FAQ

C’è una serie di domande che mi sento spesso rivolgere o che trovo anche formulate in mail o commenti. Le ho raccolte qui (insieme alle risposte), una volta per tutte, per ragioni di praticità.

L’idea di scrivere delle FAQ (Frequently Asked Questions, meglio conosciute appunto con la sigla FAQ, che, a non essere anglomani, si può tradurre anche come “Domande Poste Frequentemente”, ma allora avrei dovuto scrivere DPQ (ma nessuno capirebbe di cosa si tratta) me l’ha data tanto tempo fa un blog di eccellenza, Brodo primordiale, antesignano della blogosfera e maestro blogger, che ha chiuso purtroppo da diversi anni i battenti, come tanti altri, ma al quale ritengo doveroso rendere qui omaggio per il credit e per quel modo un po’ casual, un po’ appassionato ma tanto in gamba di fare blogging.
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Ecco le domande:

1. – Perché il nick Briciolanellatte?
cat and milkIn un primo momento avevo pensato di usare come nick la sola parola ‘briciola’, in quanto mi piaceva il riferimento a qualcosa di semplice, ma anche di essenziale e utile come il pane. Volendo raccontare fatti ed episodi della vita di provincia – che ha, di suo, uno stile di vita dai ritmi lenti e pazienti che ricordano appunto la preparazione del pane (come si faceva un tempo) – mi pareva quindi abbastanza indicato.
Poi mi sono reso conto che era anche un termine piuttosto generico, non sufficientemente individualizzante e personalizzato e, tutto sommato, abbastanza confondibile con altri nick o altri nomi comuni (un mio amico ha chiamato Briciola il suo golden retriever).
Ho pensato allora alla briciola di pane fresco che cade nel latte quando si fa colazione (magari con un generoso strato di marmellata di more fatta in casa) in un momento che è sì di relax, ma anche di congiunzione tra la presa di coscienza di sé dopo l’incoscienza del sonno e la concretezza della giornata ancora tutta davanti.
Mi è quindi venuto in mente briciolanellatte e mi è piaciuto (per la tutela del copyright del brand –> Attenzione al copyright).
Dunque la briciola è quella del pane. Non escludo però che possa essere anche di brioche che, quando è fatta bene, ha il suo perché.

2. – Come mai ha utilizzato una ‘mucchina’ come avatar?
bnlLa mucca (al pari della gallina) l’ho sempre trovata molto buffa per quella goffa simpatia che spontaneamente suscita. E poi, essendo un po’ il simbolo di una vita rurale oramai quasi del tutto scomparsa, è in linea stilistica con i racconti di paese di cui è il blog (anche se non in prevalenza) tratta. Infine, si ricollega al ‘latte’ del nickname.
Certo, avrei potuto mettere come avatar una baguette e o una brioche per ricordare la parte ‘briciola’ del nick, ma credo non avrebbe avuto una miglior riuscita. Almeno per me.
(Per saperne di più –> La buddy icon di Briciolanellatte Weblog).

3. – Di cosa trattano i tuoi racconti?
Principalmente, come scritto nella precedente risposta, della vita di provincia (ma, ultimamente non solo) Di quello che accade nei paesini dove l’esistenza sembra essere più semplice (per quanto molti problemi ci siano anche lì) e più vicina e attenta ai valori umani e sociali (dai un’occhiata agli Amici di Poggiobrusco e dintorni).
Per meglio orientarsi suggerisco di dare un’occhiata anche alla cartina stradale dei luoghi ove molti racconti sono ambientati.
Per saperne di più sulla giornata della settimana preferita per la pubblicazione dei post (–> Del perché pubblico la domenica)
Per le parole chiave del Blog (–> Le parole chiave del Blog).

4. – Se nel nick compare la parola ‘briciola’ che è di genere femminile, questo vuol dire che sei una femmina?
Assolutamente no. Sono un maschio (e mi chiamo Maurizio). Ed è una delle poche certezze che ho.
Non fatevi trarre in inganno pertanto da quella a finale di Briciola. In fondo Luca, Andrea o Nicola, non sono nomi maschili? E poi lo stesso termine ‘latte’ non è forse maschile? Pertanto non scrivermi commenti del tipo “sei dolcissima” e “sei molto aggraziata” e non inviarmi e-mail che iniziano con “Cara Briciola, sono un ragioniere di Vigevano, sono single e pieno di buone intenzioni, mi piacerebbe tanto invitarti a cena…” perché non attacca. Mi piacciono le donne (e solo quelle). E neppure poco.
Inoltre “Briciolonellatte” suonava davvero male…
Qualcuno ha anche scritto che sono troppo in gamba per essere un uomo. È un giudizio (che mi fu espresso peraltro da una donna) che ho trovato più inquietante che curioso.
È da quando ho aperto il blog, insomma, che ‘lotto’ simpaticamente con questo frequente e comune equivoco tanto da convincermi che sia oramai una battaglia persa: però era giusto parlarne qui.

