si sta scrivendo
- L’editing del testo a pubblicazione avvenuta
- La Regola del Tre – Una tecnica narrativa per rendere equilibrato il testo
- Il trattino e la lineetta negli incisi – Per non fare più confusione
- Il punto fermo e a capo nei dialoghi diretti – Per non fare più confusione
<– Quando la storia ti aiuta a scrivere la storia
–> Da quale genere di letteratura voglio cominciare?