5. – Briciolanellatte si scrive maiuscolo o minuscolo?
Briciolanellatte [che si pronuncia Breecholahnayllahttay, in turistichese] si scrive maiuscolo perché non è una cosa, ma un nick. Tu scriveresti il pollaiolo, zizou, zorro, il cavaliere? (lo so, quest’ultimo non è un nick, però sembra tanto…).
Briciolanellatte, inoltre, si scrive esattamente così come lo si legge, tutta una parola. Le diciture ‘Briciola Nel Latte’ ‘BricioleNelLattE’ o ‘bRIciola Nel laTTe’ o tutte le altre possibili e infinite variazioni schizofreniche (che ho letto qua e là su diversi blog in tutti questi anni) sono da considerarsi, ahimè, graficamente scorrettissime.
Se avessi voluto scomporre quest’unica parola in quelle che la formano lo avrei già fatto nella testata della homepage dove invece forma una parola unica.

Se un tuo amico si chiamasse ‘Guastatatela’ o ‘Bevilacqua’, scriveresti ‘Guasta La Tela’ o ‘Bevi L’Acqua’?
Infine la briciola è una sola (briciolanellatte, dunque, e non briciolenellatte). Lo so, si sente sola in un mare di latte, ma è successo così. Facciamocene una ragione.
Comunque, le storpiature del nick, devo ammettere, sono divertenti. Da qualche parte ho letto un Briciolanellanotte tanto da immaginarmi in calzamaglia e mascherina nera a volteggiare sui tetti con il favore delle tenebre. Un altro blogger, invece, ha scritto un Braciòlanellatte che mi ha alquanto sorpreso. Mi è rimasta infatti la curiosità di sapere cosa mai potrà mangiare a pranzo quel tipo se a colazione si sbaffa una braciola di maiale oltre tutto nel latte. Citando ‘Aldo, Giovanni e Giacomo‘: ‘topi morti‘?
In conclusione: la corretta grafia del nick ora la conosci… per cui scrivila pure come ti pare, basta che mi vieni a trovare per leggermi.

6. – Perché hai aperto un blog?
Per dar sfogo alla mia passione di scrivere. Ed è anche un modo per sperimentare la scrittura. Il blog mi serve inoltre anche da terapia, come prodotto omeopatico (è il ‘motto’ che peraltro si può leggere sul mio profilo twitter (@Briciolanellatt) dove è scritto ‘Per fortuna, all’occorrenza, so persino autoripararmi. Grazie anche al mio blog omeopatico‘.
Sì, il mettere nero su bianco le proprie idee è utile, a volte, per chiarirsele, per gestire in modo razionale le emozioni più ingombranti, oggettivandole e distanziandole. Penso anche ci sia un’insopprimibile componente narcisistica nel gestire un blog, ma non credo sia qualcosa di necessariamente negativo.

7. – Come fai a inventare sempre nuove storie?
Non lo so esattamente: è un processo che ancora mi sorprende. Qualcosa ho comunque scritto su queste pagine –> Dietro al racconto.
Quando ero bambino avevo molta fantasia, poi crescendo, per fortuna, mi è rimasta.

8. – Per scrivere il post, in prima battuta, usi carta e penna o la macchina per scrivere?
No, scrivo su un notebook (da qualche anno un MacBook Air, per la precisione); il mio primo grande amore di computer è stato, nel lontano 1988, un ‘medioevale’ Macintosh SE; a quel tempo, avere un prodotto Apple, contrariamente a quanto accade oggi, significava essere considerate persone eccentriche e guardate a vista con una certa curiosità quando addirittura non capivano che razza di computer potessi aver comprato. Ma il prodotto, già allora, era ‘magico’ per le sue travolgenti novità (venivano usate per la prima volta le metafore della ‘scrivania’, delle ‘finestre’ e del ‘cestino’, concetti ora del tutto scontati) e per le grandi potenzialità intuitive e alla portata di ciascun utente (tra le tante, l’indimenticabile HyperCard che consentiva di creare applicativi utili e divertenti). Valeva la pena, insomma, essere allora additati come degli stravaganti anche perché è stato profetico (come può essere da tutti oggi constatato) quel poster in cui Jobs allora professava ‘change the world every day, one person at a time‘.

Melissa, professione: chiocciola-vedetta

9. – Le vignette le disegni tu?
Sì, le vignette le disegno io. Le ho volute inserire nel blog per dare risalto, per contrasto, ai post e viceversa. Vignette e post trattano infatti di argomenti diversi: le une sono di satira (o almeno ambirebbero a essere tali) gli altri sono racconti di vita (o quasi).

10. – “Visto che fai tu le vignette, potresti disegnarmi un ‘crinofantoperca per il mio blog ’, un animale fantastico che ho sognato una notte di mezza estate durante un terribile mal di pancia? Oppure: “stiamo ripubblicando la Divina Commedia con illustrazioni che sostituiscano quelle ormai superate di Gustavo Dorè, ti andrebbe di aiutarci?
In realtà le mie vignette sono piuttosto elementari e i miei disegni sono sempliciotti, alla portata di chiunque sappia tenere in mano una matita. Non sono in grado di disegnare cose complicate. Ho risposto?

11. – Ma chi è quel ‘Gauss & C.’ che compare nell’intestazione della vignetta?
È un personaggio pressoché sempre presente dalle prime serie delle vignette (‘A tutto Gauss’, ‘Semi di lattuga’) già pubblicate in cartaceo. Era il personaggio, in perenne lotta con la tartaruga ‘Uga’, cui sono molto affezionato, ma che poco si attagliava con il nuovo corso (i personaggi non ‘parlano’ della loro vita come accadeva un tempo, ma di satira). Ogni tanto però, ultimamente, sta ricomparendo.

12. – Anche gli aforismi li hai scritti tu o li hai copiati da qualche parte?
Anche gli aforismi, come si dice, sono ‘farina del mio sacco’, come del resto i tazebao, una carrellata di lapidarie esternazioni espresse ad alta voce.

13. – Quali sono le tue letture preferite?
In ordine rigorosamente alfabetico, gli autori che hanno contribuito a formare (chi più, chi meno) le mie ‘radici’ culturali (insomma i miei crediti di cultura o, come dicono ‘quelli che sanno’, i miei crediti di formazione) sono (in neretto quelli più significativi, cui ho collegato un link per un eventuale approfondimento): Allende, Ammanniti, Apuleio, Arpino, Baricco (lo so, molti, a questo punto, storceranno il naso, ma non ho ancora capito perché) Beckett, Benni, Borges, Buzzati, Calvino, Camilleri, Camus, Campanile, Carver, Cassola, Catullo, Chiara, Chandler, Chesterton, Coe, Coelho, Connelly, Dessì, Dick, De Beauvoir, Du Maurier, Eggers, Fallaci, Faulkner, Fitzgerald, Garcia Marquez, Garnett, Giordano, (L.) Goldoni , Hamingway, Herriot, Holt, Hosseini, Ionesco, JeromeKafka, Landolfi, (P.) Levi, Lorca, Lorenz, Lovercraft, Malvaldi, Manzini, Mathews, Maupassant, Maraini, McCarthy, McEwan, Montalban, Moshfegh, Murakami, Némirovsky, Neruda, Niffoi, Offutt, Orwell, Paramo, PavesePennac, Picouly, Pirandello, PoePrévert, Quéneau, Recami, Rivalta, Robbins, Robecchi,  Rodari, Roth (P.), Safran Foer, Salinger, Salgari, Sgorlon, Saramago, Sartre, Scerbanenco, Sciascia, Sedaris, Sepulveda, Sgorlon, Skarmeta, Shakespeare, Steinbeck, Süskind, Svevo, Tabucchi, Tamaro, Trevor, Vargas, Verasani, Verga, Wilde, Vonnegut, Winterson, Yehoshua, Zafòn.
Per saperne di più sui miei credits letterari, vedi –> Crediti letterari e la relativa infografica –> Infografica dei crediti letterari.
Per un’occhiata invece alla ‘mia’ biblioteca domestica (ancora in fase di allestimento) clicca su –> aNobii.
Mi rendo conto che qualcuno, come mi è stato fatto piccatamente notare, non trova di volta in volta, nell’elenco di cui sopra, il nominativo di Pincopallo o del proprio beniamino, maestro indiscusso del pre o del post avanguardia letteraria Croûteaufromage e che considera (giustamente) al centro della propria crescita culturale. Non ci posso fare niente. Io non discuto dei tuoi gusti letterari: perché dobbiamo per forza parlare dei miei?

14. – I tuoi hobbies?
Ovviamente la scrittura creativa (guarda sul punto il blog dedicato a questo argomento –> Scrittura Creativa, aperto in occasione del lancio del libro Scrittura Creativa: istruzioni per l’uso) e poi il giardinaggio, viaggiare (ed è una delle mie passioni più grandi), leggere (tanto), che altro non è se non un diverso modo di viaggiare, andare al cinema (mi piace particolarmente il cinema francese, sia quello ‘classico’ di Truffaut, Lelouch, Godard, Chabrol, Rohmer, Malle, solo per citarne alcuni, sia quello più recente di Leconte, Jugnot e Jeunet) praticare tai-chi chuan, comporre puzzle senza schema, ascoltare musica (dall’hard rock dei Led Zeppelin alle sinfonie concertanti di Mozart, dal rock prog dei Gentle Giant alla musica barocca di Telemann) ma anche suonarla (la chitarra), giocare a scacchi, disegnare (fumetti), cucinare, fotografare, interessarmi di informatica (ma anche sviluppare programmi con LiveCode, –> Sviluppare App in LiveCode), camminare in montagna (la mia splendida Alta Badia) e imparare sempre cose nuove.

15. – Di che segno sei?
Sono un bilancino con ascendente bilancia (sono nato il 29 settembre, per cui ora non hai più scuse: devi per forza segnartelo sull’agenda e farmi gli auguri quando sarà il momento e, se proprio non puoi farne a meno, farmi anche un gentile presente).

16. –  Quanti anni hai?
È molto semplice: basta moltiplicare il numero dei denti di un caimano jacarè (sano) per la circonferenza del seno di Julia Roberts (prima però che se lo rifacesse); al prodotto va sottratta la larghezza in metri della campata principale del ponte romano (a schiena d’asino) qui vicino, che scavalca il torrente Poggiobrusco, cui va aggiunto il solo quoziente della divisione tra i centimetri quadrati della superficie della Pala della Madonna della neve di Stefano di Giovanni di Consolo detto –> il Sassetta e il numero di note presenti tra la battuta 55 e la battuta 59 di Une jeune pucelle nel secondo Kyrie eleyson della Messe de minuit H. 9 di –> Marc-Antoine Charpentier.
Ecco, praticamente è come se lo avessi detto.
In più, posso dire che sono un soddisfacente prodotto di artigianato locale del secondo Novecento, in buono stato di conservazione, con pezzi ancora originali, ancorché, in alcuni punti (non essenziali), finemente ristrutturato, capellomunito, personalitasingola, animo luminoso e abitabile (anche se si rischi di stare un po’ stretti).
Per un più approfondito spaccato ‘personale’ –> Pregi e difetti di un blogger.

17. – Che lavoro fai?
Diciamo che ho messo a frutto i miei (non brevi) studi (e le mie due lauree).

18. – Quanto sei alto?
Posso validamente sostenere che nel 2006 ero nella media degli italiani.
E dopo il 2006? Ho cominciato a pensare che l’altezza non conta per essere dei grandi.

19. –  Che colore hanno i tuoi capelli e i tuoi occhi?
Quali capelli?
No, scherzo.
Direi RGB (109; 53; 26) per gli occhi, con un’aggiunta (appena appena) di RGB (255; 255; 255) per i capelli.

20. – Sei sposato?
Mia moglie dice di sì.

21. –  Posso mandarti uno dei miei racconti o il cassetto con dentro il dattiloscritto del mio fantastico libro di epica medioevale o la poesia struggente che ho scritto alla mia morosa quando per l’ennesima volta si è rifiutata di vedermi o la mia opera omnia in sedici volumi contenenti le mie stringate contemplazioni circa il raro fenomeno dell’erba che si asciuga nella prima notte di plenilunio estivo, così mi ci dai un’occhiata e mi dici cosa ne pensi? Magari poi mi pubblichi il tutto a puntate sul tuo sito?
Il blog non è a contenuto libero, ma pubblica solo racconti: i miei. Se dovessi pubblicare le opere di altri autori snaturerei completamente la filosofia del sito. Inoltre il mio lavoro non è quello di critico o di editor o di promoter di testi.
Come risposi una volta a una persona che mi chiedeva di pubblicare un suo elaborato sul mio sito, io, al momento della creazione di questo blog, per dare continuità allo stesso oltre che uniformità di genere e coerenza di struttura, mi son dato delle regole precise cui attenermi. Una di queste è quella di voler pubblicare sempre e solo racconti di un unico autore. Il blog, in altre parole, non è stato pensato come un’antologia di opere di scrittori vari (ci sono sul web tanti blog collettanei di questo tipo), ma è espressione di un solo determinato autore e del suo ambiente. Qualsiasi eccezione, anche pregevole, creerebbe dissonanze e incongruenze che gli stessi lettori finirebbero per non apprezzare.
Infine, sono un pessimo critico. Preferisco di gran lunga che siano gli altri a criticare me piuttosto che il contrario. Anche perché gli scrittori sono molto permalosi in relazione a quello che ‘partoriscono’, per cui che diomenescampieliberi. Anche se cinque minuti prima fanno la ruota per avere una critica spassionata da te, cinque minuti dopo la critica, magari neppure tanto severa, decidono di non salutarti più perché gli hai contestato un aggettivo.
Lo stesso discorso valga per le richieste di pubblicità di eventi sul mio blog, anche lodevoli, come la lotta contro il punteruolo rosso delle palme o contro il risvoltino ai pantaloni degli hipster.
Inoltre non desidero nessuna pubblicità di prodotti altrui sul mio blog (sono passato alla formula a pagamento, su WordPress proprio per non aver inserti pubblicitari di terze parti imposti dalla piattaforma).
Il mio insomma è un blog del tutto affrancato da logiche di mercato (e da logiche di partito, per la verità, anche se qui c’entra poco, ma mi piaceva puntualizzarlo) e da idee altrui (di qualsivoglia provenienza, anche se valide e rispettabili) ed è e rimane autogestito non dovendo e non volendo rendere conto a nessuno di quanto vi è scritto (persino in punto di quali commenti pubblicare quando offensivi oppure off-topics).
Eppoi, per dirla proprio tutta, i cassetti li uso per metterci i miei sogni (quelli rimasti e in attesa di allestimento) mentre i cadaveri mi ostino a nasconderli negli armadi (lo so, sono una persona ordinata).

22. – Posso chiederti delucidazioni sulla grafica dei templates, sull’HTML e altre stregonerie informatiche da guru di Silicon Valley?
In realtà su questi argomenti sono un autodidatta. E poi chi mi aiuta in questo campo, di solito, è Browser.
Prova a scrivere a lui: misterbrowser@poggiobrusco.net.
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Cosa c’è altro da dire? Molto poco.

Forse che è facile incontrarmi nei miei racconti e nei miei post, in quello che scrivo, insomma. Lì io ci sono davvero, con tutte le mie contraddizioni, le mie utopie, le mie note malinconiche e ironiche e quelle senza tempo: la mia vita, in altri termini. Sono nascosto, sovente neppure tanto bene, nei cambiamenti repentini di genere o di storia dei miei post, nella frase di contorno buttata lì e che subito non si nota, ma che volendo, ad aver voglia e pazienza, si impara a riconoscere.

Se già mi segui da qualche tempo, però, e vuoi provare a vedere se l’idea che ti sei fatto di me ha una qualche rispondenza con la realtà prova a fare questo test:

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attenzione
Ultimo aggiornamento: 1 gennaio 2021
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↵ ↵ torna alla pagina di ‘INFO

<– Un po’ di me
–> Cos’è un blogtale?

88 pensieri su “FAQ

  1. Buonasera, ringrazio per i like lasciati ai miei racconti molto “naives” ma fanno parte di me…. Piano piano leggerò anche i tuoi ( passo ad un colloquiale tu …) e soprattutto alle FAQ …. per il momento ho scoperto che ti chiami come mio Fratello ahahah

  2. Ciao piacere sono vladimir, grazie per i like che hai lasciato sul mio sito, sono nuovo in questo mondo e mi piacerebbe sapere come fai ad attarre tanto publico, in che modo ti fai pubblicità. So che il contenuto è molto impotante ma non so di cosa parlare di conseguenza non so manco cosa scrivere.

    Qualche consiglio mi farebbe molto piacere dato che vedo che sei costante e molto seguita, mi piacerebbe poterti avere come mentore 😊😉

    • Ti ringrazio per il mentore, Vladimir, ma non ne sarei capace e non comunque in questo campo.
      Il blog, come ho scritto da qualche altra parte, è un insaziabile mangiatempo perché è avido di attenzioni e cure.
      Più dai al blog e più il blog ti ritorna in termini di audience richiedendoti però altro tempo in un circolo vizioso senza fine.
      Ho un lavoro che (piace ma che) mi assorbe moltissimo, sicché ho puntato tutto sui contenuti tralasciando l’aspetto “pubblicitario”, come lo chiami tu.
      Ma faccio male. Anzi malissimo. Però non faccio testo, perché sono uno dei pochi “dinosauri” che ha il blog da sedici anni. E dopo qualche anno entrano in gioco altri fattori importanti, primo fra tutti l’esperienza. Che non si compra neppure su Amazon.
      Tengo salde le relazioni con altri blogger, questo sì, perché è un aspetto fondamentale dell’essere blogger.
      Dunque, visita per essere visitato. Interessati di cosa fanno gli altri perché gli altri, anche al di fuori della tua nicchia di ascolto, si interessino a te.
      Ho scritto altre cose su questo argomento e ti rinvio a queste pagine –> https://bit.ly/2JjAVME.
      In bocca al lupo, e grazie per avermi scritto.

  3. Ciao, innanzitutto volevo farti i complimenti per lo stile molto particolare dei tuoi racconti (in cui vedo una certa influenza di Allan Poe o sbaglio?), poi volevo farti notare un piccolo errore nelle FAQs, perché tai-chi-chuan dovrebbe essere invece tai-ji-quan, se non erro.

    • Nella translitterazione dagli ideogrammi cinesi che individuano la disciplina in questione sono varie e diverse le denominazioni che vengono comunemente usate.
      La mia Scuola usa sia quella che ho indicato nelle FAQ sia, in altri testi, proprio quella cui tu fai riferimento. Ma ce ce ne sono anche altre tutte altrettanto valide.
      In altre parole, la denominazione “corretta” è solo quella originaria scritta in cinese.
      Grazie per la tua attenzione.

  4. Ciao, ho visto che ti è piaciuto il mio profondissimo (va detto) articolo.
    Innanzitutto grazie! Seconda cosa: come hai fatto a trovarlo? Sul lettore vedo solamente post in inglese. Lo parlo anche, ma scrivendo in italiano non avrei molto da condividere con gente che scrive in inglese.
    Come trovi post italiani (supponendo che tu non lo abbia trovato casualmente tramite ricerca) ?
    In ogni caso, per quello che ho visto, mi piace il tuo stile!

  5. Sinceramente? Non ho mai incontrato un blogger più vanitoso di te. Uno spazio il tuo completamente rivolto sul tuo io, un’esperienza letteraria auto compiacente, un ego spaventoso ( e lo dice uno che ne possiede uno molto grande), la convinzione di avere sempre e comunque qualcosa da insegnare agli altri. Però sai scrivere bene, alcuni testi sono interessanti, alcuni propositi di percorso letterario stimolanti. E’ il motivo per cui ti ho linkato, per leggerti con attenzione nel prossimo futuro ma temo non durerà.

  6. Un appunto sulla classifica “gli over 100” non abilitata ai commenti.

    La lista dei racconti, quando è cliccabile da chi vi accede per un’eventuale lettura dei medesimi, è affetta da un errore ineliminabile, che incrementa artificiosamente propri i racconti all’inizio della lista.
    Infatti, il visitatore si chiede:
    “Vediamo un po’ perchè questo racconto è stato più letto degli altri”
    Poi, magari, succederà che in lista ci sia un altro racconto che sarebbe piaciuto di più, ma non sarà letto perchè è finito il proprio tempo a disposizione per leggere, quel giorno.
    All’inizio, quando si è davanti alla lista, per un qualche motivo difficile da capire, si apre un racconto, influenzati inconsciamente dal titolo.
    Per stabilire una classifica affidabile, sempre basata sui gusti dei singoli lettori, ciascuno dovrebbe leggerli tutti, ma più che una lista di gradimento, potrebbero valere dei gruppi, anche qui formati da ciascun lettore, in base all’interesse, al piacere, suscitato dai racconti stessi.
    Insomma, tutto è assai soggettivo e spesso il motivo del successo sfugge.
    Uno qualsiasi dei racconti potrebbe essere il migliore, se il lettore li leggesse tutti.
    Ad es. WordPress comunica, per il mio blog, che il maggior numero di visite capita il lunedì alle 12, vai a scoprire per quale motivo.
    Probabilmente perchè il lunedì i coiffeur sono chiusi e uno(a) ha più tempo per leggere.
    Stilare, dunque, una classifica ha un senso se la si mantiene nascosta, proprio per evitare l’errore di cui sopra.
    Si potrà scoprire, dopo opportune analisi, il motivo per il quale un titolo sia stato aperto più spesso di altri.
    Sul valore dei “mi piace”: se uno si è dedicato alla lettura di un racconto, che gli sia piaciuto veramente o no, è portato comunque a dare il suo “mi piace” per avere la sensazione di non aver perso tempo inutilmente, anche per far piacere all’autore.
    Ciao.

  7. Se posso dire la mia…da come rispondi ai commenti e da come scrivi avrei detto tu fossi un sagittario…somigli a mio padre …cmq il gattino col musino di latte mi ha ipnotizzata…
    Ciao

  8. Capitata qui per caso, incuriosita dal nickname, sicura di trovare una donna…
    Dalla naturale eleganza , si capisce che c’è molto della Bilancia.
    Punto 16 – semplicemente fantastico.
    Già mi sentivo ignorante ma ora….
    Buona serata angela

  9. Difficilmente commento. Perché poi incontro sempre il permaloso e poi ci rimango male io. Ma difficilmente leggo tutte le info. “Colui il quale sono io è nato a Sezze e ha conseguito la laure in Cervellonistica applicata fino a quando bla… bla… bla… E’ colpa mia. Ho deficit dell’attenzione. Per questo quando scrivo uso tanti punti, altrimenti mi perdo.
    Poi l’epifania, non dello spirito come D’Annunzio. Ma comunque un’epifania. Esaustivo e interessante cose che per qualcuno sono antitetiche. E l’ho letto sullo smartphone con lacrimazione dal flusso abbondante.

    Beh se non sono stato chiaro, m’è proprio piaciuto.
    I complimenti da un individuo generico con la passione di intelligere.

  10. Grazie del passaggio nel mio blog, che mi ha portato qui dove ho scoperto queste deliziose FAQ e se avessi avuto dei dubbi sul seguirti (ma non ne avevo) queste me li avrebbero tolti, anche perché abbiamo molti autori in comune nella nostra formazione, ma soprattutto, se uno ama Rodari e Herriot, questo già mi basterebbe 🙂
    Buona serata!
    Alexandra

  11. Stavo leggendo incuriosita qualcosa su di te (spero non ti offendi se passo subito al tu) volendo ringraziarti per le tue visite al mio sito e ai tuoi “mi piace” sotto i singoli articoli, che mi fanno ovviamente piacere: vuol forse dire che non scrivo poi così malaccio? o che gli argomenti che tratto sono interessanti? me lo auguro. Poi ho incontrato questa frase, all’inizio di questo articolo: “Qualcuno ha anche scritto che sono troppo in gamba per essere un uomo. È un giudizio (che mi fu espresso peraltro da una donna) che ho trovato più inquietante che curioso.” Io credo, che quella donna volesse semplicemente farti un complimento…..ahahahah scusa se rido per il tuo “inquietante”, anche se in effetti…un po’ lo è. Mi spiego: hai probabilmente un modo semplice e comprensibile di scrivere e questo è un PREGIO, non un difetto; hai una innata sensibilità che fa trasparire il tuo sviluppato lato femminile, il che alle donne piace (i macho a tutti costi alla lunga stancano, e forse anche alla corta…:o); ed è anche vero che la maggior parte degli uomini meriterebbero un mondo dove le donne, i bambini e gli animali fossero già completamente estinti e si ritrovassero quindi da soli, alle prese con se stessi e con le proprie pretese da “teste di c….o o da segaioli accaniti”; insomma voleva dirti che sei diverso e che in un mondo di donne, bambini ed animali saresti accolto con gioia….ti va bene così ? anche se quel commento non era mio, lo condivido pienamente. Ciao alla prossima, Emy

    • Grazie Emy per le tue parole (e il tu, temo, sia oramai d’obbligo in questo mondo rovesciato che è il web).
      Certo, riscritta e interpretata così come fai tu, la frase in questione assume un significato molto gradevole oltre che gratificante. Ed è molto bello.
      Ho letto ultimamente che sta nascendo, sempre sul web, un movimento antifemminista molto forte (http://www.repubblica.it/esteri/2014/07/25/foto/womenagainstfeminism-92370582/1/?ref=HRESS-2#1) e che condivido. Il femminismo (che invece stava dietro a chi scrisse quella frase cui tu hai fatto riferimento) come tutte le reazioni eccessive a un certo modulo comportamentale maschile deplorevole, ha reso le donne forse un po’ più algide e insicure di un tempo, facendo perdere loro, a volte, quella preziosità spontaneità e fragilità che le rendevano ancora più affascinanti.
      Grazie ancora per essere passata.

      • A dire il vero io non sono una antifemminista, quindi non mi puoi annoverare fra queste. Sono piuttosto una femminista un po’ atipica o forse semplicemente più corretta e meno arpia di altre, perchè so vedere anche il punto di vista maschile (visto che anch’io come te ho una forte componente dell’altro sesso presente in me). Sarò maschiaccia non lo so, fatto sta che vado più d’accordo con gli uomini che con le donne, ma facciamo anche un bel distinguo: vado d’accordo con gli uomini e non con i maschilisti (che è diverso) vado d’accordissimo con le donne che hanno intelligenza e carattere mentre non sopporto quelle che passano il tempo a spettegolare e a creare zizzania. Donna è bello se sa essere costruttiva! Amo l’essere umano con le sue debolezze, la sua creatività, la sua unicità, ma non sopporto chi prevarica indipendentemente da che parte sta. ciao ciao, bello che prima di camminare sulle nuvole …per delicatezza ti togli gli scarponi….

    • Concordo con M.E., oggi la sensibiltà è alquanto rara e in via d’estinzione causa innumerevoli spot e flash illusori che subiamo ogni santo dì da potenti e fascinose corporations ladre di libertà.

      Ancora più rara e assente è quella maschile, forse soppressa e dimenticata in un angolino…dove spunta invece solo il pisellino infame.

      E che dire invece delle “donne moderne” tutte fama e gloria che non battono ciglio se devono mordere senza chiedere permesso e per favore…

      …insomma, sensibilizzatevi!

      Aaaahhh….ma quanto è bello ridere, piangere e sospirare per due foglie che cadono! 🙂

  12. Ciao, mi piacciono i tuoi racconti e i tuoi commenti sulla scrittura creativa.
    “troppo in gamba per essere un uomo”, prendilo come un complimento, come accade -in modo complementare- in “operazione sottoveste”, quando il responsabile della sala macchine dice ad una delle donne soldato a bordo del sommergibile “tu non sei una donna, sei di piu’: sei un meccanico!”. Anch’io ho ricevuto un paio di complimenti, sinceri, simili da parte di uomini…

    • ‘Operazione sottoveste’ è un film che ho visto non so quante volte e ho ben presente la scena che dici e soprattutto la faccia che poi fa Edna. È una delle tante battute che hanno reso memorabile quella pellicola.
      Hai proprio ragione: sono atteggiamenti forse un po’ sessisti e sicuramente superficiali; l’importante, comunque, è che ‘nascondano’, come credo, un complimento. Grazie per quello che scrivi e per la tua simpatia.

  13. Cara Briciolanellatte, ringrazio te e l’amica rete per quel semplice click di approvazione che ha fatto sentire meno solo un uomo anziano. Vi sono grato anche perché, la vostra azione combinata, mi ha fatto scoprire un bravo scrittore. Ho sempre aspirato, inutilmente, a saper scrivere bene come tu, invece, sai fare. Mi permetto di esprimere questa valutazione perché la Vita mi ha dato il privilegio di essere, negli ultimi anni della sua attività (ho coperto gli specchi, in casa sua, in assenza del figlio maschio lontano, quando è morto), amico di Paolo Milano, il più grande critico letterario italiano del dopoguerra. Ovviamente, a mio insindacabile giudizio. Non so scrivere ma, grazie agli insegnamenti di Paolo, ho imparato l’arte del leggere e riconosco chi, beato lui, è uno scrittore. E’ tu lo sei. Grazie ancora per quel click.

    • La rete è anche questo: lo scambio di conoscenze, di informazioni, di emozioni alla velocità di un click che può allontanare, spesso, ma può anche avvicinare, come in questi casi, e allora diventa uno strumento prezioso.
      Ti ringrazio molto per le tue graditissime parole: nella scrittura, in un certo tipo di scrittura, le soddisfazioni non sono mai molte.
      Un caro augurio di buone feste.

  14. bé, non c’è che dire… sei originale e scrivi bene. Mi piace il tuo stile anche perché in queste FAQ “te la canti e te la suoni” ed è meravigliosamente folle ma anche creativo.
    Complimenti! 🙂

  15. Su Baricco non storco il naso, ma su Coelho – confesso – sì.
    (Sorrido su Herriot, suoi i primissimi libri che lessi da bambino, e mi resta il dubbio su quale dei due Roth, ché tra l’uno e l’altro corre la stessa differenza che c’è tra Neil e Paul Young).

  16. “Anche perché gli scrittori sono molto permalosi in relazione a quello che ‘partoriscono’. Anche se cinque minuti prima fanno la ruota per avere una critica spassionata da te, cinque minuti dopo hanno deciso di non salutarti neppure più perché gli hai contestato un aggettivo.”

    Mon Dieu, questa sono io! Il problema è che, nel mio caso, dopo la fase permalosa subentra quella pseudo-depressiva da eterna insicura, che a volte mi porta a rinnegare interi scritti anche solo per una velatissima critica.
    Sono un vero disastro.

  17. Ok per il nick, ma perché una mucca come avatar? 😉
    Scerbanenco, sei praticamente il primo che incontro sulle piattaforme blog che non dico apprezzi, ma almeno SAPPIA di Scerbanenco! Ho amato il Cinquecentodelitti!
    Ciao!

    • La mucca (al pari della gallina) l’ho sempre trovata molto buffa per quella goffa simpatia che suscita. E poi, essendo un po’ il simbolo di una vita rurale oramai quasi del tutto scomparsa, è in linea con i racconti di paese di cui è costellato il blog. Infine si ricollega al ‘latte’ del nickname. Avrei potuto mettere come avatar una baguette e o una brioche per la parte ‘briciola’ del nick, ma credo non avrebbe avuto una miglior riuscita. Almeno per me.
      Grazie per essere passata di qui.

  18. e quando briciolanellatte si mischiò con gocciadicaffé, il suo alter ego, nacque “Il ritorno dei gufi mannari” che è il ricordo di un blogger frollato alla ricerca di predizioni maya fallite. Ho usato concetti di questa pagina. Auguri. kiriosomega

  19. Io non sono uno di quelli che storce il naso: ho passato un periodo di graforrea e Baricco è stato il mio mentore. Tutt’ora è il mio autore preferito.
    Grazie per il “mi piace al mio blog”, è sempre un onore da un personaggio come te.
    Anche io sono maschio e ho notato che abbiamo una forte passione in comune: ci piacciono le donne e neanche poco!!! Sei un grande 🙂

  20. ciao,
    il tuo apprezzamento per il mio ultimo scritto mi ha portato qua, e come molti prima di me, ti ho preso subito per una donna. Confusa dal tuo nick, ma anche dal fatto che in genere i miei lettori sono soprattutto donne.
    Ho letto qualche tuo racconto, scrivi veramente bene e non sono la prima a dirtelo, a quanto leggo. Tornerò spesso….
    ciao, Ornella

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